Un uomo di 28 anni si è suicidato, impiccandosi, nella notte tra venerdì e sabato all’interno del carcere di Forlì. L’uomo, di origine albanese e senza fissa dimora, era stato arrestato nel pomeriggio per scontare una condanna definitiva di due anni. Si tratta del settimo suicido in carcere in Emilia-Romagna nel 2022 e del settantaduesimo sul territorio nazionale.
Secondo il Garante regionale dei detenuti, Roberto Cavalieri, «davanti a tragedie come queste bisogna reagire con tutti gli strumenti possibili per cercare di contrastare un fenomeno che si presenta sempre più grave e minaccioso. Anche le amministrazioni locali sedi di carceri devono contribuire al contrasto del fenomeno suicidario per i detenuti, nominando i garanti dove ancora mancano, provvedendo prima di tutto all’adozione degli atti per il riconoscimento di questa figura di garanzia».
La denuncia della CGIL Forlì
Secondo Daniela Avantaggiato, Segretaria Generale della Fp Cgil di Forlì, «il tema riguarda tutto il paese, ma è innegabile che a Forlì, come denunciamo da anni, la situazione sia particolarmente aggravata da una struttura obsoleta e da una carenza endemica del personale. Si tratta drammaticamente di una tragedia annunciata. Da anni il personale denuncia la necessità di aumentare gli organici. Inoltre, è evidente che la struttura del Carcere di Forlì non sia mai stata adeguata e lo sarà sempre meno».
Per Maria Giorgini, Segretaria Generale della CGIL di Forlì, «il progetto per la costruzione del nuovo carcere, che sarebbe dovuto terminare dieci anni fa, è nei fatti un’opera incompiuta. Le denunce pubbliche sono molteplici, dalla stessa direzione del Carcere. L’ultima risale al 25 luglio di quest’anno: la Direttrice denunciava la mancanza di 30 agenti. Le risposte sono sempre tardive e insufficienti. Tutti si devono sentire responsabili e tutti, a partire dal Ministero, devono sapere di non aver fatto abbastanza».