La neve si è sciolta e gli stronzi sono apparsi. Luigi Di Maio detto Gigino, il più grande voltagabbana della storia della Repubblica Italiana, lascerà il Movimento 5 Stelle per fondare un nuovo gruppo parlamentare. Si chiamerà, probabilmente, Insieme per il futuro, nome degno della più dozzinale lista civica del più insignificante comune italiano. Un nome banale come il titolo di questo articolo, scritto solo per esternare il mio disprezzo per la peggiore sciagura della storia repubblicana.
Il vaffanculo urlato da Beppe Grillo nelle piazze italiane 13 anni fa era solo il rutto di un ubriacone che passa le sue giornate in uno squallidotto bar ad affogare il proprio risentimento in una cassa di Peroni o di Dreher. Vi hanno presi per il culo, e voi ci siete cascati. La rivolta dei grillini ha avuto inizio da quando il ressentiment è diventato esso stesso creatore e ha generato valori: uno vale uno (e nessuno vale nulla), honestà! Il ressentiment di quei tali esseri a cui la vera reazione, quella dell’azione, è negata e che si consolano soltanto attraverso una vendetta immaginaria: apriamo il Parlamento come una scatoletta di tonno, a morte la casta!
Sono entrati nel luogo più sacro della Repubblica e lo hanno profanato. Hanno preso una Taverna da un gruppo di comari bizzoche e l’hanno eletta Vicepresidente del Senato della Repubblica. Il comico desiderava nominare sua nonna Ministro dell’Economia, ha nominato Gigino da Pomigliano Ministro degli Esteri. Gigino ha imparato prima l’italiano e poi l’inglese. Ha imparato a pronunciare la parola impeachment e l’ha utilizzata per chiedere la messa in stato d’accusa per alto tradimento del Presidente della Repubblica. Ha poi iniziato ad amare Sergio Mattarella. Gigino ha accusato il Partito Democratico di rubare i bambini ai genitori, poi si è alleato con i Democratici, così come con Salvini, Berlusconi (il nano di Arcore), Renzi, Calenda e il Parlamento tutto, eccezion fatta per i Fratelli d’Italia di Giorgia (donna, madre, cristiana).
Gigino volava in seconda classe, ha poi apprezzato i ricchi buffet sui voli di Stato (ricordate l’air force Renzi?). Si è schierato con i gilet gialli e poi con Macron. L’uno vale uno ha portato il peggior prodotto delle viscere del Bel Paese in Parlamento. L’uno vale uno ha distrutto il sacro riconoscimento nei confronti della scienza. I grillini volevano uscire dall’Euro e dall’Unione Europea, avevano promesso di restituire parte del loro stipendio, avevano garantito le dimissioni in caso di avviso di garanzia e in caso di cambio di casacca, avevano giurato che sarebbero rimasti nel Palazzo per al massimo due mandati, che avrebbero chiuso Ilva, che avrebbero bloccato TAP, che non sarebbero andati in televisione. Citando l’Elevato Marco Travaglio, vi pisciano in testa e vi dicono che piove.
Vaffanculo Beppe Grillo, vaffanculo Gigino, vaffanculo grillini. VOGLIAMO ONESTÀ.