domenica, Novembre 24, 2024

Siria: 6,5 milioni di bambini hanno bisogno di aiuto

Nei primi tre mesi del 2022, 213 bambini sono stati uccisi o feriti in Siria. Il 90% delle persone vive in povertà.

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Oltre 6,5 milioni di bambini in Siria hanno bisogno di assistenza, il numero più alto registrato dall’inizio della guerra, oltre 11 anni fa. Lo comunica l’UNICEF. Nei primi tre mesi del 2022, 213 bambini sono stati uccisi o feriti. Dall’inizio della guerra 13.000 bambini sono stati uccisi o feriti. Nei paesi vicini, circa 5,8 milioni di bambini dipendono dall’assistenza umanitaria. I prezzi dei beni di base, compreso il cibo, aumentano continuamente, in parte anche a causa della crisi in Ucraina. Tra febbraio e marzo 2022, il prezzo del paniere alimentare standard è aumentato di quasi il 24%. Il 90% delle persone in Siria vive in povertà.

Undici anni di conflitto e sanzioni hanno riportato lo sviluppo indietro di 25 anni. La maggior parte dei sistemi e dei servizi di base da cui dipendono i bambini – salute, nutrizione, acqua e servizi igienici, istruzione e protezione sociale – sono stati ridotti all’osso. Più di 600 strutture mediche, tra cui ospedali materni e infantili, sono state attaccate. Nel 2021, un terzo dei bambini in Siria ha mostrato segni di stress psicologico. Anche i bambini che sono fuggiti dalla guerra in Siria hanno subito un trauma. Circa 2,8 milioni di bambini siriani vivono in Giordania, Libano, Iraq, Egitto e Turchia. Una bambina di 11 anni ha detto ad un operatore UNICEF: “Non so cosa significhi la parola casa“.

Più di 3 milioni di bambini siriani non vanno ancora a scuola. Grazie ai finanziamenti dei donatori attraverso iniziative come (The) No Lost Generation, co-guidata dall’UNICEF, circa 4,5 milioni di bambini siriani hanno accesso a opportunità di apprendimento.

Ricevuto solo la metà dei fondi necessari

«Nel frattempo i finanziamenti per le operazioni umanitarie stanno diminuendo rapidamente. In vista della Sesta conferenza di Bruxelles sulla Siria e sulla regione del 10 maggio, l’UNICEF ha ricevuto solo meno della metà del suo appello di fondi per quest’anno». Lo ha dichiarato Adele Khodr, Direttrice regionale UNICEF per il Medio Oriente e il Nord Africa. «Fra le nostre richieste per raggiungere i bambini e le famiglie colpite dalla crisi in Siria, abbiamo urgentemente bisogno di quasi 20 milioni di dollari per le operazioni ai confini, l’unica ancora di salvezza per quasi 1 milione di bambini nel nord-ovest della Siria. Gli investimenti sono necessari per ripristinare i sistemi per distribuire servizi essenziali di base, come istruzione, acqua e servizi-igienico sanitari, salute, nutrizione e protezione sociale, per non lasciare indietro nessun bambino siriano.

«Sappiamo che altre crisi che colpiscono i bambini stanno dominando i titoli dei giornali. Ma il mondo non deve dimenticare i bambini della Siria. Le loro vite sono altrettanto preziose e il loro futuro è altrettanto importante», ha affermato la Direttrice generale dell’UNICEF Catherine Russell. «Prima di tutto, hanno bisogno della fine di questa lunga e infruttuosa guerra. Non ci può essere una soluzione militare a questa crisi. Solo la pace può evitare che i bambini della Siria diventino davvero una generazione perduta. Chiediamo anche la fine immediata di tutte le gravi violazioni contro i bambini in Siria, compresi l’uccisione e il ferimento dei bambini. Fino a quando non sarà raggiunta una soluzione sostenibile, l’UNICEF e i nostri partner continueranno a fare tutto il possibile per raggiungere ogni bambino, ovunque si trovi».

Alberto Pizzolante
Alberto Pizzolante
Nato in provincia di Lecce nel 1997, si è laureato in Filosofia presso l'Università Vita-Salute San Raffaele di Milano. Dirige likequotidiano.it.

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