La storia di Simone Fontecchio è quantomeno curiosa, per essere quella di un predestinato. Nato a Pescara il 9 dicembre 1995, figlio d’arte (il papà Daniele era ostacolista, la mamma Amalia è stata una cestista), cresce cestisticamente parlando nelle giovanili della Virtus Bologna, con cui vince tre Scudetti di categoria. Considerato tra i giovani più promettenti del panorama cestistico italiano, esordisce in prima squadra in Serie A nella stagione 2012-13. Le sue prestazioni migliorano di anno in anno, fino ad essere nominato Miglior Under-22 della Serie A nella stagione 2014-15. Nel 2016, complice la retrocessione in serie A2 della Virtus Bologna, viene svincolato e firma un contratto con l’Olimpia Milano.
Tutto sembra pronto per il grande balzo di qualità di Simone: l’Olimpia viene da una stagione deludente a secco di titoli, il roster della squadra viene rivoluzionato ed affidato alla guida di Jasmin Repesa, un coach che sul buttare i giovani nella mischia ci ha costruito la carriera. Tuttavia, qualcosa non va come sperato: nonostante un inizio abbastanza promettente, Simone finisce sempre più relegato ai margini della rosa, al punto che a dicembre 2017 viene mandato in prestito a Cremona. Rientrato a Milano, la musica non cambia: i minuti di gioco scarseggiano e non viene considerato nemmeno dal nuovo allenatore Simone Pianigiani.
Alla fine della stagione 2018-19 non rinnova il contratto con Milano e firma con Reggio Emilia, nella speranza che in una squadra con ambizioni più ridotte possa trovare maggiore spazio, ma anche questo tentativo si rivela una delusione. A Fontecchio non viene rinnovato il contratto e nessuno in Italia sembra cercarlo, un destino amaro e beffardo per un giocatore che era visto come una grande promessa per il basket italiano. Nelle quattro stagioni disputate dal 2016 al 2020 ha giocato solo 8 minuti di media, venendo di fatto esclusivamente impiegato per far rifiatare i titolari delle squadre in cui ha militato.
La svolta arriva nel 2020: Simone viene messo sotto contratto dall’Alba Berlino, squadra tedesca di Eurolega (la Champions League del basket del Vecchio Continente). Il suo addio al campionato italiano passa molto in sordina. Lui, però, lascia l’Italia molto arrabbiato e deluso perché ha sempre pensato di valere molto di più, ma quasi nessuno gli ha mai dato ragione. Il giocatore che era finito nel dimenticatoio nel nostro campionato, domina in Germania e riesce anche a sfondare in Eurolega. Convocato in Nazionale per l’estate 2021, in occasione del torneo Preolimpico, è uno dei migliori giocatori in tutta la competizione, trascinando l’Italia a quelle Olimpiadi che mancavano da 17 anni.
A Tokyo si mette nuovamente in mostra, portando la Nazionale ai quarti di finale ( sconfitta contro la Francia 84-75) e chiudendo come miglior realizzatore della squadra. Nel 2021, le offerte di contratti abbondano e lui sceglie di andare in Spagna, al Saski Baskonia: anche qui domina e continua a giocare alla grande in Eurolega, grazie ad una fiducia nei propri mezzi mai persa. Anche con la maglia azzurra dell’Italia in occasione dell’Europeo si riconferma come stella della squadra: tutti i palloni pesanti passano per le sue mani ed ha grande impatto nella metà campo offensiva e difensiva.
Dopo le ultime due stagioni, condite da grandi prestazioni sia con i club che con la Nazionale, il suo nome era sul taccuino di moltissime squadre della NBA, compresi i Los Angeles Lakers di LeBron James e dei Boston Celtics. Alla fine, la squadra che l’ha voluto più di tutti sono stati gli Utah Jazz, team in pesante rebuilding, con i quali ha firmato un contratto biennale. Durante la Preseason Fontecchio ha già avuto dei minuti in campo, prendendo confidenza col mondo NBA negli sprazzi di partita che gli sono stati concessi. In data 20/10/22 si disputerà Utah Jazz – Denver Nuggets, la prima in NBA di Simone Fontecchio: per dirla in parole sue, “comunque vada sarà un successo”.
Francesco Zappi