Siamo a metà del percorso per questa settantatreesima edizione del Festival della Canzone Italiana di Sanremo e il palco dell’Ariston ci ha offerto anche ieri sera dei momenti di stile molto stimolanti, così come altrettanti deludenti. Infatti, proprio questa dicotomia mi ha colpito catturando la mia attenzione.
Nella disamina dei numerosissimi outfit che hanno animato la Kermesse, il primato dei Top a mio avviso va ad Elodie, meravigliosa nel suo abito sartoriale made in Italy di The Attico. Quando si costruisce un outfit è importante che soddisfi almeno due parametri: valorizzare il corpo di chi lo indossa; essere adatto all’occasione d’uso per cui viene pensato. L’abito di Elodie, il make-up, le scarpe e anche l’acconciatura sono perfettamente misurati. L’abito sembra avvolgere dolcemente il meraviglioso corpo della cantante; le trasparenze esaltano il suo mood sensuale non facendola, tuttavia, apparire volgare. La cantante è elegante e raffinata senza essere banale. Il make-up, non impeccabile nella realizzazione, esalta comunque uno sguardo seducente. Perfetta.
Altrettanto stimolante è apparso lo stile di Rosa Chemical, da ricomprendere sicuramente fa i Top. Il percorso stilistico che il cantante sta compiendo a Sanremo è convincente. Indossa per la sua seconda apparizione un outfit Moschino molto valorizzante e lunghi guanti neri che lo rendono raffinato ed adatto all’occasione d’uso. La cintura alta, stretta in vita, slancia l’immagine e la rende sinuosa ed accattivante. Le maniche sembrano formare un mantello ed incorniciano la figura. La scelta del viola, colore alchemico frutto dell’unione di un colore caldo e un colore freddo, mette il resto rendendolo seducente e comunicativo.
Molto belli anche gli abiti scelti da Paola & Chiara di Dolce & Gabbana con gioielli Swarovski, da Coma_Cose di Vivienne Westwood in stile vittoriano e da Sangiovanni in un elegantissimo doppiopetto di velluto Giorgio Armani. Nonostante io sia una fautrice delle scelte armocromatiche ad ogni costo, devo riconoscere che in alcune occasioni il Nero garantisce un effetto elegante e raffinato e se non è nella nostra palette basterà curare di più il make-up.
Ora veniamo ai FLOP.
Sarò impopolare e forse anziana ma al primo posto fra i flop a malincuore inserisco Ariete. Adoro la giovane cantante ed ammiro la sua forte personalità, ma ritengo che l’abito scelto per la seconda esibizione, sempre di Marni, sembri rubato dal guardaroba del nonno, sembra uscita dal cast di Schindler’s List. Va bene lo stile over e l’abbigliamento agender (io sono una sostenitrice agguerrita della irrinunciabile libertà di indossare capi a prescindere dalle appartenenze di genere) ma questo mi sembra troppo! Ai giovani si perdona tutto ma credo che la bellissima cantante sarebbe stata molto più valorizzata da un abito meno vissuto.
Flop anche per Shari in Dolce & Gabbana e Leo Gasman. A volte è anche una questione di educazione. Non puoi andare a Sanremo in canottiera. Io nei mie corsi ho imparato che non bisogna mai togliere la giacca perchè la camicia è un capo di biancheria intima e non si può mostrare, figuriamoci la canottiera!!! Shari mi è sembrata un po’ eccessiva, il tubino in latex sarebbe stato comunque tanta roba anche in un colore più sobrio, il rosso lo rende davvero Too Much.
Comunque è senza dubbio un’edizione molto contradittoria in quanto a stile. Marco Mengoni, pronosticato come vincitore del festival, ha scelto per le prime due serate Versace, ma anche lì, per quanto mi piaccia molto il suo stile, tutta quella pelle nera l’ho trovata eccessiva. Stesso dicasi per Ultimo. Chissà cosa ci riserveranno le prossime serate…
Buon Festival e buona vita a tutti!
Cosmanna Dilauro, Consulente d’immagine, Personal Shopper e Style coach