C’è chi le teme, c’è chi le ama, chi ci gioca su, chi le odia. Perché se dici Festival di Sanremo dici pagelle. Alzi la mano chi non ne ha mai fatta una. E così ci siamo divertiti anche noi, a caldo, o meglio, dal caldo della mostra poltrona, sotto le coperte a passare in rassegna queste prime 12 canzoni in gara (e non solo). Questa edizione 2022 di Sanremo parte col botto, ma soprattutto al suono di una sala che ritorna piana di gente e di applausi. C’è profumo di normalità, così pare.
Achille Lauro – “Domenica”. Oh Sì Sì. Oh mio Dio. È lui e non si smentisce. Preghiera o blasfemia? Apre questo Sanremo 2022 lasciando il segno. Sconvolgente e ironico. Infiamma il palco e addirittura il Vescovo di Sanremo che tuona contro di lui. Allegro più del solito. L’Harlem Gospel Choir quel tocco in più. Voto: 8 –
Ornella Muti. Forse non è stata una scelta proprio felice. A volte impacciata, spenta. Bellezza. D’altri tempi. Un grazie da parte dei miopi di tutto il mondo per aver sdoganato gli occhiali in prima serata. Voto: 6 –
Yuman – “Ora e qui”. L’emozione del debutto si sente. La voce c’è tutta, eccome! La canzone non regge totalmente il palco. Soul classico e orecchiabile. Forse non molto azzeccata l’idea di buttare nel calderone dei big questi giovani ragazzi. Voto: 6 ½
Noemi – “Ti amo non lo so dire”. Entra come una principessa Disney e ci porta nel suo mondo. La penna di Mahmood si riconosce e disegna su di lei un abito perfetto. Prima esibizione un po’ sottotono, forse qualche problema fonico. 7 –
Gianni Morandi – “Apri tutte le porte”. Abbiamo chiuso gli occhi e ci siamo ritrovati di colpo negli anni 60. D’altronde l’eterno ragazzo non ha mai perso il suo animo e con questo pezzo ritorna scanzonato, ai fasti e all’allegria di “Fatti mandare dalla mamma”. Emozionante, emozionato. 9
Fiorello. Un fuoriclasse. Un amico. Punto! Voto: 9
La rappresentante di Lista – “Ciao ciao”. Puntano tutto sulla loro esibizione. Radiofonica, orecchiabile. Mai scontata. Ballare sul tema dei cambiamenti climatici è cool. Scommettiamo nuovo trend di Tik Tok? Da tenere d’occhio, o d’orecchio. 8 ½
Michele Bravi – “Inverno dei fiori”. La poesia di Michele. Mai banale, interessante e raffinato. Porta con se quel velo di malinconia che regala ad ogni suo pezzo la giusta eleganza. Voto 7
Massimo Ranieri – “Lettera al di là del mare”. Testo profondo, carico di significato. In ogni caso nelle giuste corde dello scugnizzo napoletano. Ma il leone non ruggisce. Almeno stasera. 8
Mahmood e Blanco – “Brividi”. Altro che pelle d’oca, tra loro è chimica. Data per favorita la canzone non delude. Cantano, si divertono, ammiccano. Tirano fuori la vera chicca di questo Festival. Scommettiamo sul podio. Voto 9
Ana Mena – “Duecentomila ore”. Sound gitano, di certo non la classica canzone sanremese. Ana Mena porta sul palco tutta la sua latinità, un po’ neomelodica direi. Con lei ci siamo giocati il bonus ballo e mi diverto. Aridatece però Elettra. Lamborghini si intende. Voto 4
Rkomi – “Insuperabile”. Si, no, bha, forse. Di certo non Wow. Giacca di pelle e sound Depeche Mode. Il pezzo non spinge. Ci aspettavamo di più. Voto 5 ½
Dargen D’Amico – “Dove si balla”. Chi c’avrebbe scommesso? Io sì. D’altronde Dargen non è una novità. Per gli amanti del genere un vero mito. Per chi lo conosce solo ora: accomodatevi, benvenuti alla festa, qui dove si balla! Voto: 8
Giusy Ferreri – “Miele”. Un velo malinconico dolce ed elegante. Ma un bel tormentone estivo, fresco e ballabile? Di quelli che ci sforni ogni estate? Avresti vinto facile Giusy. Troppo classic. Voto 5
Amadeus. Si è davvero divertito. Sempre meno ingessato su un palco che è ormai casa sua. Questo è davvero il suo Festival. Gentiluomo e ottimo padrone di casa. Forse anche più elegante del solito. Voto 8 –
Teresa Pugliese