L’analisi dei principali temi trattati dai parlamentari alla Camera dei Deputati e al Senato della Repubblica dal 21 febbraio al 6 marzo.
Ergastolo ostativo
Approda in aula il testo sulle modifiche all’articolo 41 bis dell’ordinamento penitenziario, che regola l’ergastolo ostativo. L’ergastolo ostativo, anche detto “fine pena mai”, consiste non solo in una condanna perpetua al carcere, ma anche in uno speciale regime di isolamento. Il condannato può usufruire dei benefici solo se collabora con la giustizia. Tra tutti i detenuti condannati all’ergastolo, il 70% è condannato all’ergastolo ostativo e quasi mai collabora con la giustizia. E proprio questa condizione perenne di isolamento, oltre ad essere peculiare dell’ordinamento penitenziario italiano, è stata recentemente ritenuta illegittima dalla Corte costituzionale. La corte, infatti, l’ha ritenuta in contrasto con gli articoli 3 e 27 della Costituzione e ha dato un anno di tempo al parlamento per legiferare sulla materia.
Il nuovo testo, quindi, cerca di contrastare quella che è stata ritenuta dalla Corte una violazione dei diritti umani. Si prevede la possibilità di dare benefici ai detenuti condannati per mafia e terrorismo, ma i paletti rimangono comunque molto stringenti. Sarà il pm che ha emesso la sentenza, non il giudice di sorveglianza, a prendere la decisione. Inoltre, bisognerà accertare che sia stato reciso completamente il legame tra il detenuto e la realtà mafiosa, analizzando anche il patrimonio economico e immobiliare. Non sono previsti benefici qualora la collaborazione con la giustizia dovesse riguardare fatti ritenuti poco rilevanti e dovranno passare 30 anni di ergastolo prima di poter chiedere di usufruire dei benefici penitenziari.
Obbligo vaccinale per gli over 50
La Camera ha approvato, in prima lettura, il Decreto Covid del 7 gennaio che prevede l’obbligo vaccinale per gli over 50. Prima dell’approdo in Aula, in Commissione Affari Sociali la Lega ha depositato un emendamento che chiedeva di eliminare il Green Pass dal 31 marzo 2022, data in cui scadrà lo stato di emergenza per pandemia. In aula si sono precipitati molti deputati M5S non membri della commissione ma favorevoli all’abolizione del Green Pass. Hanno cercato di convincere i colleghi a votare a favore dell’emendamento. L’M5S stava infatti per votare a favore, ma alla fine i parlamentari hanno tenuto fede al parere contrario del governo.
L’astensione di cinque deputati di Forza Italia ha portato alla bocciatura dell’emendamento. Il partito, pur concorde nel merito, preferisce seguire la linea del governo su una graduale abolizione delle misure anti-contagio. I parlamentari hanno approvato il decreto dopo la richiesta di fiducia (la n. 41 dalla nascita del governo Draghi) e la Lega ha votato a favore in occasione del voto nominale, ma si è astenuta nel voto elettronico finale (in CDM aveva invece votato a favore).
Discussioni d’aula
Il Senato ha votato la relazione della commissione immunità parlamentari in merito alla richiesta di Matteo Renzi di sollevare un conflitto di attribuzione nei confronti dei PM di Firenze. I PM hanno usato messaggi, estratti conto ed e-mail del senatore nell’inchiesta sulla fondazione OPEN. Secondo l’inchiesta, la fondazione sarebbe stata usata come mezzo per finanziare in maniera illecita il Pd ai tempi in cui Renzi ne era il segretario. L’approvazione è avvenuta con 167 Sì e 76 No; hanno votato tutti a favore (quindi dalla parte di Renzi, contro i magistrati), tranne M5S, LeU, il senatore Gregorio De Falco e gli ex 5S all’opposizione.
La Camera ha votato due mozioni a tema medico. La prima mozione (a prima firma Fabiola Bologna, CI) riguarda le malattie reumatiche e impegna il governo a usare i soldi del PNRR per superare le disparità territoriali concernenti le esigenze dei pazienti cronici reumatologici. La seconda riguarda i disturbi dello spettro autistico (a prima firma Virginia Villani, M5S) e, tra le varie iniziative, impegna il governo a: creare poli ad alta specializzazione con delle equipe multidisciplinari per garantire una diagnosi precoce; garantire dei professionisti ben formati sul tema, prendendo spunto dalla Rete D.a.m.a. (Disabled Advanced Medical Assistance); legiferare sulla figura del caregiver familiare con una legge ad hoc; intervenire sulla definizione di autismo del DSM-5, in quanto, in un allegato a un decreto del 2017 in materia di LEA tra le psicosi, i disturbi dello spettro autistico sono stati inseriti erroneamente tra i disturbi del neuro-sviluppo.
Paolo Abete