Primo giorno di lavoro da presidente del Consiglio per Giorgia Meloni. Oggi si terrà il passaggio di consegne tra Mario Draghi e la nuova presidente che, nelle comunicazioni ufficiali, ha scelto di essere chiamata il presidente. Dopo la “cerimonia della campanella” si riunirà il primo Consiglio dei Ministri del governo Meloni. La cerimonia simbolica avverrà nella sala delle Galere di Palazzo Chigi. Il campanellino d’argento utilizzato dal presidente del Consiglio per mantenere l’ordine durante le riunioni sarà consegnato dal presidente uscente al suo successore. Alle spalle dei presidenti vi saranno la bandiera europea, quella italiana e lo stendardo di Palazzo Chigi, sede del governo.
I messaggi dei leader esteri
Numerosi capi di Stato e di Governo esteri si sono congratulati con Giorgia Meloni per la formazione del nuovo governo da lei guidato. Tra i primi, vi è stato il presidente ucraino Volodymyr Zelenski: «Le mie congratulazioni a Giorgia Meloni, la prima premier donna dell’Italia. Auguro al nuovo governo di rispondere con successo a tutte le sfide di oggi. Attendo con impazienza una continua fruttuosa cooperazione per garantire pace e prosperità in Ucraina, in Italia e nel mondo».
Messaggi di supporto anche dai leader delle istituzioni europee: «Congratulazioni a Giorgia Meloni per la sua nomina a presidente del Consiglio italiano, la prima donna a ricoprire questo ruolo. Sono pronta e sono lieta di lavorare insieme al nuovo Governo in modo costruttivo per rispondere alle sfide che ci attendono», ha scritto la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.
Grande la gioia del premier ungherese Viktor Orban: «Congratulazioni Giorgia Meloni per la formazione del tuo governo! È un grande giorno per la destra europea!», ha scritto su Twitter il politico di estrema destra. Dall’estrema destra provengono anche gli auguri della francese Marine Le Pen: «Rivolgo a Giorgia Meloni, nuova presidente del Consiglio dei ministri italiano, e a Matteo Salvini, vice premier, tutti i miei auguri di successo. Ovunque in Europa i patrioti stanno salendo al potere e con loro questa Europa della nazioni che stiamo auspicando».
Il presidente USA Joe Biden, che negli scorsi giorni ha citato l’Italia come esempio allarmante del largo consenso elettorale ricevuto dalle destre, ha dichiarato: «Mi congratulo con Giorgia Meloni per il fatto di essere diventata primo ministro dell’Italia. L’Italia è un vitale alleato Nato e un partner stretto mentre le nostre nazioni affrontano insieme le sfide comuni globali. Come i leader nel G7, sono impaziente di continuare a lavorare per far avanzare il nostro sostegno all’Ucraina, chiedere conto alla Russia delle sue responsabilità per le sue aggressioni, garantire il rispetto dei diritti umani e dei valori democratici e costruire una crescita economica sostenibile».
Le reazioni italiane alla nascita del governo Meloni
La scelta di Giorgia Meloni di modificare il nome di alcuni ministeri ha provocato diverse critiche. «Nell’elenco dell’onorevole Meloni delle “nuove” denominazioni dei ministeri mancano solo il dicastero delle Colonie e quello delle Corporazioni, per il resto è la fotografia del tentativo di una restaurazione nell’Italia del 2022», ha affermato il segretario di Sinistra italiana Nicola Fratoianni. Il chiaro riferimento è all’omonimia tra i ministeri del governo Meloni e quelli del governo Mussolini. Per Luigi Marattin, deputato di Italia Viva, «una volta si usava mettere lo slogan (crescita, salva-Italia) solo ai decreti legge. Ora, vedo, siamo passati pure ai Ministeri. Sono particolarmente curioso, tra l’altro, di sapere cosa accidenti sia il ministero della sovranità alimentare. Blocchiamo l’import di kiwi? Forse il ministero per la sovranità alimentare è per evitare di importare vodka? Il fatto che lo abbia fatto anche Macron per quanto mi riguarda è del tutto irrilevante. Una cosa senza troppo senso rimane tale anche se la fa uno bravo su altre cose».
Il presidente del MoVimento 5 stelle, Giuseppe Conte, pone l’accento su un possibile conflitto di interessi: «Crosetto che passa direttamente dalla rappresentanza di interessi di industrie che operano nel settore della Difesa al Ministero competente, a garanzia di una sicura corsa al riarmo; Forza Italia alla guida degli Esteri dopo le gravi esternazioni di Berlusconi sulla guerra in Ucraina; e poi ancora altri segnali sparsi che preannunciano un brusco arretramento nel percorso di riconoscimento e rafforzamento dei diritti civili. Prepariamoci a un’opposizione intransigente e senza sconti, per il bene del Paese».