La Commissione europea ha presentato il patto per l’industria pulita, un piano operativo volto a sostenere la competitività e dell’industria. Il patto ha l’obiettivo di accelerare la decarbonizzazione, garantendo nel contempo un futuro sicuro all’industria manifatturiera in Europa.
Il patto si concentra principalmente su due settori strettamente collegati: le industrie ad alta intensità energetica e le tecnologie pulite. Le industrie ad alta intensità energetica necessitano di un sostegno urgente alla decarbonizzazione e all’elettrificazione, dovendo far fronte a costi energetici elevati, a una concorrenza sleale sul piano mondiale e a normative complesse che ne danneggiano la competitività. Le tecnologie pulite svolgono un ruolo cruciale per la competitività e la crescita future, nonché per la trasformazione industriale. Un altro elemento centrale del patto è la circolarità, dal momento che risulta necessario sfruttare al massimo le risorse limitate dell’UE e ridurre l’eccessiva dipendenza dai fornitori di materie prime di paesi terzi.
Finanziamento della transizione green dell’industria
L’atto legislativo sull’accelerazione della decarbonizzazione industriale aumenterà la domanda di prodotti puliti fabbricati nell’UE, introducendo negli appalti pubblici e privati criteri relativi alla sostenibilità e al made in Europe. In aggiunta, l’atto legislativo sull’accelerazione della decarbonizzazione industriale lancerà un’etichetta volontaria che indichi l’intensità di carbonio dei prodotti industriali, dapprima per l’acciaio nel 2025 e a seguire per il cemento. Il marchio servirà a informare i consumatori e ricompenserà gli sforzi di decarbonizzazione dei fabbricanti.
Il patto per l’industria pulita mobiliterà oltre 100 miliardi di euro per sostenere i processi manifatturieri puliti nell’UE. La Commissione intende adottare una nuova disciplina degli aiuti di Stato nell’ambito del patto per l’industria pulita, che consentirà un’approvazione più rapida e semplificata delle misure di aiuto di Stato volte a diffondere le energie rinnovabili, decarbonizzare l’industria e garantire capacità sufficienti di produzione di tecnologie pulite. Altro obiettivo è rafforzare il Fondo per l’innovazione e proporre una banca per la decarbonizzazione industriale con un obiettivo di finanziamento di 100 miliardi di euro.
Circolarità e accesso ai materiali
La Commissione europea intende istituire un meccanismo che consenta alle imprese europee di incontrarsi e aggregare la loro domanda di materie prime critiche. Tra gli obiettivi anche quello di creare un centro dell’UE per le materie prime critiche che si incarichi dell’acquisto in comune a nome delle imprese interessate. Inoltre, la Commissione intende adottare, nel 2026, un atto legislativo sull’economia circolare per accelerare la transizione verso la circolarità e garantire l’utilizzo e il riutilizzo efficienti dei materiali rari, ridurre le dipendenze a livello mondiale e creare posti di lavoro di alta qualità. L’obiettivo è portare l’utilizzo circolare dei materiali al 24% entro il 2030.
Forza lavoro qualificata per l’industria europea
La Commissione europea istituirà un’Unione delle competenze che investa nei lavoratori, sviluppi competenze e crei posti di lavoro di qualità. Forte di un contributo fino a 90 milioni di euro da parte di Erasmus+, il patto per l’industria pulita aiuterà a rafforzare le competenze settoriali nelle industrie strategiche interessate.