sabato, Aprile 19, 2025
Home Blog Page 87

Quirinale, nominati i delegati regionali

Le Regioni hanno scelto i propri delegati per l’elezione del Presidente della Repubblica. Sono in tutto 58 i delegati regionali che parteciperanno, da lunedì 24 gennaio, alla seduta comune del Parlamento per eleggere il nuovo capo dello Stato. Tra i grandi elettori nominati dalle Regioni, 20 appartengono al Partito democratico e al centrosinistra. Quattordici sono i delegati regionali appartenenti alla Lega, 8 quelli di Forza Italia, 5 i delegati regionali di Fratelli d’Italia. Quattro sono gli eletti del Movimento Cinque Stelle. Il restanti delegati, fanno parte di forze politiche minori.

Solo cinque le donne. Tre sono del PD, una grande elettrice è del M5S, una della Lega. In tutte le regioni, due sono i rappresentanti della maggioranza in Consiglio regionale, uno della minoranza. Il presidente della Camera, Roberto Fico, ha convocato il Parlamento in seduta comune lunedì 24 gennaio alle ore 15. Il voto è segreto. Per i primi tre scrutini, il quorum è fissato a due terzi dell’assemblea. Dal quarto scrutinio è sufficiente la maggioranza assoluta. L’assemblea è composta da 1009 membri. 630 sono deputati, 321 i senatori (di cui 315 elettivi e 6 a vita) e 58 i delegati regionali.

Abruzzo: Marsilio, Sospiri e Marcozzi

I delegati dell’Abruzzo, per la maggioranza, sono il presidente della Giunta regionale, Marco Marsilio (Fd’I) e il presidente del Consiglio regionale, Lorenzo Sospiri (FI). Per la minoranza, la rappresentante è la capogruppo del M5S, Sara Marcozzi.

Basilicata: Bardi, Cicala e Cifarelli

I delegati regionali della Basilicata, per la maggioranza, sono il presidente della Regione, Vito Bardi (centrodestra) e il presidente del Consiglio regionale, Carmine Cicala (Lega), mentre il rappresentante della minoranza è Roberto Cifarelli (Pd).

Calabria: Occhiuto, Mancuso e Irti

In Calabria, i delegati della maggioranza sono i presidenti di Giunta e Consiglio regionale, Roberto Occhiuto (Fi) e Filippo Mancuso (Lega), mentre per la minoranza il rappresentante è il capogruppo del Pd, Nicola Irto.

Campania: De Luca, Oliviero e Patriarca

I delegati regionali della Campania della maggioranza sono il presidente della Regione, Vincenzo De Luca (Pd) e il presidente del Consiglio regionale, Gennaro Oliviero (Pd), mentre il delegato della minoranza è la consigliera di Fi, Annarita Patriarca.

Emilia-Romagna: Petitti, Bonaccini e Rancan

I delegati della regione Emilia-Romagna sono Stefano Bonaccini, presidente della Regione e Emma Petitti, presidente del Consiglio regionale, entrambi del centrosinistra. Il delegato della minoranza è Matteo Rancan, capogruppo della Lega.

Lazio: Zingaretti, Vincenzi e Ghera

Il Consiglio regionale del Lazio ha eletto il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti (Pd) e il presidente del Consiglio regionale, Marco Vincenzi (Pd). Il delegato della minoranza è il capogruppo di Fratelli d’Italia, Fabrizio Ghera.

Liguria: Toti, Medusei e Rossetti

I delegati della regione Liguria, per la maggioranza, sono il presidente della Regione, Giovanni Toti (Cambiamo!) e il Presidente del Consiglio regionale, Gianmarco Medusei (Lega), mentre per la minoranza il delegato è il consigliere Sergio Rossetti (Pd).

Lombardia: Fontana, Fermi e Viola

I grandi elettori della Regione Lombardia, per la maggioranza, sono il governatore, Attilio Fontana (Lega) e il presidente del Consiglio regionale, Alessandro Fermi (Lega), mentre il delegato della minoranza è il consigliere Dario Violi (M5S).

Marche: Acquaroli, Latini e Mangialardi

I delegati regionali delle Marche, per la maggioranza, sono il presidente della Regione, Francesco Acquaroli (Fdi) e il presidente del Consiglio regionale, Dino Latini (Udc), mentre per la minoranza il delegato è il capogruppo del Pd, Maurizio Mangialardi.

Molise: Toma, Micone e Greco

I grandi elettori del Molise appartenenti alla maggioranza sono il presidente della Regione, Donato Toma (FI) e il presidente del Consiglio regionale, Salvatore Micone (Udc), mentre per l’opposizione è stato eletto il consigliere Andrea Greco (M5S).

Piemonte: Cirio, Allasia e Ravetti

In Piemonte i grandi elettori, per la maggioranza, saranno il presidente della Regione, Alberto Cirio (FI), e il presidente del Consiglio regionale, Stefano Allasia (Lega), mentre per la minoranza è stato eletto il consigliere del Pd, Domenico Ravetti.

Puglia: Emiliano, Capone e De Leonardis

I delegati pugliesi della maggioranza sono il presidente della Regione, Michele Emiliano (Pd), e la presidente del Consiglio, Loredana Capone (Pd), mentre per la minoranza è stato eletto il vicepresidente del Consiglio, Giannicola De Leonardis (Fd’I).

Sardegna: Solinas, Pais e Ganau

I grandi elettori della regione Sardegna, per la maggioranza, sono il presidente della Regione, Christian Solinas (Lega-PSd’Az), e il presidente del Consiglio regionale, Michele Pais (Lega), mentre per la minoranza è stato eletto il capogruppo del Pd, Gianfranco Ganau.

Sicilia: Micciché, Di Paola e Musumeci

La regione Sicilia ha nominato, per la maggioranza, il presidente della Regione, Gianfranco Miccichè (Fi), e Nello Musumeci (“Diventerà bellissima”), mentre per la minoranza è stato eletto Nunzio Di Paola (M5S).

Toscana: Giani, Mazzeo e Landi

I grandi elettori toscani sono, per la maggioranza, il presidente della Regione, Eugenio Giani (Pd), e il presidente del Consiglio regionale, Antonio Mazzeo (Pd), mentre per la minoranza il delegato è Marco Landi (Lega).

Trentino Alto Adige: Fugatti, Noggler e Ferrari

I delegati del Trenino Alto Adige sono, per la maggioranza, il presidente della Provincia autonoma di Trento e della Giunta regionale, Maurizio Fugatti (Lega), e il presidente del Consiglio regionale e vicepresidente del Consiglio provinciale di Bolzano, Josef Noggler (Svp). Per la minoranza, la delegata sarà la consigliera provinciale di Trento, Sara Ferrari (Pd).

Umbria: Tesei, Paparelli e Squarta

In Umbria, i tre delegati sono, per la maggioranza, Donatella Tesei (Lega), presidente della Regione, e Marco Squarta (Fdi), presidente dell’Assemblea legislativa, mentre Fabio Paparelli, del Pd, è il rappresentante delle opposizioni.

Valle d’Aosta: Lavévaz

La Valle d’Aosta ha diritto ad eleggere un unico grande elettore. Il Consiglio regionale ha eletto Erik Lavévaz.

Veneto: Zaia, Ciambetti e Possamai

I delegati veneti, per la maggioranza, sono il presidente della Regione, Luca Zaia (Lega) e il presidente del Consiglio regionale, Roberto Ciambetti (Lega), mentre il rappresentante della minoranza è Giacomo Possamai (Pd).

Il Presidente dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani, Antonio Decaro, aveva lanciato un appello affinché tra i delegati regionali fossero eletti dei sindaci. I risultati delle votazioni dei Consigli regionali dimostrano che l’appello non è stato accolto.

Danneggiato il “Giardino della Memoria” delle vittime del Covid

Un gesto ignobile e vile quello avvenuto a Sant’Onofrio, in provincia di Vibo Valentia. Lo scorso anno, nel mese di aprile, l’Associazione Valentia aveva scelto di ricordare le vittime del Covid di Sant’Onofrio creando un “Giardino della Memoria“. I volontari avevano piantumato quattro alberi d’ulivo, simbolo di pace e di rinascita, nel terreno sito di fronte al cimitero cittadino, apponendovi una targa commemorativa.

Come hanno denunciato i referenti Raffaele Trapasso e Paolo Delfina, a distanza di nove mesi quella targa è stata barbaramente distrutta con un mattone e gettata non si sa dove. “Un gesto ignobile e vile, considerando anche il fatto che si trattava di una targa per ricordare delle persone tragicamente decedute. Persone che hanno sofferto, non poco, e hanno lasciato un vuoto incolmabile nei propri cari e nell’intera comunità”, si legge nel post di denuncia pubblicato dall’Associazione.

Sant’Onofrio – continua la nota – purtroppo, ancora oggi è un paese composto anche da questi soggetti (in parte marginale, vivaddio). Gente retrograda e ignorante, che invece di usare le proprie mani ‘vellutate’ per maneggiare una vanga o un piccone, preferisce sfogare le proprie frustrazioni quotidiane in questo modo“. I responsabili “non hanno avuto rispetto nemmeno per i morti, figuriamoci per i vivi! Chiunque sia stato, ragazzo o persona adulta, ci auguriamo che si faccia un esame di coscienza e provi un pizzico di vergogna“.

“Non è stato un banale incidente”

I volontari non hanno dubbi sulla dolosità della causa: “questa volta non è stato il vento, non è stata una semplice goliardata adolescenziale. Non è un gesto ‘fatto così tanto per passare il tempo’. È stata una grave mancanza di educazione e di rispetto. In primis, nei confronti delle vittime che la pandemia ha mietuto, ma anche nei riguardi di chi cerca con tutte le proprie forze di costruire qualcosa di bello per il paese, di chi prova a rimboccarsi concretamente le maniche per migliorare il territorio“.

L’augurio dell’Associazione è “che un giorno Sant’Onofrio possa ritornare il paese che merita di essere. Un luogo bello, ma soprattutto civile. Il paese in cui ogni santonofrese ha sempre sognato di vivere, ma la strada da percorrere, ahinoi, è ancora molto lunga e tortuosa“.

I referenti denunceranno l’accaduto alle Forze dell’Ordine. Il Giardino della Memoria avrà una nuova targa, che ricorderà i nomi delle vittime del Covid del paese calabrese.

L’impatto del Covid sull’elezione del Capo dello Stato

La pandemia da coronavirus ha portato ad un cambiamento anche nelle modalità di elezione del Capo dello Stato. Il presidente della Camera, Roberto Fico, sentita la presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, ha convocato il Parlamento in seduta comune lunedì 24 gennaio alle ore 15. Le elezioni avverranno a gruppi di 50 grandi elettori. Come ha detto Roberto Fico durante la trasmissione televisiva Mezz’ora in più, “in questi due anni il Parlamento è stato sempre aperto e sarà così anche per l’elezione del capo dello Stato. Stiamo completando i protocolli di sicurezza. Si partirà dai senatori a vita, le votazioni saranno con blocchi da 50.

I grandi elettori del Colle positivi non potranno partecipare all’elezione del Capo dello Stato, come previsto dalla legge. Questo non costituisce nessuna violazione di procedura costituzionale. Non c’è nessun rischio di ricorsi. Abbiamo avuto una conferenza dei capigruppo di recente su questo tema e ne abbiamo una anche domani. L’istruttoria continua. In questo momento di emergenza sanitaria conclamata non dobbiamo dare messaggi sbagliati alla cittadinanza, fermo restando che ne discuteremo ancora.

Il non vaccinato invece, oggi, alla Camera come in tutte le altre sedi istituzionali, può entrare con il tampone. Quindi può venire a votare con il tampone. Allo stato, alla Camera ci sono 29 deputati positivi con la curva in discesa. Non so quanti ce ne siamo al Senato, penso tra 6 e gli 8. Ci teniamo che al giuramento del nuovo capo dello Stato ci possano essere tutti i grandi elettori. E quindi saranno tutti tamponati con un tampone rapido di ultima generazione che faremo fare prima di entrare in Aula“.

Donna salvata dal braccialetto anti-stalker

Una donna romana di 37 anni è stata salvata dal braccialetto anti-stalker. La donna era stata avvicinata dal suo ex compagno, in violazione del divieto impostogli dal tribunale. I Carabinieri della Stazione di Roma Settecamini hanno arrestato l’uomo, un 33enne romano.

Il gip di Roma aveva stabilito, per l’uomo, il divieto di avvicinamentorinforzato” dal dispositivo elettronico d’allarme. La donna, infatti, lo aveva denunciato per stalking e per violenza privata. La 37enne portava sempre con sé il dispositivo di segnalazione. Ieri sera, il braccialetto anti-stalker l’ha salvata da una possibile aggressione. Il dispositivo della ha iniziato a squillare non appena l’uomo si è avvicinato. La donna ha immediatamente allertato il numero unico di emergenza 112 e ha richiesto l’intervento dei Carabinieri. Il dispositivo anti-stalker aveva già allertato le forze dell’ordine della Centrale operativa della Compagnia di Tivoli.

La ministra Mara Carfagna ha commentato la vicenda: “Il braccialetto elettronico e i dispositivi anti-stalker sono strumenti di sicurezza per le donne: con le colleghe ministre ne abbiamo proposto l’uso rafforzato, è una disposizione da approvare al più presto“. Il riferimento è al pacchetto di norme presentato il 3 dicembre 2021 in Consiglio dei Ministri dalle ministre Bonetti, Carfagna, Cartabia, Dadone, Gelmini, Lamorgese e Stefani. Il disegno di legge contiene una serie di misure per contrastare la violenza sulle donne.

redazione@likequotidiano.it

Covid, impossibile effettuare il tracciamento

L’Istituto Superiore di Sanità ha pubblicato l’ottantasettesimo report settimanale di monitoraggio della diffusione del covid in Italia. I dati sono relativi al periodo dal 3 al 9 gennaio 2022. Aumenta ancora l’incidenza settimanale a livello nazionale: 1.622 casi per 100.000 abitanti contro i 1.098 per 100.000 abitanti del periodo precedente. La fascia di età che registra il più alto tasso di incidenza settimanale per 100.000 abitanti continua ad essere la fascia d’età 20-29 anni. L’incidenza è pari a 2.872 per 100.000 abitanti, in aumento rispetto alla settimana precedente. Al momento, l’incidenza più bassa, ma ormai molto elevata, si rileva nelle fasce di età superiori agli 80 anni. Sono 489 per 100.000 abitanti i casi nella fascia d’età 80-89 e 497 per 100.000 abitanti quelli nella fascia 90+. Gli over 80 presentano anche una maggiore copertura vaccinale sia con ciclo completo che con dose di richiamo.

Il tasso di occupazione in terapia intensiva è al 18,2% e in continuo e costante aumento rispetto alle settimane precedenti. Il numero di persone ricoverate passa da 1.392 a 1.677, con un incremento relativo del 20%. Anche il tasso di occupazione in aree mediche Covid-19 a livello nazionale aumenta ed è pari al 26,6%. Il numero di persone ricoverate in queste aree è in aumento da 12.912 a 17.067, con un incremento relativo del 32%. “Questo – si legge nel report – sta imponendo una revisione organizzativa delle prestazioni assistenziali erogate a favore dei pazienti COVID-19. L’attuale scenario dell’utilizzo dei servizi ospedalieri osservato nelle ultime settimane, coerenti con quello che si osserva in altri Paesi Europei, rende necessario invertire rapidamente la tendenza per evitare un aggravamento ulteriore delle condizioni di sovraccarico dei servizi sanitari. Servizi già oggi fortemente impegnati“.

Incidenza di 40 volte la soglia dei 50 casi settimanali per 100.000 abitanti

Tredici tra Regioni e Provincie autonome sono classificate a rischio Alto, 8 risultano classificate a rischio Moderato. Tra queste, cinque sono ad alta probabilità di progressione a rischio Alto. Raddoppia il numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione. Sono 649.489, contro i 309.903 della settimana precedente. La percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è in forte diminuzione (13% contro il 16% della scorsa settimana). È in diminuzione anche la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (48% vs 50%) mentre aumenta la percentuale di casi diagnosticati attraverso attività di screening (39% vs 34%).

L’ISS segnala che “l’attuale situazione, caratterizzata da elevata incidenza pari a circa 40 volte la soglia dei 50 casi settimanali per 100.000 abitanti, non consente una puntuale mappatura dei contatti dei casi, come evidenziato dalla bassa percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento, pari al 13%, ed in continua e costante diminuzione“.

“Vaccinarsi per mitigare l’impatto clinico”

In conclusione, secondo L’Istituto Superiore di Sanità “l’epidemia si trova in una fase delicata e si osserva ormai da numerose settimane un impatto in crescita sui servizi territoriali ed assistenziali. Per questo è necessaria una rapida e significativa inversione di tendenza anche attraverso il rigoroso rispetto delle misure comportamentali individuali e collettive, ed in particolare distanziamento interpersonale, uso della mascherina, aereazione dei locali, igiene delle mani e riducendo le occasioni di contatto ed evitando, in particolare, situazioni di assembramento.

Una più elevata copertura vaccinale, in tutte le fasce di età, anche quella 5-11 anni, il completamento dei cicli di vaccinazione ed il mantenimento di una elevata risposta immunitaria attraverso la dose di richiamo, con particolare riguardo alle categorie indicate dalle disposizioni ministeriali, rappresentano strumenti necessari a mitigare l’impatto soprattutto clinico dell’epidemia anche sostenuta da varianti emergenti“.

Quirinale, Partito Democratico: “Individuare una figura di alto profilo”.

Si è da poco conclusa la Direzione del Partito Democratico. È stata approvata la relazione e le conclusioni del Segretario, Enrico Letta. La direzione ha affidato a Letta e alle capogruppo il mandato di seguire le trattative per l’elezione del Presidente della Repubblica. Nella nota, si legge che “Il PD ritiene che sia necessario individuare una figura di alto profilo istituzionale, che rappresenti indiscutibilmente i valori dell’unità della Nazione. Quindi, una figura non di parte.

A tal fine occorre giungere rapidamente a una scelta condivisa dall’arco di forze parlamentari più ampio possibile. A partire da quelle dell’attuale maggioranza. Al contempo, la perdurante emergenza pandemica e la necessità di attuare con puntualità il PNRR richiedono che siano comunque garantite stabilità nell’azione di governo e una conclusione ordinata, e nei tempi ordinari, della legislatura“.

In apertura della Direzione, il segretario del Partito Democratico ha replicato alla decisione del centrodestra di indicare Silvio Berlusconi come possibile nuovo Capo dello Stato. “Non c’è nessun diritto di precedenza che il centrodestra può vantare nell’indicare il Presidente della Repubblica. Si è confuso un atteggiamento rispettoso da parte nostra con un diritto che non c’è – ha sottolineato Letta – non è che il centrodestra debba semplicemente valutare l’equilibrio migliore al suo interno. Sarebbe una scelta profondamente sbagliata come è sbagliata la logica dello scoiattolo di cercare voti. Una dinamica, questa, che non è quella del tempo che stiamo vivendo. In Parlamento nessuno ha la maggioranza, ognuno deve considerare l’essere minoranza con responsabilità, che è l’atteggiamento con cui ci muoviamo.

Enrico Letta: “Proteggere la credibilità di Mario Draghi”

Prosegue il segretario del Partito Democratico: “in tanti ci stanno dicendo: mettete in campo anche voi una candidata o un candidato. Nel momento in cui in Parlamento c’è una unione di minoranze, mettere in campo nomi significa bruciarli, essere oggetto di veti da parte di altre parti politiche. Il fatto che nel 2022 il centrodestra candidi Silvio Berlusconi alla presidenza della Repubblica rende la notizia importante per tutto il mondo. Lo dico perché è bene avere chiaro che il passaggio di ieri non è un piccolo passaggio formale che rimane dentro la dinamica domestica, ma riguarda tutto il mondo. Noi ci vogliamo muovere per dare al Paese un presidente o una presidente che sia in scia con lo straordinario settennato di Sergio Mattarella.

Occorre considerare che l’Italia ha una carta fondamentale, che è la credibilità di Draghi. Proteggere la sua figura perché sia in grado di far sì che dia il meglio per il Paese, è fondamentale“.

Quirinale, Berlusconi candidato del centrodestra

Venerdì 14 gennaio, a Villa Grande a Roma, si sono riuniti i leader dei partiti e dei movimenti politici del centro-destra. Al centro della discussione, la situazione politica in vista dell’elezione del nuovo Capo dello Stato. Silvio Berlusconi è stato indicato come la figura adatta a ricoprire il ruolo di Presidente della repubblica.

In una nota congiunta, si legge che “l’incontro è servito a ribadire l’unità di intenti del centro-destra“. Si conferma il reciproco rispetto per le diverse scelte in ordine al Governo Draghi. I leader della coalizione concordano sulla necessità “di un percorso comune e coerente, dalla scelta del nuovo Capo dello Stato alle prossime elezioni politiche. Percorso che valorizzi anche le occasioni di convergenza parlamentare sui contenuti che da sempre sono patrimonio comune della coalizione“.

Arriviamo al tema del Quirinale. I leader del centrodestra sostengono che “la figura del nuovo Presidente della Repubblica deve garantire l’autorevolezza, l’equilibrio, il prestigio internazionale di chi ha la responsabilità di rappresentare l’unità della Nazione.
Alla luce di queste considerazioni il centro-destra, che rappresenta la maggioranza relativa nell’assemblea chiamata ad eleggere il nuovo Capo dello Stato, ha il diritto e il dovere di proporre la candidatura al massimo vertice delle Istituzioni.
I leader della coalizione hanno convenuto che Silvio Berlusconi sia la figura adatta a ricoprire in questo frangente difficile l’Alta Carica con l’autorevolezza e l’esperienza che il Paese merita e che gli italiani si attendono. Gli chiedono pertanto di sciogliere in senso favorevole la riserva fin qui mantenuta
“.

Infine, “su questa indicazione, le forze politiche del centro-destra lavoreranno per trovare le più ampie convergenze in Parlamento. Chiedono ai Presidenti delle camere di assumere le iniziative per garantire ai grandi elettori l’esercizio del diritto al voto“.

“Di luce propria”, appuntamento con Raffaella Romagnolo

Ottavo appuntamento della rassegna culturale di Associazione Valentia in collaborazione con Like Quotidiano. Martedì 18 gennaio 2022, alle ore 19, Alberto Pizzolante dialogherà con Raffaella Romagnolo, autrice del libro “Di luce propria“, edito da Mondadori.

“Me. Scegli me.” In fila con gli altri, Antonio Casagrande sa che la sua preghiera muta non troverà ascolto. Scelgono sempre qualcun altro. È stato così per gli undici anni che ha trascorso al Pammatone, l’orfanotrofio genovese che lo ha accolto appena venuto al mondo, il 13 giugno 1855. E non c’è dubbio che sia per quella pupilla color perla. Chi vorrebbe un bambino difettoso? Invece un bel giorno succede. “Lui” indica l’omone grondante di pioggia che gli sta davanti. Gli serve un apprendista, poche storie.

Nella bottega di Alessandro Pavia, Antonio impara quel che gli servirà a stare al mondo. La magia dell’alfabeto, la passionaccia per la politica, l’amore per la giustizia e soprattutto la nuovissima arte della fotografia. Misture alchemiche, carta albuminata e la luce, la cosa più importante. Il resto glielo spiega madama Carmen, tenutaria di bordello con il cuore spezzato e un gran talento per gli affari. Sono tempi decisivi, quelli, e anche Pavia ha una missione:a folle, visionaria impresa di ritrarre uno per uno i Mille che con Garibaldi fecero l’Italia. A Borgo di Dentro, un pugno di case sulle colline piemontesi, ne ha scovati addirittura quattro. Proprio lì, in un giorno di festa, Antonio scopre il suo potere: liberato dalla benda, potenziato dall’obiettivo della macchina fotografica, l’occhio cieco vede ciò che nessuno può vedere, il destino, l’ineluttabile. È un dono, forse. Secondo Antonio, una maledizione.

Sullo sfondo, l’Italia è appena nata e l’orfano del Pammatone si fa uomo attraversando i momenti che trasformano un paese straccione e inconsapevole in una nazione. In mezzo a una folla in rivolta per il pane, Caterina, libera e coraggiosa, lo prende per mano e lo aiuta a capire, mentre le sue visioni si fanno sempre più caotiche e terribili. L’occhio cieco nel mirino, Antonio vede ciò che nessuno vorrebbe vedere, il fango delle trincee nello sguardo dei giovani che inneggiano alla guerra, la fine di chi amiamo. Feroce e implacabile, la morte non smette di sfidarlo. Finché Antonio Casagrande raccoglie la sfida.

L’autrice

Raffaella Romagnolo è nata a Casale Monferrato nel 1971 e vive sulle colline tra Piemonte e Liguria. Tra i suoi romanzi: La masnà (Piemme), Tutta questa vita (Piemme), Destino (Rizzoli). Con La figlia sbagliata (Frassinelli) è stata candidata al premio Strega nel 2016, mentre Respira con me (Pelledoca) è stato finalista al premio Strega Ragazze e Ragazzi 2020. I suoi libri sono tradotti in tedesco, francese, olandese, greco, ebraico, arabo e portoghese.

La presentazione di Sclero – il gioco degli imperatori sarà trasmessa in diretta sulla pagina Facebook di Like Quotidiano e sui canali Facebook e YouTube di Associazione Valentia.

L’impatto dei non vaccinati sul Sistema Sanitario

L’Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi Sanitari (ALTEMS) della Facoltà di Economia dell’Università Cattolica, in collaborazione con il Dipartimento di Scienze della Vita e Sanità Pubblica della Facoltà di Medicina e Chirurgia della stessa università, ha diffuso l’ottantesimo Instant Report COVID-19. Un’iniziativa, quella dell’ALTEMS, che offre un confronto sistematico delle modalità di risposta delle Regioni italiane al Sars-COV-2. Il rapporto analizza, tra le altre cose, l’impatto economico sul Sistema Sanitario Nazionale dei pazienti non vaccinati.

L’impatto economico viene indagato con riferimento al numero di ricoveri e alle giornate di terapia intensiva per COVID-19 correlate alle mancate vaccinazioni e ai pazienti vaccinati con ciclo completo. L’analisi si basa sui dati forniti dal bollettino sulla sorveglianza epidemiologica del Covid-19 rilasciato settimanalmente dall’Istituto Superiore di Sanità. I dati che riporteremo, si riferiscono al bollettino del 5 gennaio 2022. Il numero medio dei giorni di degenza è stato differenziato in base alla gravità del paziente. È pari a 11,3 giorni per i pazienti che trascorrono il ricovero interamente in Area Medica (Medicina interna, Pneumologia, Malattie infettive, ecc) e a 14,9 giorni per i pazienti che transitano dalla Terapia intensiva (Area Critica). Il costo giornaliero dell’ospedalizzato (Area Medica) è stato stimato pari a €709,72, mentre il costo giornaliero dell’ospedalizzato in Terapia intensiva è stato stimato pari a €1.680,59.

Le ospedalizzazioni evitabili con la vaccinazione

Le ospedalizzazioni in Area Medica di soggetti non vaccinati sono state 8.270. Tra queste, 7.445 sarebbero potute essere evitate ricorrendo alla vaccinazione (il 90%), 833 non sarebbero potute essere evitate. I ricoveri in terapia intensiva di soggetti non vaccinati sono stati 1.202. Tra questi, 1.131 sarebbero potuti essere evitati ricorrendo alla vaccinazione, 71 non sarebbero potuti essere evitati. Quindi, il ricorso alla vaccinazione avrebbe evitato il 94% dei ricoveri in TI dei soggetti non vaccinati.

Il report illustra anche i dati delle ospedalizzazioni evitabili con la somministrazione della dose booster di vaccino. I dati si riferiscono, quindi, ai ricoveri dei pazienti che hanno ricevuto già due dosi di vaccino. Le ospedalizzazioni in Area Medica che sono state 6.612. Tra queste, 5.564 si sarebbero potute evitare ricorrendo alla somministrazione del booster (l’84%), 1.048 non sarebbero potute essere evitate. I ricoveri in terapia intensiva di soggetti vaccinati con doppia dose sono stati 496. Tra questi, 389 sarebbero potuti essere evitati ricorrendo alla somministrazione del booster, 107 non si sarebbero potuti evitare. Quindi, il ricorso alla somministrazione della terza dose avrebbe evitato il 78% dei ricoveri in TI dei soggetti vaccinati con due dosi. Le ospedalizzazioni non evitabili nonostante la somministrazione del booster sono causate dall’efficacia vaccinale inferiore al 100%.

L’impatto economico

Il costo dal 19/11/2021 al 19/12/2021 della mancata vaccinazione dei 7.745 pazienti, la cui ospedalizzazione in Area Medica sarebbe potuta essere evitata, ammonta a €60.237.897. Il costo per il SSN, nello stesso periodo, della mancata vaccinazione dei 1.131 pazienti, il cui ricovero in terapia intensiva sarebbe potuto essere evitato, ammonta a €28.319.623. In totale, le ospedalizzazioni evitabili dei non vaccinati sono costate €88.557.520.

Il costo dal 19/11/2021 al 19/12/2021 della mancata somministrazione della dose booster ai 5.564 pazienti, la cui ospedalizzazione in Area Medica sarebbe potuta essere evitata, ammonta a €45.013.758. Il costo per il SSN, nello stesso periodo, della mancata somministrazione del booster ai 389 pazienti, il cui ricovero in terapia intensiva sarebbe potuto essere evitato, ammonta a €9.750.364. In totale, le ospedalizzazioni evitabili con la somministrazione del booster sono costate €54.764.122.

L’impatto economico sul SSN delle mancate vaccinazioni in Italia (ciclo completo e booster) risulta essere pari a € 143.321.642 nel periodo tra il 19 novembre 2021 e il 19 dicembre 2021.

Alberto Pizzolante

Stop alla plastica monouso

0

Venerdì 14 gennaio 2022 entrerà ufficialmente in vigore anche in Italia la direttiva europea SUP (Single Use Plastics). Le nuove disposizione hanno l’obiettivo di ridurre l’utilizzo della plastica monouso, non biodegradabile e non compostabile. La direttiva è stata approvata il 3 luglio 2021.

In Italia, sarà vietata la produzione e la vendita di posate, piatti, cannucce ed altri prodotti in plastica anche “oxo-degradabile” (cioè contenente additivi che attraverso l’ossidazione comportano la frammentazione della materia plastica in microframmenti). Vietati anche i cotton fioc, gli agitatori per bevande, le aste da attaccare a sostegno dei palloncini, alcuni specifici contenitori per alimenti in polistirene espanso, contenitori e tazze per bevande in polistirene espanso e relativi tappi e coperchi.

L’articolo 14 del decreto 904/2019, che entrerà in vigore domani, stabilisce una sanzione amministrativa pecuniaria da 2.500 euro a 25.000 euro per i trasgressori. La sanzione è aumentata fino al doppio del massimo in caso di immissione di un quantitativo di prodotti del valore superiore al 10 per cento del fatturato del trasgressore.

Legambiente: “Non abbassiamo la guardia”.

Secondo Legambiente, “il nostro Paese è da tempo all’avanguardia e leader nella lotta alla plastica monouso e nel contrastare il marine litter. Lo è grazie a norme nazionali, come ad esempio il divieto dei sacchetti di plastica e dei cotton fioc non biodegradabili e non compostabili e il divieto all’uso di microplastiche nei prodotti cosmetici da risciacquo. Normative riprese poi dalla direttiva europea.

Ma nella lotta alla plastica monouso non bisogna abbassare la guardia. L’impegno per ridurla da qui ai prossimi anni, promuovendo sempre di più il riutilizzabile, dovrà continuare con più forza e determinazione di prima. Anche perché con la pandemia, purtroppo, sono tornati prepotentemente gli oggetti di plastica usa e getta“. Le nuove norme, tuttavia, potrebbero essere insufficienti. Come si legge nella nota dell’associazione ambientalista, in queste ultime settimane stanno comparendo prodotti in plastica molto simili a quelli monouso ma “riutilizzabili” per un numero limitato di volte, come indicato nelle confezioni. Un modo per aggirare il bando e che porta ad un incremento dell’utilizzo di plastica“.

Per combattere lo strapotere dell’usa e getta in plastica – continua Legambiente – è importante puntare su tre azioni. Favorire una drastica e concreta riduzione, attraverso un’applicazione efficace della direttiva. Sensibilizzare le persone ad adottare comportamenti e stili di vita più sostenibili. Promuovere una filiera industriale che punti sempre più sulla chimica verde e sui materiali compostabili“.

La plastica monouso sarà ancora presente sugli scaffali dei supermercati. Le scorte dei prodotti potranno essere smaltite dai venditori purché possano comprovarne l’effettiva immissione sul mercato prima del 14 gennaio 2022.