domenica, Aprile 20, 2025
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Approvati quattro referendum sulla Giustizia

La Corte costituzionale ha proseguito oggi in Camera di consiglio l’esame sull’ammissibilità dei referendum cominciato ieri. In attesa del deposito delle sentenze, previsto nei prossimi giorni, l’Ufficio comunicazione e stampa ha fatto sapere che la Corte ha finora ritenuto ammissibili quattro quesiti del referendum sulla giustizia. Questi sono:

  • Abrogazione delle disposizioni in materia di incandidabilità;
  • Limitazione delle misure cautelari;
  • Separazione delle funzioni dei magistrati;
  • Eliminazione delle liste di presentatori per l’elezione dei togati del CSM.

I quesiti sono stati ritenuti ammissibili perché le rispettive richieste non rientrano in alcuna delle ipotesi per le quali l’ordinamento costituzionale esclude il ricorso all’istituto referendario. Ieri la Corte ha dichiarato inammissibile il referendum sull’Eutanasia.

Il quesito del referendum sulla giustizia riferito all’abrogazione delle disposizioni in materia di incandidabilità intende modificare la legge Severino. L’obiettivo è l’abolizione del Testo unico delle disposizioni in materia di incandidabilità. In particolare, si tratterebbe di eliminare la sospensione per gli amministratori locali che hanno ricevuto una condanna in primo grado per una serie di reati. Sarebbero anche eliminate le disposizioni che impediscono la candidatura alle elezioni per il Parlamento europeo e italiano e alle elezioni amministrative ai condannati in via definitiva per mafia, terrorismo, corruzione e altri gravi reati.

Il quesito sulla limitazione delle misure cautelari ha come obiettivo la riduzione dei reati per i quali è consentita la carcerazione preventiva. I reati eliminati sarebbero il finanziamento illecito ai partiti e quelli puniti con la reclusione non inferiore nel massimo a cinque anni. La carcerazione preventiva sarebbe comunque consentita in caso di pericolo di fuga o di inquinamento delle prove.

I quesiti sulla Magistratura

Il quesito del referendum sulla giustizia riferito alla separazione delle funzioni dei magistrati intende cancellare le norme che consentono quattro passaggi di funzioni tra giudici e pubblici ministeri. Il Governo sta già lavorando ad una riforma per ridurre a due il numero di passaggi consentiti. Il quesito sull’eliminazione delle liste di presentatori per l’elezione dei togati del CSM prevede il venir meno delle 25 firme richieste per poter presentare una candidatura alle elezioni dei consiglieri togati del Consiglio Superiore della Magistratura. Anche in questo caso, il Governo intende intervenire con una riforma.

Il referendum sull’eutanasia è inammissibile

La Corte costituzionale si è riunita ieri per discutere sull’ammissibilità del referendum denominato “Abrogazione parziale dell’articolo 579 del Codice penale (omicidio del consenziente)” e comunemente conosciuto come Referendum sull’Eutanasia. La Corte ha ritenuto inammissibile il quesito referendario. Secondo la corte, “a seguito dell’abrogazione, ancorché parziale, della norma sull’omicidio del consenziente, cui il quesito mira, non sarebbe preservata la tutela minima costituzionalmente necessaria della vita umana, in generale, e con particolare riferimento alle persone deboli e vulnerabili“. Le motivazioni della sentenza saranno depositate nei prossimi giorni. Il quesito aveva raccolto 1.239.423 firme.

Marco Cappato, tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni e promotore del referendum, ha commentato la decisione della Consulta sostenendo che “imponendo sofferenza, si preservano ancora meno le persone deboli e vulnerabili. Andremo avanti, a costo di rischiare nuovi processi. Percorriamo altre strade: disobbedienza civile, ricorsi. Mi dispiace per chi dovrà sopportare ancora una condizione di sofferenza, e per la democrazia italiana. Ma otterremo l’obiettivo“.

Il deputato di +Europa Riccardo Magi ha dichiarato che “inammissibile è lasciare le persone ad un dolore senza fine. La Corte oggi ha deciso di bocciare un referendum firmato da oltre un milione di cittadini che chiedevano alle Istituzioni una legge di civiltà. Aspettiamo di leggere le motivazioni ma la nostra lotta in Parlamento per modificare la legge in discussione sarà ancora più forte. Ora tocca ai partiti dare alla luce una buona legge che ci renda Liberi fino alla fine“.

La bocciatura da parte della Corte Costituzionale del referendum sull’eutanasia legale deve ora spingere il Parlamento ad approvare la legge sul suicidio assistito, secondo le indicazioni della Corte stessa“. Così il segretario del Pd, Enrico Letta, su Twitter.

Addio (per ora) ai ristori per le famiglie di medici morti per Covid-19

La commissione Bilancio del Senato ha espresso parere negativo sul sub emendamento a prima firma della senatrice Maria Cristina Cantù (Lega). L’emendamento avrebbe riconosciuto indennizzi per 100 mila euro alle famiglie dei 369 medici italiani morti a causa del Covid-19. La proposta era stata inserita nel decreto Covid del 24 dicembre sulla proroga dello stato di emergenza al 31 marzo, approvato la settimana scorsa in prima lettura. Pertanto, il subemendamento è stato ritirato e riformulato sotto forma di ordine del giorno depositato e che verrà approvato in futuro dall’aula del Senato. Un ordine del giorno però è meno vincolante dell’emendamento. L’approvazione di un o.d.g. impegna il governo ad agire su un determinato tema, rimandando ad esso le decisioni.

Filippo Anelli: “Un’ occasione persa”

Filippo Anelli, presidente della Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, ha dichiarato: “La mancata approvazione del subemendamento presentato dalla senatrice Maria Cristina Cantù è un’occasione persa. L’occasione di dimostrare gratitudine ai medici che hanno dato la loro vita per continuare a curare durante la pandemia. Dispiace che non si siano trovati i fondi per poter dare un ristoro anche simbolico, oltre che economico, alle famiglie di questi colleghi, medici di famiglia, liberi professionisti, specialisti ambulatoriali, odontoiatri. Famiglie che, in molti casi, sono, insieme alla perdita umana, rimaste prive dell’unica fonte di sostentamento e alle quali sono negati gli indennizzi Inail.

I medici che hanno perso la vita soprattutto nelle prime fasi della pandemia, quando hanno combattuto a mani nude contro il virus, in un contesto in cui mancavano mascherine, guanti, i più elementari dispositivi di protezione, lo hanno fatto per i loro pazienti, per il loro Paese. È giusto che ora il Paese riconosca il loro sacrificio, il sacrificio delle loro famiglie e provveda a quanti sono rimasti a ricordarli, sopportando, oltre al dolore della perdita, situazioni economiche anche drammatiche. Invitiamo dunque tutto il Parlamento a una riflessione in tal senso“.

La senatrice aveva tentato di far approvare la misura già inserendola tramite emendamento alla legge di Bilancio per l’anno 2022, approvata nel dicembre scorso. Anche in quel caso, il tentativo fallì per mancanza di coperture. Così la parlamentare, nel suo intervento in aula, ha annunciato che tenterà di riproporre l’emendamento in futuri decreti. La speranza è di far approvare la misura prima del 18 marzo. In quella data, sarà passato un anno dalla istituzione della Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’epidemia di coronavirus.

Paolo Abete

Rassegna parlamentare: settimana 7-11 febbraio 2022

Ecco gli avvenimenti più interessanti affrontati in parlamento nella scorsa settimana.

  • Approvata alla Camera, quasi all’unanimità, la quarta e ultima lettura della proposta di legge sulla introduzione della tutela ambientale in Costituzione. Consiste in una modifica del testo degli articoli 9 e 41 della Costituzione, che prevede la tutela sia dell’ambiente ma anche della fauna. Il testo è il frutto della sintesi di più testi di legge, depositati da parlamentari di Liberi e Uguali, Movimento 5 Stelle e Lega. Il partito guidato da Matteo Salvini, in origine, era intervenuto in commissione affari costituzionali al Senato per emendare il testo. L’obiettivo era quello di non intralciare le leggi dello Stato attualmente vigenti in materia di caccia.
  • Riprende alla Camera l’iter del disegno di legge sul suicidio medicalmente assistito, iniziato con la discussione generale poco prima di Natale. Dopo gli interventi annunciati, bisognava iniziare a votare gli emendamenti per ciascun articolo, ma i relatori – Bazoli (Pd) e Provenza (M5S) – hanno proposto il rinvio dei lavori alla prima data utile della prossima settimana, per tentare di trovare un ulteriore accordo sulle modifiche, in quanto l’aula è spaccata in due fronti contrapposti sul tema. Ma essendo già in calendario alcuni decreti da approvare, è molto probabile che la ripresa dei lavori slitti a marzo.

La questione “biodinamica”

  • Eliminato dal disegno di legge in materia di regolamentazione dell’agricoltura con metodo biologico il riferimento all’equiparazione tra agricoltura biologica e biodinamica. Quest’ultima consiste in una serie di pratiche mistiche, come il cornoletame (anche detto Preparato 500), che alcuni credono possano rendere più fertili i terreni da coltivare. Già in passato aveva fatto discutere, sollevando le critiche da parte della senatrice a vita Elena Cattaneo. Il testo aveva ricevuto l’approvazione della Camera, e aveva poi subito delle modifiche al Senato; pertanto, sarebbe dovuto essere approvato senza modifiche nella camera bassa del parlamento, per entrare in vigore. L’unico a presentare in commissione un emendamento soppressivo è stato Riccardo Magi (Azione/+Europa), accolto dal governo e poi approvato definitivamente in Aula. Ora il testo, avendo subito un’ulteriore modifica, necessita di un’ulteriore approvazione al Senato.

I lavori in materia di emergenza sanitaria

  • Al Senato si sono svolti i lavori sul Decreto Covid approvato dal Consiglio dei ministri il 24 dicembre 2021 (entrato in vigore pochi giorni dopo con la firma del Presidente Mattarella). Essendo stati emanati più decreti sulle disposizioni Covid nel mese di dicembre, bisogna specificare che questo testo è quello relativo alla proroga dello stato di emergenza al 31 marzo 2022. Il testo modificava la durata del Green Pass da 9 a 6 mesi e vietava le feste fino al 31 gennaio. In Commissione è stato approvato un emendamento, secondo cui si può tornare ad entrare nei reparti di degenza degli ospedali per fare visita ai propri cari. È garantito un solo accesso giornaliero. Si potrà accedere con tre dosi di vaccino (senza obbligo di tampone negativo) o con due dosi più la guarigione dal Covid-19 (con obbligo di tampone negativo). In Aula la maggioranza si è spaccata approvando due emendamenti, su cui il governo aveva espresso parere contrario.

Il primo emendamento prevede che in zona bianca siano consentite “le feste popolari e le manifestazioni culturali all’aperto, anche con modalità itinerante e in forma dinamica, riconosciute di notevole interesse culturale“. Il secondo emendamento permette l’accesso e l’utilizzo dei mezzi di trasporto pubblico per gli spostamenti da e per le isole italiane per il rientro al proprio domicilio o per giustificati motivi di salute” anche senza GP. Hanno votato a favore Lega, gran parte di M5S, l’opposizione (cioè Fratelli d’Italia e gli ex 5S), e una parte di Forza Italia. I favorevoli sono stati 102, 91 i contrari e 3 gli astenuti. Infine, il decreto ha ricevuto l’approvazione del Senato con 139 Sì, 16 No e 2 astenuti. Ora passa alla Camera.

Regolamentare gli interventi dei virologi in TV

  • Venerdì, giorno di eventuali interpellanze urgenti in parlamento, è da segnalare l’intervento dell’onorevole Giorgio Trizzino (Gruppo Misto) riguardo la presenza costante dei virologi in Tv. Secondo lui dovrebbero chiedere l’approvazione all’azienda sanitaria di appartenenza, ma anche alla propria dirigenza ospedaliera nel caso di videocollegamenti effettuati in orario di lavoro. In passato era stato depositato in parlamento anche un ordine del giorno dal contenuto simile, che aveva suscitato molte critiche.

Paolo Abete

Maturità, migliaia di studenti in piazza

Ieri migliaia di studenti sono scesi in piazza in tutta Italia. I cortei più numerosi sono stati quelli di Milano, Udine, Pescara e Campobasso. La mobilitazione è stata causata dalla decisione del ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, di reintrodurre le prove scritte negli esami di Maturità. Le mobilitazioni di ieri hanno richiamato l’attenzione anche sull’appuntamento degli Stati Generali della Scuola Pubblica, che si terranno a Roma dal 18 al 20 febbraio.

“È evidente un inasprirsi delle dinamiche di repressione”

L’Unione degli Studenti ha incluso tra i temi che hanno portato alla mobilitazione i rapporti tesi tra istituzioni e studenti e la riforma dei PCTO, l’ex Alternanza scuola-lavoro. “Vogliamo risposte e prese di posizioni concrete su numerose questioni – ha dichiarato l’Associazione – prima tra tutte quella della repressione. I fatti degli ultimi mesi hanno evidenziato un inasprirsi delle dinamiche di repressione nei confronti della lotta studentesca. Dai blocchi dei cortei a novembre, alle sospensioni a seguito delle occupazioni di dicembre, fino alla violenza delle piazze delle scorse settimane. Vogliamo che venga ritirata la direttiva della Lamorgese rispetto alla libertà dei comitati dell’ordine e la sicurezza, che le azioni di repressione istituzionali, come le sospensioni per le occupazioni, siano combattute e codici identificativi per le forze dell’ordine.

Non possiamo più accettare che non si ripensi il rapporto scuola-lavoro. I PCTO (ex Alternanza Scuola-Lavoro) sono il simbolo del ruolo passivo della scuola nei confronti del mercato. Devono essere ritirati per riflettere su un altro modo di dare concretezza e praticità alla dimensione teorica dell’istruzione. Un’altra questione impellente riguarda l’Esame di Stato. È inaccettabile che il ministero non si sia confrontato con la rappresentanza studentesca prima di stilare le linee guida, ignorando le numerose difficoltà e carenze formative che la fase pandemica ha apportato al mondo dell’istruzione. Vogliamo la revoca della seconda prova e l’introduzione di una tesina multidisciplinare, che garantisca personalità e soggettività al processo valutativo.

È necessario ripensare strutturalmente e complessivamente l’intero mondo della scuola. Vogliamo che la politica ascolti la componente studentesca, in quanto categoria maggiormente colpita dalla pandemia e non solo; vogliamo risposte concrete, una volta per tutte.

“È il momento di cambiare la scuola”

A Roma, il ministro ha incontrato una delegazione di Rete degli Studenti Medi. L’Associazione ha affermato che “alle proposte sull’Esame, sono corrisposti solo no da parte del Ministro. Il Ministero si è mostrato disponibile a ragionare di Pcto, di Salute Mentale e altri temi, ma finché non vedremo fatti per noi queste sono solo parole. Continueremo a mobilitarci per chiedere un passo indietro su questo Esame, scelto senza sentire l3 student3 e totalmente fuori contesto.

È la prima volta da anni che un Ministro dell’Istruzione decide di incontrare durante delle mobilitazioni il sindacato studentesco. Da mesi ci mobilitiamo in migliaia non solo per la maturità, ma per avere più voce sulle scelte che riguardano la scuola in generale. La riforma della rappresentanza, la Salute Mentale nelle nostre scuole. Per questo continueremo a dare voce alle istanze del3 student3 costruendo proposte e facendo di tutto per migliorare la scuola pubblica. Non intendiamo cedere di un centimetro rispetto ai nostri diritti e le nostre rivendicazioni. Ora il Ministro non può più fare finta di nulla, ci deve ascoltare e noi continueremo a bussare alle porte del Ministero per portare la voce del3 student3. È il momento di cambiare la scuola“.

Le catastrofi climatiche in Madagascar

Lo scorso fine settimana, il ciclone Batsirai si è abbattuto sul Madagascar, provocando più di 70.000 sfollati, distruggendo centinaia di scuole e di centri sanitari e danneggiando le strade. Si tratta della seconda grande tempesta che colpisce il paese in due settimane. Pochi giorni prima, la tempesta tropicale Ana aveva colpito alcune parti del Madagascar, del Mozambico, dello Zimbabwe e del Malawi.

La tempesta Ana ha provocato danni a più di 870.000 persone. Il bilancio delle vittime di Batsirai è attualmente di 111 persone. Metà degli sfollati sono bambini. Molti di essi si trovano in rifugi gestiti dal governo. Il Madagascar stava già affrontando una grande siccità nel sud del paese. Il 77% della popolazione vive con meno di 1 dollaro al giorno.

Il Rappresentante dell’UNICEF in Madagascar, Jean Francois Basse, ha dichiarato che “decine di scuole e centri medici sono stati danneggiati o distrutti da Batsirai, con un impatto diretto sulla vita dei bambini. Nel rispondere a questa emergenza, dobbiamo affrontare i bisogni immediati. È anche necessario pianificare a lungo termine costruendo meglio, anche con edifici più resistenti. Le nostre squadre sul campo stanno lavorando fianco a fianco con i partner del governo per assistere le persone colpite più seriamente da questa crisi. Con i danni che colpiscono un’area così vasta, dobbiamo assicurarci che ci sia equità nella risposta e che nessuno sia lasciato indietro. Non conosciamo ancora bene la portata di questa crisi, ma è chiaro che ricostruire vite e infrastrutture richiederà sforzi intensi“.

Secondo UNICEF, tra i bisogni più urgenti ci sono acqua sicura e servizi igienici adeguati per evitare l’insorgere di malattie trasmesse dall’acqua. Fondamentale anche aumentare le forniture di medicinali, cibo, utensili per cucinare e altri articoli domestici di base per la sopravvivenza.

Suicidio assistito, autorizzato l’utilizzo del farmaco

Un paziente tetraplegico, immobilizzato da 10 anni, ha ottenuto il via libera all’utilizzo di un farmaco per effettuare il suicidio assistito. Lo ha comunicato l’Associazione Luca Coscioni che da anni si batte, tra le altre cose, per l’approvazione di riforme sul fine vita. L’associazione ha anche promosso un referendum sulla legalizzazione dell’Eutanasia.

Mesi fa Mario (nome di fantasia) ha ricevuto il via libera dal Comitato etico regionale sulla sussistenza dei requisiti per poter effettuare un suicidio assistito. I requisiti sono quelli previsti dalla sentenza “Cappato-Dj Fabo” della Consulta. Nelle scorse settimane, Mario ha denunciato lo stesso Comitato e l’Asur Marche per i reati di tortura e di omissione di atti di ufficio. La denuncia è stata presentata a causa di continui ostruzionismi e omissioni, che si manifestavano sotto forma di mancate verifiche sul farmaco da utilizzare per mettere in atto quanto stabilito dallo stesso Comitato etico.

Ora la commissione, composta da due direttori di Unità operativa complessa, due direttori di Unità operative semplici dipartimentali, un ordinario di Farmacologia e un dirigente Asur, dopo un’ampia discussione e all’unanimità, ha risposto in maniera precisa e dettagliata. “Il Tiopentone sodico appare idoneo a garantire una morte rapida e indolore ad un dosaggio non inferiore a 3-5 grammi per una persona adulta del peso di 70 kg. La modalità di somministrazione è quella dell’auto somministrazione mediante infusione endovenosa“. 

Gallo e Cappato: “Importante il referendum sul fine vita”

Sul cosiddetto ‘aiuto al suicidio’, da oggi in Italia abbiamo non solo delle regole precise, stabilite dalla Corte costituzionale nella ‘Sentenza Cappato’, ma anche delle procedure e delle pratiche mediche definite. Esse includono le modalità di auto somministrazione del farmaco da parte del paziente“. Queste le parole di Filomena Gallo, codifensore di Mario e Segretario nazionale dell’Associazione Luca Coscioni e di Marco Cappato, tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni. “La validazione del farmaco e delle modalità di auto somministrazione – continuano Gallo e Cappato – crea finalmente un precedente. Un precedente che consentirà a coloro che si trovano in situazioni simili a quella di Mario di ottenere, se lo chiedono, l’aiuto alla morte volontaria. Questo senza dover più aspettare 18 mesi, subendo la tortura di una sofferenza insopportabile contro la propria volontà.

Sarebbe ora grave se il Parlamento insistesse a voler approvare delle norme, come quelle in discussione alla Camera, che restringono, invece che ampliare, le regole già definite dalla Corte costituzionale. È a questo punto ancora più importante che si possa tenere il referendum sul fine vita. Esso consentirebbe di eliminare la discriminazione nei confronti di coloro che devono essere aiutati da un medico per porre fine alla propria vita senza soffrire. Una possibilità oggi vietata, perché in questi casi si configura il reato di “omicidio del consenziente“.

Nigeria, in aumento le mutilazioni genitali femminili

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Secondo l’UNICEF, le mutilazioni genitali femminili stanno aumentando tra le ragazze nigeriane con età compresa tra 0 e 14 anni. I casi sono aumentati dal 16,9% del 2013 al 19,2% del 2018. La diffusione a livello nazionale delle mutilazioni genitali femminili in Nigeria, nelle donne con età compresa fra i 15 e i 49 anni, è diminuita dal 25% del 2013 al 20% del 2018. Tuttavia, l’aumento dei casi tra le ragazze è molto preoccupante. I dati sono stati forniti ad UNICEF dal Nigeria Demographic and Health Survey.

Le mutilazioni genitali femminili rimangono molto diffuse in Nigeria. Sono circa 19,9 milioni le donne sopravvissute alla pratica. Il Paese ha il terzo numero più elevato di donne sottoposte a questa pratica nel mondo. La percentuale di donne che hanno subito mutilazioni genitali prima dei 5 anni è stimata essere dell’86%. L’8% delle vittime ha subito la pratica tra i 5 e i 14 anni. Nel mondo, 68 milioni di ragazze rischia di subire una mutilazione genitale tra il 2015 e il 2030.

Una pratica profondamente pericolosa

Milioni di ragazze vengono private della loro infanzia, della salute, dell’istruzione e delle proprie aspirazioni ogni giorno a causa di pratiche dannose come le mutilazioni genitali femminili“, ha dichiarato Peter Hawkins, Rappresentante dell’UNICEF in Nigeria. “Questa pratica non solo non ha nessun beneficio in termini di salute, ma è profondamente pericolosa per ragazze e donne, sia fisicamente che psicologicamente. È una pratica che non può esistere nella nostra società di oggi e dobbiamo porle fine, visto che molte comunità nigeriane si sono già impegnate a farlo“, ha continuato Hawkins.

L’UNICEF sta avviando un movimento su base comunitaria per eliminare le mutilazioni genitali femminili in cinque stati in Nigeria: EbonyiEkiti, ImoOsun e Oyo. Circa 3 milioni di donne hanno subito la pratica in questi Stati negli ultimi cinque anni.

Giorgia Meloni, falsaria senza gloria

Non vaccino mia figlia, perché il vaccino non è una religione, ma una medicina, quindi valuto i rapporto rischi-beneficio. […] Le possibilità che un ragazzo muoia di Covid sono le stesse che uno muoia colpito da un fulmine, cioè lo 0,06 per cento. […] Questo è un vaccino in sperimentazione, che finisce nel 2023“. Queste le parole dell’onorevole Giorgia Meloni, pronunciate nel corso di un’intervista con il direttore de La Stampa Massimo Giannini. Meloni, già conosciuta come Giorgia, aggiunge alle qualifiche donnamadre, italianacristiana quelle di virologa, di immunologa e di falsaria.

Non è ancora noto il nome dell’Ateneo al quale Giorgia (donna, madre, italiana, cristiana) ha conseguito i titoli accademici necessari ad esercitare le professioni di immunologa e di virologa. La biografia di Giorgia (donna, madre, italiana, cristiana) pubblicata sul suo sito personale non parla dei suoi studi. Nella pagina Wikipedia a lei dedicata, si legge che la leader di Fratelli d’Italia ha conseguito il diploma di liceo linguistico con votazione 60/60. In attesa di chiarire come e dove Giorgia (donna, madre, italiana, cristiana) abbia conseguito i titoli accademici, ipotizziamo che la nostra abbia frequentato l’Università della Strada e abbia avuto come relatore il dottor Google.

Secondo il dizionario online Garzanti, al termine falsario può attribuirsi il significato di ingannatore, mentitore. Ritengo che l’onorevole Meloni, Giorgia, oltre ad essere definita donna, madre, italiana, cristiana, possa essere definita anche falsaria. Analizziamo le falsità pronunciate dall’onorevole Meloni durante l’intervista con Massimi Giannini.

“Le possibilità che un ragazzo muoia di Covid sono le stesse che uno muoia colpito da un fulmine”

Per valutare la veridicità del dato fornito dalla falsaria Meloni, leggiamo il commento del professor Roberto Burioni. Riteniamo più attendibile Burioni rispetto a Giorgia Meloni non per simpatia politica, ma per la differente importanza dei curricula. Su Twitter, il professore ha pubblicato il dato relativo ai soggetti morti per Covid con età inferiore ai 18 anni negli Stati Uniti e il dato relativo ai morti per fulmine, negli US, di tutte le età. L’anno di riferimento è il 2020-2021.

  • Morti per fulmine negli USA: 28 (di tutte le età);
  • Morti per COVID negli USA: 900 (sotto i 18 anni).

Giorgia Meloni ha dato un’informazione errata. Ha detto una menzogna.

“Questo è un vaccino in sperimentazione, che finisce nel 2023”

Secondo Meloni il vaccino è sperimentale. Roberto Burioni non è d’accordo con quanto dichiarato dalla falsaria. Il professore risponde ai dubbi sulla sperimentazione del vaccino con un un articolo pubblicato su MedicalFacts. Ne pubblichiamo un estratto.

Questo è un vaccino sperimentato e per dimostrarvelo facciamo un esempio. Uno degli ultimi vaccini approvati è quello contro il meningococco di tipo c. E’ stato approvato nel 2015 nel Regno unito e poi, poco dopo, anche in Italia. Questo vaccino che facciamo ai nostri figli è stato somministrato nel Regno unito a 5 milioni di persone. Quindi la platea dalla quale si possono ricavare indicazioni sulla sicurezza sono 5 milioni di somministrazioni. Bene, il vaccino contro il Covid solo nel Regno unito è stato somministrato in 110 milioni di dosi.

Se poi vogliamo rimanere in Italia, prendiamo uno dei vaccini che è obbligatorio per i nostri bambini come quello contro il morbillo. Questo vaccino è stato somministrato negli ultimi 20 anni a più o meno un numero un po’ inferiore a 20 milioni di persone. Le dosi somministrate in Italia del vaccino contro il Covid sono 94 milioni. Quindi questo vaccino non è sperimentale, è sperimentato. Ora qualcuno potrà dire: non sappiamo quali sono gli effetti a lungo termine. Ma non esiste nessun vaccino nella storia dell’uomo che abbia dato effetti a lungo termine oltre le due settimane dalla somministrazione, e non esiste nessuna plausibile ragione scientifica che faccia pensare che questo vaccino possa avere effetti a lungo termine. Mentre molto più preoccupante è il potenziale effetto a lungo termine del Covid.

E dunque se voi entrate in una farmacia e cominciate a scegliere tra gli scaffali un farmaco, sappiate che nessuno di quei farmaci è stato esperimento tanto quanto questo vaccino che è stato somministrato sotto controllo medico a miliardi di persone“.

Assistiamo, per l’ennesima volta, a quella che Mattia Feltri ha definito La desolante immaturità di Meloni.

Alberto Pizzolante

Dentro una storia: la forza di Red Canzian e di Emma Marrone

Red Canzian: “L’aria, quella buona e pura, mi mancava tanto”

È passato più di un anno dalla morte di Stefano D’Orazio, storico batterista dei Pooh. Ci lasciò mentre era in fase di guarigione da una patologia medica. Il coronavirus, però, peggiorò la sua situazione di salute e, così, Stefano volò via. Anche Red Canzian, bassista dei Pooh, ha dovuto fare i conti con una grave malattia, ma la sua è una storia a lieto fine.

Queste le sue parole, dopo un intervento subito a causa di un’infezione cardiaca: “È passato esattamente un mese dal giorno del mio ricovero e oggi per la prima volta sono uscito per respirare l’aria vera, quella buona e pura che mi mancava tanto. La cura antibiotica è ancora lunga e dovrò restare qui ancora per tre o quattro settimane. Quello che ho avuto è stato molto brutto, per cui ci sentiremo solo ogni tanto.

Faccio fatica a fare dei video o mettere dei post sui social. Ma sappiate che a oggi sto bene, respiro, sono venuto qua con le mie gambe e tornerò in camera con le mie gambe. Il chirurgo ha fatto pulizia sul cuore e dintorni e sembra che me la caverò. La cosa è esplosa senza alcuna avvisaglia. Una mattina non riuscivo ad alzarmi da letto. Ho provato a camminare e sono caduto. Una cosa orribile. Vi abbraccio tutti, mi mancate“.

I danni degli odiatori e la forza di Emma Marrone

Povera Emma Marrone. Prima insultata per il suo viso devastato da anni di medicine per curare un tumore e stamattina di nuovo attaccata per le sue gambe. “Ha le gambe troppo ‘importanti’ per indossare le calze a rete” gli è stato detto da un famoso giornalista. Emma, da grande professionista qual è, gli ha risposto a tono, mettendolo al posto suo. Il problema più grande è che lei, a differenza di tante altre, è forte ed in questo mondo composto anche da parecchi odiatori, le parole possono far danni su ragazze e ragazzine che voi nemmeno potete immaginare. Cara Emma, le tue gambe non sono importanti, sono importantissime, ti hanno permesso ti calcare i palchi più famosi d’Italia davanti a centinaia di migliaia di Italiani.

Anthony Lo Bianco