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130 persone salvate dal teatro di Mariupol

Centotrenta persone sono state salvate dopo il bombardamento del teatro di Mariupol, in Ucraina. La parlamentare ucraina Olga Stefanyshyna ha dichiarato che “Il rifugio antiaereo vicino al Mariupol Drama Theatre ha resistito. Circa 130 sono i superstiti“. Non ci sono ancora dati certi sul numero di persone presenti all’interno del teatro al momento del bombardamento, condotto dalle forze armate russe. Belkis Wille, referente di Human Rights Watch, ha dichiarato che: “Finché non ne sapremo di più, non possiamo escludere la possibilità di un obiettivo militare ucraino nell’area del teatro, ma sappiamo che il teatro ospitava almeno 500 civili. Ci sono serie preoccupazioni su quale fosse l’obiettivo in una città sotto assedio da giorni e in cui telecomunicazioni, elettricità, acqua e riscaldamento sono quasi completamente interrotti“.

“A Mariupol bombardati anche i convogli umanitari”

Human Rights Watch ha precisato di “non essere stato in grado di contattare telefonicamente nessuno a Mariupol il 16 marzo per determinare se i civili avessero lasciato il teatro immediatamente prima dell’attacco“. Il ministro ucraino della Difesa, Oleksii Reznikov, in collegamento con le commissioni Esteri e Difesa del Parlamento europeo ha detto che “Mariupol prima era una città di 400.000 mila persone. Da tre settimane è in condizioni di sopravvivenza senza acqua e corrente elettrica. I missili colpiscono in continuazione anche i convogli umanitari. Si stima che le perdite civili siano 20 mila. Ieri è stato bombardato il teatro della città. All’interno si rifugiavano 1200 donne e bambini. C’erano segnali che all’interno c’erano i bambini, ma il mostro ha colpito lo stesso“. Il riferimento è ad alcune immagini satellitari, diffuse sui social, nelle quali si vedono due scritte “bambini” in caratteri cirillici davanti e dietro la struttura.

Secondo il governo britannico, quello di ieri “è stato un attacco contro un obiettivo civile frutto di un bombardamento aereo russo. Un’evidente violazione del diritto internazionale“.

Strage a Mariupol: bombardato un teatro

Il teatro d’arte drammatica di Mariupol, nel sud dell’Ucraina, è stato bombardato. L’edificio era utilizzato come rifugio. Secondo fonti ucraine, il bombardamento sarebbe stato portato a termine dall’esercito della Federazione Russa. Non ci sono dati sulle vittime e sui feriti. La notizia è stata resa nota dal vicesindaco di Mariupol, Serhiy Orlov, alla Bbc. Secondo Orlov, nel teatro si erano rifugiate tra le 1.000 e 1.200 persone. Il Consiglio comunale della città ha dichiarato che le forze armate russe “hanno intenzionalmente e cinicamente distrutto il Teatro nel cuore di Mariupol. L’aereo ha sganciato una bomba su un edificio dove si nascondevano centinaia di civili di Mariupol. Non è ancora possibile valutare la portata di questo atto terribile e disumano, perché i bombardamenti delle aree residenziali continuano in città“. Dopo l’attacco, il teatro e l’ingresso al rifugio antiaereo sono crollati

Il parlamentare ucraino Serhiy Taruta ha riferito che “Non sappiamo se ci sono sopravvissuti. E la cosa peggiore è che non potremmo tirarli fuori da sotto le macerie. Molti residenti di Mariupol si erano nascosti nel teatro con bambini piccoli“. Il ministro degli Esteri dell’Ucraina, Dmytro Kuleba, su Twitter ha scritto: “Un altro orrendo crimine di guerra a Mariupol: un massiccio attacco russo al teatro drammatico dove si nascondevano centinaia di civili innocenti. L’edificio è ora completamente distrutto. I russi non potevano non sapere che si trattava di un rifugio per civili.

Secondo il ministero della Difesa russo è stata la milizia nazista ucraina del Battaglione Azov a distruggere l’edificio.

Maturità 2022, le reazioni degli studenti

Gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado non sono soddisfatti dell’approvazione delle ordinanze che definiscono le modalità di svolgimento degli Esami di Stato 2022. Per quanto riguarda l’esame di Maturità, le ordinanze prevedono l’esecuzione di una prova scritta di Italiano, definita a livello nazionale, di una seconda prova sulle discipline di indirizzo, definita dai singoli istituti e di un colloquio.

Ci siamo battut3 contro questa proposta di Esame, organizzando piazze e portando 100mila student3 a manifestare. Abbiamo incontrato il Ministro per chiedergli un passo indietro su Seconda Prova e inserimento della Tesina per il Colloquio. Il Ministero ha deciso di andare avanti senza ascoltarci“. Questo il commento di Rete degli Studenti Medi. “Crediamo che l’Esame di Stato in queste modalità sia sbagliato dopo 3 anni scolastici di Covid, ma che fosse sbagliato anche prima del Covid. Vogliamo una riforma complessiva dell’Esame e della didattica. Per questo pensiamo il Ministero abbia commesso un errore. Questa maturità non va bene“.

Per l’Unione degli Studenti, “È inaccettabile che dopo due anni di pandemia e didattica a distanza il governo non tenga conto delle difficoltà dell3 student3, da un punto di vista psicologico e di didattica. È inaccettabile che l3 student3 non siano stat3 ascolat3 res3 partecipi nella presa di decisione per la governance scolastica, ancora una volta. La componente studentesca deve svolgere un ruolo fondamentale all’interno dei processi decisionali e politici che riguardano la scuola. Pretendiamo, inoltre, che venga introdotta una tesina interdisciplinare all’interno della prova di esame, come elemento di soggettività apportato al processo valutativo. Continueremo a mobilitarci nelle scuole e nelle piazze finché non ci sarà dato ascolto“.

Alberto Pizzolante

Scuola, le modalità di svolgimento degli Esami di Stato

Ieri il Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, ha firmato le ordinanze che definiscono le modalità di svolgimento degli Esami di Stato 2022.

Per l’esame del primo ciclo (scuola secondaria di primo grado) sono previste due prove scritte, una di Italiano e una relativa alle competenze logico-matematiche. Seguirà un colloquio, nel corso del quale saranno accertate anche le competenze relative alla Lingua inglese, alla seconda lingua comunitaria e all’insegnamento dell’Educazione civica. La votazione finale resta in decimi. Si potrà ottenere la lode. La partecipazione alle prove nazionali Invalsi non sarà requisito di accesso alle prove. Gli Esami di Stato si svolgeranno in presenza, nel periodo compreso tra il termine delle lezioni e il 30 giugno 2022. Per il solo colloquio, è prevista la possibilità della videoconferenza per i candidati impossibilitati a lasciare il proprio domicilio.

Maturità, le due prove scritte

L’Esame di Maturità sarà costituito da una prova scritta di Italiano, da una seconda prova sulle discipline di indirizzo e da un colloquio. La sessione degli Esami di Stato avrà inizio il 22 giugno 2022 alle 8.30, con la prima prova scritta di Italiano, che sarà predisposta su base nazionale. Agli studenti saranno proposte sette tracce con tre diverse tipologie: analisi e interpretazione del testo letterario, analisi e produzione di un testo argomentativo, riflessione critica di carattere espositivo-argomentativo su tematiche di attualità.

Il 23 giugno si proseguirà con la seconda prova scritta, diversa per ciascun indirizzo. Le materie selezionate sono Lingua e cultura latina per il Liceo classicoMatematica per lo Scientifico, Economia aziendale per l’Istituto Tecnico, Settore economico. La predisposizione della seconda prova quest’anno sarà affidata ai singoli Istituti. Questo per consentire di tenere effettivamente conto di quanto svolto, anche in considerazione dell’emergenza sanitaria. Entro il prossimo 22 giugno i docenti che insegnano la disciplina oggetto del secondo scritto, e che fanno parte delle commissioni degli Esami di Stato di ciascuna scuola, dovranno elaborare tre proposte di tracce. Tra queste sarà sorteggiata, il giorno della prova, la traccia che sarà svolta da tutte le classi.

Maturità, le modalità di svolgimento del colloquio

È previsto, poi, il colloquio, che si aprirà con l’analisi di un materiale scelto dalla Commissione (un testo, un documento, un problema, un progetto). Nel corso del colloquio il candidato dovrà dimostrare di aver acquisito i contenuti e i metodi propri delle singole discipline e di aver maturato le competenze di Educazione civica. Analizzerà poi, con una breve relazione o un lavoro multimediale, le esperienze fatte nell’ambito dei Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento. La Commissione sarà composta da sei commissari interni e un Presidente esterno.

La valutazione finale resta in centesimi. Al credito scolastico sarà attribuito fino a un massimo di 50 punti. Per quanto riguarda le prove scritte, a quella di Italiano saranno attribuiti fino a 15 punti, alla seconda prova fino a 10, al colloquio fino a 25. Si potrà ottenere la lode. La partecipazione alle prove nazionali Invalsi e lo svolgimento dei Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento non costituiranno requisito di accesso alle prove. Per il colloquio, è prevista la possibilità della videoconferenza per i candidati impossibilitati a lasciare il proprio domicilio.

Il Ministro: “Studentesse e studenti non devono avere paura di non farcela”

Abbiamo lavorato ai testi tenendo fermo un punto: siamo nelle condizioni di tornare progressivamente alla normalità“, ha dichiarato il Ministro Bianchi. “Non siamo ancora fuori dalla pandemia, dobbiamo ricordarcelo, ma quest’anno, grazie ai vaccini e alle misure di sicurezza decise dal governo, abbiamo garantito la continuità della scuola in presenza, fin dal primo giorno. Abbiamo tenuto conto degli ultimi due anni vissuti dai nostri ragazzi. Studentesse e studenti non devono avere paura di non farcela. Continueremo a sostenere le scuole, le ragazze e i ragazzi, accompagnandoli verso questo traguardo con tutti gli strumenti a nostra disposizione“.

Morte volontaria medicalmente assistita

Nel giorno 10 marzo, la Camera dei deputati ha approvato in prima lettura il disegno di legge in materia di morte volontaria medicalmente assistita (relatori Alfredo Bazoli, PD con Nicola Provenza, M5S). Il testo legalizza e regolamenta la possibilità di porre fine alla propria vita richiedendo assistenza al sistema sanitario nazionale. Non parliamo di eutanasia, ma di suicidio medicalmente assistito, poiché il richiedente può terminare la sua vita solo se in grado di assumere da solo il farmaco; non può essere un medico a somministrarlo. Il contenuto del testo ricalca la sentenza 242/2019 della Corte costituzionale in merito alla morte di Fabiano Antoniani alias Dj Fabo.

Requisiti

Tra i requisiti necessari ci sono la maggiore età e la capacità di intendere e di volere. Inoltre, la persona deve essere coinvolta in un percorso di cure palliative che ha esplicitamente rifiutato o interrotto. Le condizioni cliniche devono riguardare una patologia irreversibile e con prognosi infausta o una condizione clinica irreversibile. Il fronte dei contrari si è opposto in particolare a questa dicitura, poiché “condizione clinica” sarebbe un’espressione molto generica. Dettaglio importante è che il paziente deve essere tenuto in vita da strumenti di sostegno vitale. Il fronte dei favorevoli ha cercato di emendare proprio questa condizione, poiché creerebbe una discriminazione tra pazienti.

I relatori, infatti, hanno voluto rimanere all’interno di questo perimetro, con l’obiettivo di essere fedeli alle parole della Corte costituzionale e in virtù di ciò, ad esempio, si sono pronunciati contrari su un emendamento, a firma Magi (Azione/+Europa), Trizzino (Misto) e Cecconi (FacciamoEco) che chiedeva di allargare il perimetro della legge, da suicidio medicalmente assistito ad eutanasia. Questi numeri denotano una spaccatura interna anche nel fronte dei favorevoli, che è stato possibile superare solo usando come testo la sentenza della Corte. L’emendamento è stato bocciato a voto segreto con 52 voti favorevoli e 389 contrari. È stato inoltre approvato con 227 Sì e 171 No un emendamento di Andrea Cecconi che sancisce la possibilità, da parte o del medico curante o di quello specialista, di riconoscere la patologia come irreversibile ai fini dell’autorizzazione al fine vita.

Modalità

Il testo prevede per il medico l’obiezione di coscienza, come già avviene per l’aborto. L’iter prevede poi che il medico debba redigere un rapporto sulle condizioni cliniche e psicologiche del paziente (ovviamente si può avvalere di medici specialisti). Il medico poi inoltrerà la richiesta al Comitato per la valutazione clinica, struttura multidisciplinare che deve essere istituita in ogni azienda sanitaria locale. Ai componenti dei Comitati non spettano compensi, rimborsi spese o gettoni di presenza. Il Comitato, entro trenta giorni, deve pronunciarsi sulla richiesta ricevuta.

Esclusione della punibilità

Un tema inserito nel testo è proprio la sanatoria di tutti i casi passati di persone civili o medici che abbiano in qualche modo agevolato la morte volontaria di alcune persone e indagate per il reato di omicidio del consenziente. Però solo nei casi in cui vengono rispettati i requisiti previsti nell’articolo 3 ed esposti sopra.

Come hanno votato i partiti

Tra i favorevoli ci sono M5S, PD, LeU, Azione/+Europa e FacciamoEco. Dall’opposizione invece ci sono Sinistra Italiana, Verdi, Alternativa e ManifestA, che rappresenta Potere al Popolo e Rifondazione del Partito Comunista. Tra i contrari ci sono invece Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia (che comunque ha lasciato libertà di coscienza), Coraggio Italia e Noi con l’Italia. Italia Viva invece si è divisa in due poiché ha lasciato libertà di voto (più precisamente, tra i presenti si contano 4 favorevoli e 7 contrari, su un totale di 29 deputati attuali).

Paolo Abete

Aumentano i prezzi del PET riciclato

Dal gennaio 2021 il costo delle scaglie in PET riciclato è salito del 103% in Europa, arrivando a toccare i 1.690 euro a tonnellata. Lo ha rivelato A buon rendere, citando uno studio dell’ICIS. Il costo delle balle di bottiglie in PET, il materiale di partenza per realizzare le scaglie, è aumentato ancora più velocemente. Ora è oltre il triplo rispetto ai valori dello scorso anno. Il PET è il tipo più comune di plastica riciclabile e riciclata. È utilizzato soprattutto nella produzione di bottiglie per bevande e nella produzione tessile. L’aumento dei costi è causato dal grande aumento della domanda. I grandi gruppi industriali hanno infatti aumentato l’utilizzo di PET per raggiungere gli obiettivi SUP di contenuto riciclato nelle bottiglie in plastica (25% entro il 2025).

Secondo uno studio di Zero Waste Europe, il PET è il polimero più riciclato a livello globale, con una percentuale del 50% per ciò che riguarda le bottiglie. Tuttavia, la maggior parte del PET riciclato recuperato dalle bottiglie in Europa non è utilizzato per la produzione di nuove bottiglie. Il materiale è utilizzato per la fabbricazione di vassoietti, film, reggette o prodotti tessili. Le nuove bottiglie immesse sul mercato contengono in media solamente il 17% di PET riciclato. Degli 1,8 milioni di tonnellate di scaglie di PET riciclate prodotte a dalle bottiglie, solo il 31% viene trasformato in granuli/pellet per creare bottiglie. Il restante 69% alimenta la produzione di altri prodotti in PET. Prodotti che non vengono riciclati.

I sistemi di deposito cauzionale e il riciclaggio bottle-to-bottle

Secondo lo studio, livelli più alti di contenuto riciclato si possono raggiungere con l’introduzione di sistemi di deposito cauzionale e con la realizzazione di un sistema di riciclaggio bottle-to-bottle (da bottiglia a bottiglia). Quest’ultimo punto è fondamentale per prevenire che il PET sia utilizzato nella fabbricazione di oggetti diversi dalle bottiglie.

Questo studio dimostra che oggi il PET non è molto circolare. Sarà così anche in futuro, a meno che non arrivino cambiamenti politici sostanziali e si rimuovano le barriere tecniche ed economiche. Lo ha dichiarato Dorota Napierska, di Zero Waste Europe .Potremmo ipotizzare che, se il tipo di plastica più riciclabile e riciclato fa fatica ad affrontare le sfide per diventare più circolare, gli altri tipi di plastica potrebbero affrontare sfide ancora maggiori. Di conseguenza, il modo più efficace per aumentare la circolarità di questo materiale non è solo attraverso il riciclaggio, ma attraverso il suo utilizzo su applicazioni durevoli invece di quelle usa e getta“.

La lettera di Zelensky alla famiglia di Brent Renaud

Il Presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, ha inviato una lettera alla famiglia di Brent Renaud, il giornalista americano collaboratore del New York Times ucciso vicino Kiev. “È con profonda tristezza che vi scrivo per presentarvi le mie condoglianze sincere per la perdita del vostro amato figlio e fratello“, ha scritto Zelensky. “Giornalista di talento e coraggioso, Brent ha perso la sua vita mentre documentava la tragedia umana, la devastazione e la sofferenza di milioni di ucraini. Con tutto il suo coraggio e determinazione, ha viaggiato nelle più pericolose zone di guerra per filmare la spietatezza e il male senza precedenti inflitti alla nostra nazione dallo Stato aggressore. Possano la sua vita e il suo sacrificio ispirare il mondo a contrapporsi alle forze delle tenebre“.

Chi era Brent Renaud

Brent Renaud è stato ucciso dall’esercito russo nei pressi di Irpin. Aveva 51 anni ed era un fotografo e documentarista di guerra. La sua carriera è iniziata con il racconto degli attacchi terroristici dell’11 settembre a New York e la successiva guerra in Afghanistan. Per il New York Times ha seguito il terremoto di Haiti, la guerra alla droga in Messico e ha anche prodotto la serie TV “Off to War“, su un’unità della Guardia Nazionale dispiegata in Iraq. Ha diretto più di una dozzina di progetti televisivi e cinematografici, tra cui il documentario sull’eroina della HBO “Dope Sick Love” e anche la serie TV vincitrice del premio Peabody “Last Chance High“.

Stiamo seguendo questi ultimi sviluppi molto attentamente e risponderemo alle morte del giornalista del New York Times in maniera proporzionata“. Con queste parole il consigliere della Casa Bianca, Jake Sullivan, ha commentato la morte del connazionale. “Siamo profondamente rattristati di aver appreso della morte di Brent Renaud. Era un fotografo e filmaker di talento che ha collaborato per anni con il New York Times. Sebbene abbia collaborato con il Times in passato, non era stato assegnato ad alcun desk in Ucraina“. Queste la parole del deputy managing editor del quotidiano, Cliff Levy.

Cos’è il sistema di pagamenti Swift

Martedì 1 marzo l’Unione Europea ha scelto di escludere alcune banche russe dal sistema di pagamento Swift. La decisione è stata assunta nell’ambito delle sanzioni contro la Federazione Russa emanate dall’Unione Europea per rispondere all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Tra gli istituti che non potranno più comunicare con il sistema finanziario occidentale c’è la seconda banca russa, VTB. Le altre banche coinvolte sono Bank Otkritie, Novikombank, Promsvyazbank, Rossiya Bank, Sovcombank, Vneseheconombank (VEB). Escluse dalle sanzioni Gazprombank, per non compromettere la possibilità di comprare gas dalla Russia e Sberbank, la più grande banca russa.

Il sistema Swift (Society for Worldwide Interbank Financial Telecommunications) è un sistema di messaggistica interbancario. Esso è utilizzato per avvisare la controparte che sta avvenendo una transazione e ne identifica l’origine. È un registro su cui si annotano tutti i bonifici tra banche di stati diversi. Viene utilizzato per facilitare i pagamenti attraverso l’assegnazione di uno Swift code che definisce l’istituto bancario all’interno di questo sistema.

Il sistema nasce nel 1973 da circa 250 istituti finanziari e si è espanso ad un punto tale che oggi è il più famoso sistema di messaggistica interbancario al mondo ma non è il solo. Per poter escludere un membro da questa piattaforma è necessario che i membri siano d’accordo e questo renderebbe i pagamenti con le controparti escluse più difficili (ma non impossibili, poiché possiamo agganciarci ad un’altra piattaforma di messaggistica interbancaria oppure utilizzare criptovalute).

I rischi

L’esclusione di un operatore dallo swift può anche essere un arma a doppio taglio. Questo perché Swift è un protocollo condiviso in cui gli utenti sono le stesse istituzioni che gestiscono questo sistema di messaggistica. Quindi, il fatto di escludere una controparte può minare la sua stessa affidabilità come protocollo internazionale condiviso, andando a intaccare anche il suo scopo ovvero quello di essere un sistema neutrale di garanzia.

Marco Marangelli

Pandemia, due terzi delle famiglie con bambini hanno perso reddito

Due terzi delle famiglie con bambini hanno perso reddito dall’inizio della pandemia da COVID-19. Lo rivela un rapporto realizzato da UNICEF e dalla Banca Mondiale. Un’analisi realizzata utilizzando i dati provenienti da 35 paesi mostra che le famiglie con 3 o più figli hanno avuto maggiori probabilità di perdere il reddito. Oltre tre quarti delle famiglie con 3 o più figli hanno avuto una riduzione dei guadagni, rispetto al 68% delle famiglie con 1 o 2 bambini. A causa della perdita di reddito, gli adulti in una famiglia con bambini su 4 sono rimasti per un giorno o più senza cibo. Gli adulti in quasi la metà delle famiglie con bambini hanno dichiarato di aver saltato un pasto a causa della mancanza di denaro.

I modesti progressi raggiunti per ridurre la povertà minorile negli ultimi anni rischiano di andare perduti in tutto il mondo. Le famiglie hanno subito perdite di portata impressionante. Mentre lo scorso anno l’inflazione ha raggiunto il suo livello più alto da anni, oltre due terzi delle famiglie con bambini avevano meno soldi. Le famiglie non possono acquistare alimenti o servizi sanitari di base, non possono permettersi un alloggio. È una situazione terribile e le famiglie più povere vengono spinte sempre più in povertà” ha dichiarato Sanjay Wijesekera, Direttore del Gruppo dei Programmi dell’UNICEF.

Compromessa la formazione dei bambini

Nel 40% delle famiglie, i bambini non sono stati coinvolti in nessuna forma di attività scolastica mentre le scuole erano chiuse. “L’interruzione dei servizi scolastici e sanitari per i bambini, insieme alle ingenti e impreviste spese sanitarie, che colpiscono più di 1 miliardo di persone, potrebbero frenare lo sviluppo del capitale umano, i livelli di istruzione, salute e benessere di cui le persone hanno bisogno per diventare membri produttivi delle società“, ha dichiarato Carolina Sánchez-Páramo, Direttore Globale per la Povertà e l’Equità della Banca Mondiale. “Questo potrebbe comportare un aumento della disuguaglianza per le generazioni a venire, rendendo meno probabile che i bambini facciano meglio dei loro genitori o nonni“.

Il rapporto mostra che prima del COVID-19, 1 bambino su 6 nel mondo viveva in condizioni di povertà estrema. Le famiglie di appartenenza sopravvivevano con meno di 1,90 dollari al giorno. Oltre il 40% viveva in condizioni di povertà moderata e circa 1 miliardo di bambini viveva in condizioni di povertà multidimensionale nei paesi in via di sviluppo. Un dato che è aumentato del 10% a causa della pandemia.

L’UNICEF e la Banca Mondiale esortano a una rapida espansione dei sistemi di protezione sociale per i bambini e le famiglie. Questo supporto, che comprende trasferimenti in denaro e l’universalizzazione degli assegni familiari, rappresenta un investimento fondamentale che può aiutare le famiglie a sollevarsi dalle difficoltà economiche e a prepararsi a shock futuri. Dall’inizio della pandemia, oltre 200 paesi hanno introdotto misure di protezione sociale. La Banca Mondiale ha supportato i paesi con circa 12,5 miliardi di dollari per implementare queste misure, raggiungendo circa 1 miliardo di persone nel mondo.

Occupazione al 59,1% nel quarto trimestre 2021

L’ISTAT ha pubblicato il rapporto sul mercato del lavoro nel quarto trimestre 2022. L’occupazione è stata del 59,1%. Nel periodo di riferimento l’input di lavoro, misurato dalle ore lavorate, è aumentato dello 0,2% rispetto al trimestre precedente e del 6,2% rispetto al quarto trimestre 2020. Si tratta di un andamento coerente a quello dell’attività economica misurata dal Pil. Esso è aumentato dello 0,6% in termini congiunturali e del 6,2% in termini tendenziali.

Nel quarto trimestre 2021 si registrano 80 mila occupati in più (+0,4%) rispetto al trimestre precedente. Crescono i dipendenti a termine (+80 mila, +2,7%) e, meno intensamente, gli indipendenti (+11 mila, 0,2%). Sono in lieve calo i dipendenti a tempo indeterminato (-11 mila, -0,1% in tre mesi). Al leggero aumento del numero di disoccupati si associa la riduzione degli inattivi di 15-64 anni (-233 mila, -1,8%). Rispetto al terzo trimestre 2021, il tasso di occupazione 15-64 anni aumenta di 0,5 punti, raggiungendo il 59,1%. Stabile il tasso di disoccupazione. Diminuisce quello di inattività 15-64 anni.

In termini tendenziali, l’aumento dell’occupazione (+571 mila unità, +2,6% in un anno) coinvolge i dipendenti a tempo indeterminato (+188 mila, +1,3%) e, soprattutto, quelli a termine (+384 mila, +14,3%). Il numero di indipendenti resta stabile, dopo nove trimestri di calo ininterrotto. Aumentano sia gli occupati a tempo pieno, sia quelli a tempo parziale (+2,1% e +4,7%, rispettivamente). In diminuzione il numero di disoccupati (-130 mila in un anno, -5,4%) e quello degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (-728 mila, -5,4% in un anno). L’aumento tendenziale dell’occupazione si riflette sul tasso di occupazione. Esso cresce di 1,9 punti rispetto al quarto trimestre 2020. Diminuiscono i tassi di disoccupazione e di inattività (-0,7 e -1,6 punti, rispettivamente).

Diminuisce il ricorso alla cassa integrazione

Dal lato delle imprese, nel quarto trimestre 2021 prosegue la crescita congiunturale delle posizioni lavorative dipendenti, pari a 0,5%. Si registra un lieve rallentamento rispetto al trimestre precedente, che deriva sia dalla componente a tempo pieno – in aumento dello 0,7% – sia, in misura maggiore, dalla componente a tempo parziale, in aumento dello 0,2%. Anche su base annua prosegue il sostenuto ritmo di crescita delle posizioni dipendenti. Essa si attesta a 4,9% (+5,5% a tempo pieno e +3,3% a tempo parziale). Le ore lavorate per dipendente crescono dell’1,7% rispetto al trimestre precedente e del 5,1% su base tendenziale.

Prosegue la riduzione del ricorso alla cassa integrazione che si attesta a 28,5 ore ogni mille ore lavorate. Il tasso dei posti vacanti aumenta di 0,1 punti percentuali su base congiunturale e di 0,9 su base annua. Il costo del lavoro per unità di lavoro diminuisce in termini congiunturali, dello 0,4%, per effetto della riduzione delle retribuzioni (-0,3%) e, in misura maggiore, degli oneri sociali (-0,9%). Su base annua, invece, il costo del lavoro aumenta dello 0,5%, a seguito della lieve crescita della componente retributiva (+0,2%) e, soprattutto, degli oneri sociali (+1,4%). L’aumento di questi ultimi è dovuto al riassorbimento delle decontribuzioni, messe in atto a partire dalla fine del 2020 per sostenere l’occupazione nelle imprese, fortemente compromessa dall’emergenza sanitaria.

Dal lato dell’offerta di lavoro, al forte calo tendenziale dell’occupazione nel primo trimestre, segue la forte crescita nel secondo trimestre. Essa è diventata ancora più marcata nel terzo e nel quarto trimestre 2021. In media annua, la crescita dell’occupazione si attesta a +169 mila unità (+0,8%) e si associa al lieve aumento della disoccupazione e al forte calo del numero di inattivi di 15-64 anni. Questa dinamica è confermata dall’andamento dell’input di lavoro nelle imprese. Crescono le posizioni dipendenti, del 3,2%, così come cresce il monte ore lavorate, del 12,0%. Diminuisce il ricorso alla Cig di -85,3 ore ogni mille lavorate.