martedì, Dicembre 24, 2024
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Prevenire è vivere, l’incontro di LILT Lecce sulla prevenzione dei tumori

Sabato 18 novembre, alle ore 17, presso l’Albergo Palazzo di Santa Cesarea Terme si terrà un incontro dedicato alla Prevenzione dei tumori femminili e maschili. L’evento è organizzato da LILT Lecce con il patrocinio del Comune di Santa Cesarea Terme e della Provincia di Lecce. Nel corso della serata, sarà possibile prenotare visite e consulenze senologiche ed urologiche gratuite con i medici LILT che si svolgeranno presso la Guardia Medica di Vitigliano.

Dopo i saluti istituzionali del sindaco di Santa Cesarea Terme, Pasquale Bleve e del presidente delle Terme di Santa Cesarea SpA, Adriano Bono, la conferenza ospiterà gli interventi del dottor Carmine Cerullo (oncologo e presidente di LILT Lecce), del dott. Giuseppe Serravezza (oncologo e responsabile scientifico di LILT Lecce), della dott.ssa Flavia De Giuseppe (psicologa LILT), del dott. Roberto Puce (urologo LILT) e del dott. Giuseppe Piccinno (biologo nutrizionista LILT).

L’incontro sarà moderato da Alessandra Aloisi, promotrice e co-organizzatrice dell’evento, la quale ha ribadito la necessità di porre un’adeguata attenzione sull’importanza della prevenzione, «lo strumento più utile a evitare un tumore o a diagnosticarlo quando è in una fase iniziale, aumentando considerevolmente le percentuali di guarigione». Secondo Aloisi, «una prevenzione efficace parte dalla conoscenza degli strumenti utili a ridurre le probabilità di sviluppare un tumore e dalla riduzione dei rischi individuali, alla quale è necessario affiancare una buona attività diagnostica, i cui strumenti differiscono in base alle fasce d’età, al sesso, alla storia familiare e alle abitudini di ogni individuo. Abbiamo deciso di rivolgere questa iniziativa a tutte le cittadine e a tutti i cittadini di Santa Cesarea Terme con il fine di accendere, anche in questo meraviglioso territorio, un faro sulla cultura della prevenzione».

Burioni, Segre e Zagrebelsky protagonisti della quinta giornata di Bookcity

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Prosegue la dodicesima edizione di BookCity Milano, la manifestazione dedicata al libro e alla lettura diffusa nel territorio del capoluogo lombardo e, quest’anno per la prima volta, anche a Cremona e a Lodi.

Come nelle edizioni precedenti, anche quest’anno BookCity Milano sarà l’occasione per riflettere sul futuro del libro e dell’editoria, a partire dalla presentazione di un’indagine promossa da Intesa Sanpaolo e articolata in due parti: una mirata a comprendere che cosa rappresenta la cultura per i giovani, come e dove fruiscono dei contenuti e che rapporto hanno con i festival, a cura di BVA DOXA; l’altra curata da Giulia Cogoli e Guido Guerzoni, per indagare i “nuovi festival”, quelli con meno di 10 edizioni alle spalle, per una mappatura della nuova generazione di festival culturali. L’incontro Fruizione culturale: i giovani tra festival e social media si terrà in Triennale, Saletta Lab, alle 10.30, con Fabrizio Paschina, Guido Guerzoni, Giulia Cogoli, Piergaetano Marchetti e la moderazione di Luca Formenton.

Dedicato al tema dell’editoria e dei consumi culturali anche l’incontro Cosa leggeremo l’anno prossimo? Presentazione del Rapporto 2023 dell’Osservatorio sul Futuro dell’Editoria, con Massimiliano Tarantino, Alessandra Carra, Carlo Antonelli, Lorenzo Gigotti e Valentina Tanni, che ripercorreranno le tappe del ciclo di Page not Found, cui è ispirata la prima sezione del Rapporto, che guarda alle pratiche sperimentali di scrittura e alle nuove forme di lettura immersiva, integrando anche l’intelligenza artificiale nella riflessione sugli scenari futuri dell’editoria, per poi riflettere sui trend attuali. L’evento si terrà alla Fondazione Giangiacomo Feltrinelli in Sala Polifunzionale alle 18.30.

Letture ad alta voce alla Casa della voce, il nuovo spazio che l’Area Biblioteche del Comune di Milano dedica alle forme di cittadinanza attiva operative in città nell’ambito della lettura, all’ex Fornace di via Gola, in Alzaia Naviglio Pavese 16. Dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 15:00 alle 19:00, allo scoccare di ogni ora avrà inizio un ciclo di letture ad alta voce, il cui filo conduttore è la forma epistolare, declinato in due temi principali: Educare, insegnare, crescere. Generazioni a confronto è il tema scelto per le lettere della mattinata, da Don Milani a Maria Montessori, da James Baldwin a Italo Calvino. Nel pomeriggio verranno lette invece le epistole Dentro lo Zeitgeist: lettere aperte, discussioni politiche, voglia di cambiamento, da Pasolini a Pessoa, passando per Gandhi e Tolstoj.

Bookcity sarà anche l’occasione per celebrare diversi anniversari della letteratura e del mondo della cultura: in occasione dei 140 anni dalla prima edizione in volume di Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino di Carlo Collodi, la manifestazione ospita la lettura ad alta voce dell’opera, da parte del cantante, attore, compositore e sceneggiatore Peppe Servillo; la lettura, suddivisa in tre parti, si terrà nelle serate di venerdì 17, sabato 18 e domenica 19 novembre, alle 19.00 al Teatro Gerolamo.

Alle 18:30, alla Fondazione Corriere della Sera, in Sala Buzzati si terrà l’incontro Bar Stories. Bar e Letteratura, per esplorare il legame tra la letteratura e i bar insieme a Luca Clerici e all’autore Premio Campiello Marco Balzano, che ha ambientato il suo ultimo libro al Cafè Royal di Via Marghera, a Milano. Passeggiate urbane. Dalla Campionaria, a Citylife, a… è l’evento proposto alle ore 15:00 da Fondazione Fiera Milano in collaborazione con Bookcity, un percorso a tappe con Andrea Cerchi alla scoperta degli spazi della città in grado di portare alla luce il racconto di una memoria urbana che ci permette di conoscere il passato, comprendere meglio il presente e immaginare il futuro. La passeggiata per le scuole secondarie sarà condotta da Gino Cervi.

Proseguono anche gli incontri di La lettura intorno – BookCity tutto l’anno, con tanti appuntamenti dedicati ai più piccoli: alle 17:00 alla Biblioteca Sormani nello Spazio Young l’incontro Il fantasma della Sormani, a cura degli attori della Ditta Gioco Fiaba, rivolto a bambini e bambine dai sei anni in su; sempre alle 17:00, al MUBA Museo dei Bambini l’incontro con Ambrogio Borsani, Nel regno di Re Galo, per bambini e bambine dai sette ai dieci anni; ancora alle 17:00, alla Biblioteca di Villapizzone, Bibliogiardino propone letture ad alta voce nel giardino segreto della biblioteca.

Entra nel vivo anche il palinsesto di BookCity per il Sociale: tra gli incontri, alle 14.:0 al Palazzo di Giustizia di Milano si terrà l’incontro Rabbia, violenza e carcere: un circolo vizioso? con Antonino La Lumia, Renato Rizzi, Roberto Bezzi, Laura Vaira, Antonella Calcaterra e Roberto Cornelli, moderati da Francesco Maisto. Il Carcere di Bollate ospiterà alle 17:00 la presentazione del libro Abolire il carcere: riflessione sull’inutilità del carcere con Stefano Anastasia, Valentina Calderone e Cecco Bellosi. Alla Fondazione Culturale San Fedele in Sala Loyola, alle 18:00, Riabilitazione e realtà carceraria, incontro con l’autore Luigi Talienti per dar voce a chi vive uno stato di emarginazione.

Molti gli eventi organizzati dalle Case delle Associazioni e del Volontariato. Tra questi, Cosa resta, della Costituzione?, alle ore 18:00 all’Anteo Palazzo del Cinema, un incontro a cura di Libertà e Giustizia Circolo di Milano per presentare due volumi dedicati alla necessità di proteggere e risignificare la Costituzione repubblicana. Ne parlano la senatrice Liliana Segre, il giurista e già presidente della Corte costituzionale Gustavo Zagrebelsky, la scrittrice e presidente di Libertà e Giustizia Daniela Padoan. Modera Massimo Giannini, direttore della “Stampa”.

Prosegue anche il palinsesto di BookCity Università, con tanti incontri nelle accademie e negli atenei milanesi: l’Università degli studi di Milano, alle 9:00, ospita Il sogno di vederli tornare. I desaparecidos in Messico e la lotta collettiva dei familiari, un incontro con Thomas Aureliani e Marzia Rosti per approfondire alcuni capitoli recenti della storia messicana. Alle 16.30, all’Università Vita – Salute San Raffaele, l’incontro Quell’inevitabile bisogno di utopia, con Marina Calloni, Angelo Panebianco, Roberto Mordacci e Cristina Guarneri, per esplorare il rapporto tra utopia, distopia e l’attualità. All’Università Cattolica del Sacro Cuore, alle 15.30, l’evento Sconfiggere la corruzione: il sogno di un paese normale, con Raffaele Cantone, Gabrio Forti, Nicoletta Parisi e Luigi Ferrarella, sui temi della legalità e della giustizia.

Alle 17:00, al Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci, Roberto Burioni racconta la partita che l’Uomo e la scienza stanno giocando contro il cancro. Alle 17:30, all’Università degli Studi di Milano, nella sala delle lauree di Scienze Politiche, Nando Dalla Chiesa, con Ilaria Meli e Michele Prestipino ci porta nella storia dei Casamonica.

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Veltroni, Fazio e Segre protagonisti della quarta giornata di Bookcity

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All’indomani dell’inaugurazione, insieme allo scrittore turco Orhan Pamuk, BookCity Milano 2023 continua con tanti eventi dedicati al Tempo del Sogno e diffusi in tutta la città, ma anche a Cremona e a Lodi. Al tema dell’anno è ispirata la partecipazione a Bookcity 23 di sette editori cattolici, coordinati dalla Diocesi di Milano, che si uniscono per la prima volta in un’iniziativa comune, proponendo una serie di incontri intitolati Artigiani di sogni – Due giorni, dieci incontri, una comunità; il progetto verrà presentato al Palazzo Arcivescovile alle 18.30, con il giornalista Mario Calabresi e l’Arcivescovo di Milano, mons. Mario Delpini, moderati dalla giornalista Catia Caramelli.

Al tempo del sogno sono dedicati gli appuntamenti del ciclo Mediterraneo. Interfacce di culture, quattro conversazioni condotte da Maurizio Harari, tra cui quella con José Enrique Ruiz-Domènec: Il sogno di Ulisse. Storia umana del Mediterraneo dalla guerra di Troia all’emergenza degli sbarchi, alle ore 18:00 alla Fondazione Luigi Rovati; e ancora, alle 18.30 alla Feltrinelli di Piazza Piemonte, Il sogno di un mondo migliore. Storia di John e Bob Kennedy, con Walter Veltroni e Ferruccio De Bortoli.

Tra le tante novità di Bookcity, anche l’inaugurazione della Casa della Voce, il nuovo spazio che l’Area Biblioteche del Comune di Milano dedica alle forme di cittadinanza attiva che operano in città nell’ambito della lettura, negli spazi dell’ex Fornace di via Gola (Alzaia Naviglio Pavese 16): l’inaugurazione si terrà alle 18.00 e prevede un intervento dell’attrice Anna Nogara che, per l’occasione, leggerà ad alta voce alcuni testi di Carlo Emilio Gadda, in occasione dei cinquant’anni dalla morte.

Dalla pubblicazione della sceneggiatura, mai girata, del docu-film scritto da Franco Solinas e Jean-Paul Sartre, conservato nell’archivio storico Eni, nasce l’incontro Un Dio nero, un diavolo bianco. L’Italia, l’Africa ed il cinema. La guerra d’indipendenza algerina, il cinema industriale, il ruolo degli intellettuali, l’anticolonialismo e il terzomondismo in Italia sono protagonisti di un film (e di un libro) che saranno lo spunto per parlare del complesso clima politico e culturale di un’epoca, con Paola Piacenza, Mohamed Challouf e Luca Peretti, alle 17.00 al Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci.

Al Piccolo Teatro Studio Melato, alle 20.30, Passione, reading-spettacolo musicale di e con Maurizio de Giovanni, una co-produzione di Intesa Sanpaolo e The Italian Literary Agency: un viaggio nella storia della canzone napoletana, un viaggio che racconta dei suoi autori, ma anche un viaggio attraverso i romanzi del commissario Ricciardi, dove Maurizio de Giovanni racconta quanto la canzone napoletana sia specchio dell’anima dei suoi protagonisti e possa a volte cambiare il loro destino. La storica emittente milanese Radio Popolare, che da sempre accompagna Bookcity, quest’anno partecipa con un proprio palinsesto all’Auditorium Demetrio Stratos: il libro fotografico di Guido Harari su Enzo Jannacci, le partigiane raccontate da Serena D’Angelo e Stefano Catone, il gruppo di architetti milanesi e antifascisti narrati da Gianni Biondillo.

In occasione di Bookcity 23 sarà anche possibile visitare diverse mostre: nel cortile d’Onore di Palazzo Reale sarà installata la scultura multimediale site-specific La Luce della Mente – un’insegna urbana, realizzata dall’artista Federica Marangoni. Nel portico dell’Elefante verrà esposta una mostra con le fotografie più belle del contest #lamiabellitalia, a cura di Bell’Italia. All’ADI Design Museum è in mostra per la prima volta la collezione completa dei Manuali Tipografici composti a mano in caratteri mobili dalla Casa editrice Tallone.

Alle ore 17.30 al Teatro Franco Parenti, La durata è la forma di resistenza di un teatro. I 50 anni dei Chille, con Tommaso Sacchi, Franco Acquaviva, Andrée Ruth Shammah, Giulia Alonzo, Michele Pascarella e Claudio Ascoli; l’incontro con gli autori di thriller Donato Carrisi (al Castello Sforzesco alle 18.30 insieme a Geppi Cucciari) e il francese Franck Thilliez (al Castello Sforzesco alle 18.30 insieme a Fabiano Massimi); i fumettisti Leo Ortolani e Tito Faraci presentano i Tarocchi disegnati da Ortolani alle 18.30 in Triennale Milano; Emanuele Fiano dialoga con Fabio Fazio e la senatrice Liliana Segre, alle 18.30 al Memoriale della Shoah – Binario 21; lo scrittore e giornalista britannico Tim Parks racconta Giuseppe Garibaldi, di cui ha ripercorso i passi attraverso l’Umbria e la Toscana, prima di attraversare gli Appennini, verso l’Adriatico e la Repubblica indipendente di Venezia.

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Bookcity 2023, alla ricerca dell’evento perduto

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Lunedì 13 novembre ha avuto inizio la dodicesima edizione di BookCity Milano, la manifestazione dedicata al libro e alla lettura promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Milano e dall’Associazione Bookcity Milano. Sono 3.100 gli autori e le autrici ospiti della manifestazione, con più di 1.500 eventi e oltre 500 editori coinvolti nelle 300 sedi diffuse su tutto il territorio cittadino.

Nella giornata di ieri ho scelto di partecipare a quattro eventi: la presentazione di Libriamoci 2023 – Se leggi ti lib(e)ri, il Salottino del libro usato, la mostra fotografica San Vittore. Quartiere della città e la conferenza Vivere libere: superare l’incubo della violenza di genere.

La sottosegretaria frettolosa

L’incontro Libriamoci 2023 – Se leggi ti lib(e)ri si è svolto presso la sala del Granchetto della biblioteca Sormani. La sala è situata al termine dello scalone d’onore della biblioteca. Il suo nome deriva dalle tele che ne rivestono le pareti, appartenenti a un ciclo pittorico raffigurante il mito di Orfeo che incanta gli animali, attribuito in passato al pittore genovese Giovanni Benedetto Castiglione, detto il Grechetto. L’edizione di quest’anno di Liberiamoci è dedicata alla letteratura fantastica. In occasione dei 50 anni dalla traduzione italiana del romanzo Lo Hobbit e dei 50 anni dalla scomparsa dell’autore, J. R. R. Tolkien, il Centro per il libro e la lettura del Ministero della Cultura ha promosso un convegno indirizzato a studiosi e insegnanti.

Il pubblico è composto da circa cinquanta persone. I lavori sono introdotti dai saluti della sottosegretaria al Ministero del Merito e dell’Istruzione, Paola Frassinetti. L’onorevole motiva la scelta di far leggere i testi di Tolkien nelle scuole richiamando lo spirito di «critica all’individualismo, al culto del denaro e al progressismo fine a se stesso» proprio dell’autore. Per Frassinetti, «il Signore degli anelli è la perfetta descrizione del calvario vissuto dagli emarginati e dai disillusi dalle contraddizioni del progresso». Terminato l’intervento, durato tre minuti, la sottosegretaria lascia la sala per impegni istituzionali. Ci avrei scommesso.

Alla ricerca del ministro perduto

Secondo il programma di Bookcity il ministro della Cultura, Gennaro Sangiulano, dovrebbe partecipare alla conferenza in collegamento. Del ministro, tuttavia, non vi è traccia. Sangiuliano ha inviato un intervento scritto, il quale viene letto frettolosamente da un membro dello staff. La velocità di lettura dell’intervento rende impossibile la comprensione del messaggio. Chiedo ai membri dello staff di Bookcity il motivo dell’assenza del ministro: «Il ministro ha avuto un imprevisto impegno istituzionale», mi rispondo. Domando copia dell’intervento di Gennaro Sangiuliano: pubblicare le parole del titolare del Dicastero della Cultura sarebbe, a mio avviso, molto interessante, vista la natura dell’evento. Mi assicurano che il messaggio sarà pubblicato sul sito web di Boockity. Tale pubblicazione non è mai avvenuta.

La mia immediata valutazione è di profonda critica nei confronti di Gennaro Sangiuliano. In assenza di spiegazioni, ritengo che la sua assenza sia sintomo di un disinteresse nei confronti dell’evento letterario più importante di Milano. Tuttavia, ho modo di verificare la veridicità di quanto comunicatomi dallo staff: il ministro della Cultura, nella giornata di ieri, ha effettuato una visita all’Emeroteca Tucci di Napoli. Se questo discolpa Sangiuliano dall’accusa di noncuranza, rende chiara la mancanza organizzativa da parte di Bookcity. L’appuntamento del ministro a Napoli, infatti, era fissato da tempo. Da giorni era chiaro che il ministro non sarebbe potuto essere in collegamento con la biblioteca Sormani. Perché Bookcity non ha comunicato l’assenza di Giuliano Sangiuliano?

Quella dell’ex direttore del Tg2 non è stata l’unica assenza alla conferenza Libriamoci 2023 – Se leggi ti lib(e)ri. Anche il professor Oronzo Cilli, membro della Tolkien Society inglese e presidente dell’associazione Collezionisti Tolkieniani Italiani, la cui presenza era stata annunciata da Bookcity, non ha partecipato all’evento. Il motivo? Un mistero. Lo staff non ha saputo fornire alcun chiarimento. Ne Lo Hobbit, J.R.R.Tolkien scrive: «Se volete trovare qualcosa, non c’è niente di meglio che cercare». Io ho cercato, ma non ho ricevuto alcuna risposta.

Il macero del libro usato

Abbandonata la conferenza, raggiungo la sede dell’Università Cattolica, in largo Gemelli, per visitare il Salottino del libro usato. Il termine salottino mi fa pensare a qualcosa di diverso rispetto al semplice mercatino del libro. Immagino circoli letterari, momenti di discussione – non necessariamente organizzata – dei testi presenti, spazi per sfogliarne le pagine. Percorso lo stupendo chiostro progettato da Donato Bramante e Carlo Maderno, raggiungo il salottino: un tendone, tre tavoli, nove cassette da frutta contenenti libri di diverse tipologie. Più che un salottino, un degno mercatino. Perché, dunque, definirlo un salottino? Perché è figo.

Non acquisto nulla e lascio la sede dell’università. Ho un’ora di tempo a disposizione prima del prossimo incontro. Il mio PC è scarico e leggere un libro mi consentirebbe di evitare una terribile perdita di tempo. Vladimir Il’ič Lenin, dall’aldilà, viene in mio soccorso: «Due euro per sostenere la libera e indipendente stampa comunista», urlano due ragazzi in giacca e cravatta. Il loro abbigliamento non lascia dubbi: sono i compagni di Lotta Comunista. Mi avvicino loro: «Caro, l’imperialismo sino-occidentale è la causa delle guerre in Ucraina e in Palestina. Noi crediamo che…», mi dice uno. Lo interrompo: «Compagno, mi hai già convinto». Acquisto la copia di Lotta Comunista e mi reco presso la sede dell’Università Cattolica in via Olona.

Alla ricerca della conferenza perduta

Qui si tiene la conferenza Vivere libere: superare l’incubo della violenza di genere. Sarà stata la copia di Lotta Comunista, sarà stato il logo dell’Università Vita-Salute San Raffaele sul mio taccuino, fatto sta che attiro l’attenzione del portiere dell’Università.
Lei è uno studente?
No, sono qui per l’evento di Bookcity.
Ha un accredito?
No, non è necessario. Se vuole chiamo l’ufficio stampa di Bookcity.

Il portinaio riflette, poi mi fa entrare. Non è presente alcuna segnaletica ad indicare la strada da percorrere per raggiungere l’aula dove si terrà la conferenza. Vago per la Cattolica. Chiedo informazioni ad una studentessa, la quale mi indirizza verso la reception. Qui avviene lo stesso dialogo verificatosi all’ingresso. Convinco la signora ad indicarmi l’aula in cui si terrà la conferenza: Diamante 210.
Scusi, non ho frequentato la Cattolica. Dove si trova l’aula?
Ehh io sto lavorando, non ho tempo per queste cose.

Passeggio per i corridoi dell’ateneo come se fossi alla ricerca dello zafferano in un supermercato. Fortunatamente, incontro una studentessa dell’università e le chiedo indicazioni. Mi comunica che l’aula Diamante 201 non esiste: l’evento si terrà in aula Diamante 1 e, di fatto, è una lezione (interessantissima) del corso Psicologia della violenza di genere dell’Università. Terminata la conferenza, scelgo di rinunciare al pranzo per visitare la mostra San Vittore. Quartiere della città, ospitata dall’auditorium della Casa della Carità “Angelo Abriani” a Crescenzago, a 40 minuti dalla sede dell’Università Cattolica.

Alla ricerca della mostra perduta

Entro nella Casa della Carità e chiedo al portiere informazioni sulla mostra. Non ne sa nulla. Mi chiede di attendere trenta minuti: le lavoratrici e i lavoratori nella segreteria della struttura sono in pausa pranzo. Mi siedo. Da una stanza posizionata nel corridoio vicino alla sala d’attesa, ascolto la voce di un assistente che aiuta un ospite della Casa a fare la doccia. La Casa della Carità è uno straordinario luogo di accoglienza di chi è stato rifiutato: immigrati, tossicodipendenti, senzatetto, persone in difficoltà. Dopo mezz’ora, il portiere mi comunica che la mostra si terrà giovedì. Non lunedì, come indicato dal programma di Bookcity. Ricontatto l’ufficio stampa: nessuna risposta.

La prima giornata di Bookcity è stata caratterizzata dalla totale inefficienza organizzativa. Mi è comunque stata utile: ho effettuato 12.000 passi per spostarmi tra i quattro luoghi che hanno ospitato (o avrebbero dovuto ospitare) gli eventi. D’altrone, mens sana in corpore sano.

L’Italia trasferirà 39mila migranti in Albania ogni anno

Dalla primavera 2024, i migranti messi in salvo nel Mediterraneo dalle navi italiane delle forze armate saranno trasferiti in Albania. Lo stabilisce un protocollo d’intesa siglato da Giorgia Meloni ed Edi Rama a Palazzo Chigi.

Secondo l’accordo, l’Italia userà il porto di Shengjin, all’altezza di Bari, e l’area di Gjader per realizzare, a proprie spese, due strutture: una di ingresso, per le procedure di sbarco e identificazione e una di accoglienza temporanea degli immigrati salvati in mare. Il protocollo non si applica alle donne in gravidanza, ai minori, ai soggetti vulnerabili e alle che giungono sulle coste italiane, ma solo a chi è salvato nel Mediterraneo da navi italiane delle forze armate.

Secondo Giorgia Meloni, i migranti saranno ospitati nei centri per il tempo necessario al disbrigo delle procedure di identificazione. Una volta a regime, ci potrà essere un flusso annuale di 36-39 mila persone. La giurisdizione dei centri sarà italiana, mentre l’Albania collaborerà con le sue forze di polizia per sicurezza e sorveglianza.

I timori dell’Unicef

Secondo Nicola Dell’Arciprete, coordinatore Risposta dell’ufficio Unicef per l’Europa e l’Asia centrale in Italia, «Nell’ambito di queste nuove misure, occorre fare il possibile per mantenere le famiglie unite. La separazione delle famiglie è infatti una situazione profondamente angosciante per i bambini, che li espone a un rischio maggiore di violenza, abuso e sfruttamento. In linea con l’articolo 9 della Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, gli Stati sono chiamati a vigilare affinché il minore non sia separato dai suoi genitori a meno che la separazione non avvenga in considerazione del suo superiore interesse. Nessun accordo sulla gestione della migrazione o sull’asilo dovrebbe pertanto sostenere o facilitare la separazione dei bambini dalle loro famiglie».

Bashir Makhoul, la guerra del Kippur e le intifada

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«War, children
It’s just a shot away

I tell you love, sister
it’s just a kiss away»
(Rolling Stones, Gimme Shelter)

Nello scorso articolo ci siamo lasciati con la risoluzione 242 delle Nazioni Unite del 22 novembre 1967. Bashir aveva quattro anni: troppo piccolo per comprendere quello che stava accadendo nella sua terra. Ma, come sappiamo, avrebbe avuto ancora tutta la vita per capirlo. La storia di Bashir Makhoul, nato in un piccolo villaggio palestinese della Galilea, è una di quelle storie degne di essere raccontate. Una storia che parte dal niente ed arriva al successo. Sullo sfondo e nell’animo, le tragedie della storia.

Bashir all’età di cinque anni perde il padre e rimane solo con la madre e i suoi nove fratelli. Fino all’età di dieci anni frequenta la scuola cattolica. Detto così sembra che gli studi si interrompano, salvo poi riprendere a tredici anni. Di questi tre anni non riesco a ricavare informazioni. Però, poi, guardando le date e facendo qualche calcolo da scuola elementare si può notare una cosa: Bashir ha dieci anni nel 1973, l’anno della Guerra del Kippur.

Quest’anno ricorrono i cinquant’anni e da poco, a Tel Aviv, è stata inaugurata la mostra del regista israeliano Amos Gitai, intitolata Kippur, War Requiem. Gitai partecipò come soldato alla guerra del Kippur ed assistette a scene terribili, che lo segnarono per il resto della vita. Da qui nasce il suo impegno come fervente attivista per la pace, con la speranza che anche i leader israeliani non commettessero più gli errori del passato. «La gravità della situazione tra Palestina e Israele rende importante non dimenticare, in modo che i leader israeliani non spingano il paese in un altro conflitto militare» spiega il regista in un’intervista. Ma la storia ha la sua macabra ironia e, dopo circa tre settimane dall’apertura della mostra, Hamas cominciava il suo tremendo attacco allo Stato ebraico.

La guerra del Kippur fu un fulmineo attacco congiunto di Egitto e Siria ai danni di Israele. Fu una breve parentesi ma provocò, come ci ricorda anche Gitai, 15.000 vittime di cui 2.000 israeliane. L’attacco prevedeva da parte dei paesi arabi il recupero dei territori persi nella guerra dei sei giorni: Gaza e il Sinai per l’Egitto e gli altipiani del Golan per la Siria. All’offensiva araba seguì, ovviamente, la controffensiva israeliana. Si arrivò ad un cessate il fuoco il 22 ottobre del 1973 tramite la risoluzione 338 dell’ONU. Seguirono, nel 1974-1975 gli accordi di disimpegno tra Israele, Egitto e Siria. Se aggiungiamo un tassello, la pace separata tra Egitto e Israele del 1979, possiamo vedere che non ci saranno più situazioni di conflitto generalizzato negli anni a venire. Le zone di conflitto si concentreranno nella parte siro-libanese e nella parte dei territori palestinesi occupati da Israele nel ‘67.

Ecco allora che, tornando alla storia di Bashir, comincia ad avere più senso l’interruzione degli studi e la successiva ripresa: la Galilea, luogo in cui viveva l’artista palestinese, era proprio sulla zona di confine tra Israele e il Golan, una delle zone interessate dalla guerra del Kippur. A tredici anni comincia a lavorare in una falegnameria per sostenere la sua famiglia; nel mentre continua gli studi. Il suo capo si accorge subito delle sue doti nel design e dopo soli diciotto mesi lo nomina responsabile del laboratorio. Nei primi anni ‘80 studia belle arti presso l’università di Haifa per poi trasferirsi nel Regno Unito laureandosi al Politecnico di Liverpool e poi affrontando un dottorato presso la Metropolitan University di Manchester.

Nel mentre, nei territori palestinesi occupati da Israele durante la guerra dei sei giorni (1967), scoppiava la Prima Intifada. Makhoul dedica a questo evento un dipinto nel 1990, intitolato Al-Hijara, nel quale campeggia la parola araba che sta per “pietra” su uno sfondo geometrico composto da triangoli riportanti i colori della bandiera palestinese.

La parola “pietra” si riferisce proprio alla pratica di rivolta attuata durante la Prima Intifada (1987-1993). La parola “intifada” deriva dall’arabo intifa-dah che, propriamente, significa scuotimento e, per estensione, sollevazione. l’insurrezione comincia nel dicembre del 1987 nei territori israeliani e in quelli della Cisgiordania e della striscia costiera di Gaza. Vi furono numerosi episodi di resistenza passiva: serrate dei commercianti, scioperi bianchi ecc., ma anche diversi episodi di guerriglia urbana nei quali gli insorti, che non avevano armi, scagliavano pietre contro i soldati israeliani. Da qui il nome di guerra delle pietre. 

Nel ‘90 Makhoul dipinge anche un’altra scritta con le stesse modalità del primo dipinto: Atfal, Bambini in arabo. Si sa, lo vediamo ancora oggi, essi sono le prime vittime, i primi a rimetterci durante una guerra. Ancora una volta la scritta compare su uno sfondo geometrico nero, verde, rosso e bianco, i colori palestinesi. Utilizzare questi colori era una vera e propria scelta politica e di provocazione, in quanto era fortemente vietato utilizzare quei colori nei territori occupati da Israele.

Nel 2000 scoppia la seconda Intifada, ma questa volta è molto più cruenta. E’ un susseguirsi di atti di guerriglia, ma questa volta armi in mano, e di attentati terroristici sia su obiettivi militari che civili. La protesta dilagò a Gaza e in Cisgiordania, assumendo ben presto i caratteri di una rivoluzione per la liberazione palestinese. Si potrà considerare conclusa solo nel 2006 con un bilancio di circa 5000 morti palestinesi e 1000 israeliani.

Nel 2001 Makhoul realizza l’installazione Kissed. Questa installazione fa parte di un insieme di opere dove i soggetti sono i segni dei proiettili e che fanno dello straniamento e dell’inquietudine un tratto distintivo dell’artista. Nel 1997-1998 l’artista palestinese aveva già prodotto un pannello di vinile sul quale appese sei fotografie duplicate e ingrandite di fori di proiettile che aveva scattato durante un viaggio a Beirut. Nel 2007 realizzerà Wounds una serie di pannelli lenticolari disposti su una griglia quattro per quattro, sui quali vengono riprodotte le sei fotografie di Point of View con l’aggiunta di un fotogramma di Kissed.

Quest’ultima installazione è forse la più forte dal punto di vista emotivo. E’ costituita dalla proiezione di un video del foro di entrata di un proiettile nella pelle, sovrapposto al suono di un bacio dato da Makhoul a suo figlio appena nato. Una sovrapposizione tremenda tra un gesto d’amore e uno pericoloso e mortale. Perché sì, questa è la guerra, bambino, è solo uno sparo, come l’amore è solo un bacio.

Opere

1 Bashir Makhoul, Al-Hijara, 1990, acrilico su tela, 201 cm X 301,5 cm, Palestina.
2 Bashir Makhoul, Aftal, 1990, acrilico su tela, 200,5 cm X 302 cm, Palestina.
3 Bashir Makhoul, Wounds, 2008, seconda edizione,  lenti lenticolari, 400 cm X 200 cm, Palestina.

Sitografia

https://dafbeirut.org/en/bashir-makhoul
https://www.mosaico-cem.it/attualita-e-news/israele/il-museo-darte-di-tel-aviv-inaugura-kippur-war-requiem-la-mostra-creata-dal-regista-amos-gitai/

Arrestate la moglie e la suocera di Aboubakar Soumahoro

Liliane Murekatete e Marie Therede Mukamatsindo, rispettivamente moglie e suocera del parlamentare di Alleanza Verdi-Sinistra Aboubakar Soumahoro, sono agli arresti domiciliari. Il provvedimento è stato disposto dal gip di Latina nell’ambito dell’indagine sulla gestione di cooperative che si occupavano dell’accoglienza di migranti e di minori non accompagnati nella provincia di Latina.

Sovrannumero di ospiti, alloggi fatiscenti con arredamento inadeguato, condizioni igieniche carenti e riscaldamento assente è quanto contesta la Procura di Latina agli indagati. Nelle strutture sarebbero state riscontrate carenze nell’erogazione dell’acqua calda e scarsa qualità del cibo.

Il gip ha disposto l’obbligo di dimora per un figlio della suocera del deputato. Le accuse nei confronti dei tre sono, a vario titolo, di frode nelle pubbliche forniture, bancarotta fraudolenta patrimoniale e autoriciclaggio. La Guardia di Finanza ha anche effettuato un sequestro preventivo a fini di confisca nei confronti degli indagati.

«Le cooperative Karibu e Consorzio agenzia per l’inclusione e i diritti italia, nonché la Jambo Africa (per il tramite della Karibu) hanno percepito ingenti fondi pubblici da diversi Enti (Prefettura, Regione, Enti locali etc.) destinati a specifici progetti o piani di assistenza riguardanti i richiedenti asilo e i minori non accompagnati, fornendo tuttavia un servizio inadeguato e comunque difforme rispetto a quello pattuito», ha spigato una nota della Gdf.

Il commento di Aboubakar Soumahoro

«Prendo atto della misura applicata a mia moglie Liliane, null’altro ho da aggiungere o commentare, se non che continuo a confidare nella giustizia» ha dichiarato il deputato Aboubakar Soumahoro, che ha aggiunto: «Ribadisco, come è agli atti, la mia totale estraneità a tutto e chiedo nuovamente di rispettare la privacy di mio figlio».

La caccia all’ebreo in Daghestan

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Diverse centinaia di persone si radunate all’aeroporto di Makhachkala, capitale della repubblica russa del Daghestan, per una manifestazione di protesta contro il conflitto israelo-palestinese. La manifestazione è degenerata in scontri quando decine di persone hanno preso d’assalto la pista, dopo l’annuncio dell’atterraggio di un aereo proveniente da Israele. Sessanta persone sono state arrestate. Nove agenti di polizia sono stati feriti, secondo quanto riportato dalle autorità russe. Il Daghestan è un territorio montuoso che si trova nella parte orientale del Caucaso settentrionale. La sua popolazione ammonta a circa 3,2 milioni di persone. La maggior parte sono musulmani sanniti. La repubblica ospita circa 3 mila tra moschee, istituti e scuole islamici.

Le immagini che circolano sui social testimoniano la vera e propria caccia all’uomo nei confronti dei passeggeri dell’aereo. Decine di uomini hanno abbattuto le barriere e sfondato le porte del terminal, all’urlo di «Allah u Akbar».

Le reazioni di Israele e Ucraina

Il ministero degli Esteri israeliano ha diffuso un comunicato, nel quale si sottolinea che «ci si aspetta che le autorità di polizia russa proteggano la sicurezza di tutti i cittadini israeliani ed ebrei ovunque essi si trovino e agiscano in maniera risoluta contro i manifestanti e contro la selvaggia istigazione diretta contro gli ebrei e gli israeliani. L’ambasciatore israeliano in Russia Alex Ben Zvi sta lavorando con le autorità russe per assicurare la sicurezza degli israeliani e degli ebrei in quel posto».

Sulla vicenda è intervenuto anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che ha parlato di «video spaventosi da Makhachkala», sottolineando che quanto accaduto in Daghestan «non è un incidente isolato, ma piuttosto fa parte della diffusa cultura russa di odio verso le altre nazioni. Nell’ultimo anno il ministro degli Esteri russo ha espresso una serie di dichiarazioni antisemite, e anche il presidente russo ha fatto insulti antisemiti», ha aggiunto Zelensky.

https://youtu.be/Y7RkSdIHnV4

Gaza senza Internet, Musk: «Starlink garantirà la rete alle ong»

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Elon Musk ha deciso di garantire le connessioni Internet alle ong umanitarie riconosciute operanti a Gaza tramite il suo sistema satellitare Starlink di SpaceX. La decisione è stata assunta dopo l’allarme lanciato dalle organizzazioni non governative sull’interruzione delle telecomunicazioni e di internet a Gaza, provocata dagli intensi bombardamenti israeliani. «Questo blackout di informazioni – ha dichiarato la funzionaria dell’organizzazione per i diritti umani Human Rights Watch, Deborah Brown – rischia di servire da copertura per le atrocità di massa e di contribuire all’impunità per le violazioni dei diritti umani».

«Faremo ricorso a tutti i mezzi a nostra disposizione per ostacolarlo», ha dichiarato il ministro israeliano delle comunicazioni, Shlomo Karhi (Likud). Secondo il ministro, la decisione di Musk potrebbe condizionare quei collegamenti «al rilascio dei nostri ostaggi: bebè, uomini, donne, anziani, tutti. Fino ad allora il nostro ministero delle comunicazioni romperà ogni legame con Starlink».

Starlink è la più grande costellazione di satelliti al mondo, in grado di fornire una connessione internet satellitare ovunque. Il sistema a banda larga è stato sviluppato dall’azienda spaziale SpaceX e si basa sull’utilizzo di migliaia di satelliti che orbitano attorno al nostro pianeta. Anche dopo lo scoppio della guerra in Ucraina, il proprietario di Tesla aveva deciso di donare a costo zero l’accesso al servizio internet a tutti i reparti militari di Kiev impegnati nella resistenza contro l’esercito russo.

SCTpuntoZERO, un incontro pubblico per salvare la pineta salentina

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L’associazione Amici del Belvedere, insieme ad un gruppo di cittadini e di frequentatori di Santa Cesarea Terme, ha organizzato un incontro pubblico per discutere proposte di soluzione dell’annoso problema degli incendi che attanaglia la località termale. L’incontro pubblico, dal titolo SCTpuntoZERO, si terrà sabato 28 ottobre alle ore 15:00 presso il piazzale del Malè, in via Belvedere.

«Il 2 ottobre 2023 è una giornata che sarà difficile da dimenticare per tutti noi che abbiamo a cuore questa Città. È il momento di mettere un punto, il punto iniziale, lo zero, per ripartire e non fermarci più. Proprio per questo, noi cittadini che amiamo questo territorio – hanno dichiarato gli organizzatori – insieme ad Enti e Associazioni anche nazionali, abbiamo deciso di organizzare l’incontro pubblico SCTpuntoZERO. Un incontro durante il quale interverranno diverse persone, competenti in materia: lo scopo? Discutere insieme delle possibili soluzioni da poter intraprendere immediatamente. Azioni e a accortezze necessarie per garantire un futuro alla nostra pineta e al nostro territorio, sempre più allo sbando e abbandonato a se stesso».

Il programma dell’evento

Ninì Galati
Presidente dell’associazione Amici del Belvedere di Santa Cesarea Terme

Antonio de Santis (Dottore agronomo)
Specie autoctone dei nostri territori. Modalità di bonifica e rimboschimento.

Antonio Panzera (Maresciallo capo dei Carabinieri forestali di Lecce)
Attività ispettive nel territorio e sanzioni correlate.

Antonio Fitto (Dottore in giurisprudenza)
Iniziative della P.A. per la tutela ambientale ed educazione.

Gianluca Cannoletta (Dottore forestale)
I boschi del Salento: problemi gestionali e vulnerabilità agli incendi boschivi.

Maurizio Manna (Speleologo)
Iniziative delle associazioni per la tutela ambientale del territorio.

Antonio W. Marchetti (Dottore farmacista)
Gli incendi: i danni per la salute e il turismo.

Interventi liberi

Moderatore: Gianrocco Maggio (Maestro e membro associazione Vox Maris di Santa Cesarea Terme).