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Cafiero De Raho: «La Casa della Legalità è stata devastata dalla ‘Ndrangheta»

La Casa della legalità “Piersanti Mattarella“, immobile gestito dall’Associazione Valentia, è stato devastato dalla ‘Ndrangheta. Lo ha dichiarato l’onorevole Federico Cafiero De Raho, Vicepresidente della Commissione Giustizia e della Commissione Antimafia, parlamentare del MoVimento 5 stelle ed ex Procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo. Pubblichiamo integralmente l’intervento da egli pronunciato nel corso della seduta della Camera dei Deputati del 29 dicembre 2023.

Alcuni giorni fa è stato vandalizzato, devastato, lo stabile di Isola Capo Rizzuto confiscato ad un capocosca, tale Giuseppe Varca, ritenuto uno dei capi della ‘Ndrangheta lombarda. L’agenzia dei beni sequestrati e confiscati aveva assegnato quel bene ad un’associazione: l’Associazione Valentia di Vibo Valentia. È un’associazione che si era proposta di promuovere educazione e formazione alla legalità. Questo a Capo Rizzuto: un territorio in cui la Ndrangheta è presente con grande forza. L’associazione aveva destinato questo stabile a casa della legalità “Piersanti Mattarella”. Già la destinazione, di per sé, doveva essere simbolo della forza dello Stato di ripristinare la legalità.

Vi è stata una distruzione, una vandalizzazione, la sottrazione di ciò che vi era in questo edificio. Ho letto alcuni articoli stampa che parlano di malviventi che avrebbero vandalizzato questo stabile. Non sono malviventi comuni: è la ‘Ndrangheta che vuole impedire che la legalità regni in quei territori, che la legalità si riappropri di quei territori. Quanto avvenuto è gravissimo, perché è stato commesso nel silenzio delle persone, nel silenzio dei territori. Soltanto qualche quotidiano locale ne ha parlato. La ‘Ndrangheta, non si batte così. Beni di questo valore rappresentano la protezione dello Stato in territori che, a volte, sembrano abbandonati. Parlarne in quest’aula è fondamentale.

Chiedo al Ministro dell’Interno di verificare qual è la condizione attuale del bene, qual è la possibilità di operare dell’associazione e qual è la possibilità di attuare quell’importante progetto di legalità, qual è la capacità di ripristinare al più presto quello stabile per destinarlo alla finalità cui era stato dedicato. Vorrei che il Ministro dell’Interno desse poi notizia all’aula. Perché chiedo questo? Perché parlarne in Aula significa ricordare che esistono dei territori che sono non solo vandalizzati, ma privati della libertà di operare liberamente. Quando il Parlamento discute e tratta temi di questa importanza, anche quei territori risorgono. Quella rivoluzione culturale cui faceva riferimento Paolo Borsellino può avvenire in quanto il Paese è vicino realmente a quei territori, in quanto questo Parlamento vive con quei territori le pressioni da essi subite ed è in grado di dare forza per reagire.

Non ci intimidite, noi continuiamo. La nostra pena ha migliaia di testimoni

La Casa della Legalità “Piersanti Mattarella” è stata brutalmente attaccata.

A settembre, l’Agenzia Nazionale dei Beni Sequestrati e Confiscati alla Criminalità ha consegnato le chiavi di un bene sequestrato alla ‘Ndrangheta ad Associazione Valentia, editrice del nostro sito. Il bene, un palazzo di più piani con vista sul mare, ospiterà la Casa della Legalità “Piersanti Mattarella”. In quell’occasione, scrivevo: «Questa casa sarà un faro di giustizia e educazione. Il presidente di Valentia, Anthony Lo Bianco, ha delineato alcuni dei piani futuri per la Casa della Legalità. Tra questi, l’attivazione di bandi Erasmus, l’apertura di sportelli informativi rivolti ai giovani, una web radio e la promozione del servizio civile. Questi programmi mirano a fornire opportunità educative e di crescita personale ai giovani, alimentando così una cultura di rispetto della legge e responsabilità civica».

Negli scorsi giorni, alcuni pezzi di merda probabilmente affiliati alla ‘Ndrangheta (Pino Maniaci ce lo ha insegnato, definirli pezzi di merda non è un reato) hanno illecitamente rimosso tutti gli infissi e i sanitari e hanno manomesso gli impianti luce e acqua dell’edificio, che è stato allagato. Naturalmente, nessuno ha visto nulla. Cari pezzi di merda, alla vostra dichiarazione di guerra rispondiamo con le nostre armi: legalità ed empatia. Non vincerete, vi distruggeremo.

Ringrazio l’amico Anthony. Lo ringrazio per le lotte che da anni combatte. Lo ringrazio per il suo instancabile coraggio e per il suo impegno disinteressato. Queste le sue parole: «Non ci faremo intimidire. Questo vile atto di arroganza mafiosa non farà altro che rafforzare la nostra determinazione. Siamo qui per lottare per la legalità e la giustizia, e non ci piegheremo di fronte a questi atti criminali. Invito la comunità Calabrese e le istituzioni a unirsi in un fronte comune contro la criminalità. La risposta a questo atto di barbarie non sarà la paura, ma un rinnovato impegno per la giustizia e la legalità. La Casa della Legalità sorgerà più forte di prima, un faro di speranza contro l’oscurità della criminalità».

Uniamoci, tutte e tutti, per vincere la guerra contro questa montagna di merda.

La Casa della Legalità “Piersanti Mattarella” attaccata dalla criminalità

In un atto di sfrenata barbarie che colpisce al cuore della lotta contro la criminalità organizzata, la futura Casa della Legalità Piersanti Mattarella, un progetto di grande valore sociale e simbolico gestito dall’Associazione Valentia, è stata brutalmente devastata. Questo edificio, simbolo di una nuova era di giustizia e legalità, è stato consegnato all’associazione dall’Agenzia Nazionale dei Beni Sequestrati e Confiscati alla Criminalità (Anbsc) pochi mesi fa. L’associazione è state l’unica realtà Calabrese ad aver superato l’Istruttoria pubblica finalizzata all’individuazione di Enti e Associazioni cui assegnare, a titolo gratuito, ai sensi dell’art. 48, comma 3, lett. c-bis, del Codice Antimafia, beni immobili confiscati in via definitiva, per la loro destinazione a finalità sociali, con l’obiettivo di diventare un baluardo contro il potere mafioso.

I criminali hanno rimosso tutti gli infissi e i sanitari e hanno manomesso gli impianti luce e acqua dell’edificio, che è stato allagato. Oltre al danno materiale, che ammonta a decine di migliaia di euro, ciò che colpisce è l’arroganza di questi gesti. Gli autori di questo vile atto hanno voluto dimostrare la loro forza criminale, lasciando un chiaro messaggio intimidatorio: un tentativo di mettere in ginocchio dei giovani impegnati in un’attività sociale ancora prima della sua nascita.

«Questo attacco è un insulto diretto a chiunque creda nella giustizia e nella legalità», ha affermato Anthony Lo Bianco, presidente dell’Associazione Valentia. «Non ci piegheremo di fronte a questa arroganza criminale. La Casa della Legalità Piersanti Mattarella sorgerà, nonostante le azioni criminali, come un simbolo di resistenza e di speranza per tutto il Sud Italia». L’arroganza e lo sfregio mafiosi di questo atto non possono essere sottovalutati. È un tentativo di destabilizzare non solo un progetto, ma l’intero tessuto morale e civico che sostiene la lotta contro la criminalità organizzata. L’Associazione Valentia, con coraggio e determinazione, ha già presentato una denuncia ai Carabinieri e si impegna a non lasciare che questo vile attacco ostacoli il loro nobile obiettivo.

La Casa della Legalità Piersanti Mattarella è destinata a diventare un centro vitale per l’educazione alla legalità, un luogo dove i cittadini possono unirsi nella lotta contro l’oppressione mafiosa. Questo attacco non fa che rafforzare la determinazione dell’Associazione Valentia e della comunità di Isola di Capo Rizzuto a perseguire questo obiettivo. In questo momento critico, l’Associazione Valentia invita la comunità e le istituzioni a unirsi in un fronte comune contro la criminalità. La risposta a questo atto di barbarie non sarà la paura, ma un rinnovato impegno per la giustizia e la legalità. La Casa della Legalità Piersanti Mattarella diventerà realtà, un faro di speranza e un simbolo della vittoria della legalità sull’arroganza e la violenza criminale.

«Bavagli alla stampa», al via la protesta della FNSI

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La Federazione nazionale della Stampa italiana ha comunicato che domani, giovedì 28 dicembre, i suoi vertici, la segretaria generale Alessandra Costante e il presidente Vittorio di Trapani, sebbene invitati, non saranno alla conferenza stampa di fine anno della premier Meloni organizzata dal Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti e dall’Associazione Stampa Parlamentare. La scelta dei vertici della FNSI «non è una esortazione a disertare un appuntamento istituzionale al quale i colleghi vengono inviati per lavoro, ma l’inizio della mobilitazione contro provvedimenti che sanno di censura e per la dignità della professione», ha dichiarato il sindacato unitario dei giornalisti italiani. La prima protesta della Fnsi sarà una passeggiata davanti ai palazzi del potere con il bavaglio sulla bocca.

Le motivazioni della protesta

La protesta della FNSI è motivata dall’approvazione, da parte della Camera dei Deputati, del divieto di pubblicare le ordinanze di custodia cautelare. Secondo la norma, fino alla fine delle indagini preliminari sarà vietato pubblicare il testo di un’ordinanza di custodia cautelare. Tale ordinanza è il provvedimento con cui un giudice decide misure cautelari (come la carcerazione o gli arresti domiciliari) per una persona indagata. Il provvedimento ha ricevuto il voto contrario del MoVimento 5 stelle, di Alleanza Verdi Sinistra e del Partito democratico. Azione e Italia Viva hanno votato a favore, insieme ai partiti della maggioranza di governo.

«Si tratta – secondo Alessandra Costante – di un provvedimento liberticida non solo nei confronti dell’articolo 21 della Costituzione, ma anche nei confronti delle libertà individuali. È pericolosissimo che non si sappia la motivazione per cui una persona viene arrestata o meno. E non è pericoloso solo per la libertà di stampa, è pericoloso anche per lo stesso destinatario del provvedimento di custodia cautelare in carcere». Per la segretaria generale del sindacato dei giornalisti, «il ricordo delle dittature, dei desaparecidos, delle persone che alle porte dell’Europa vengono fatte sparire senza che nessuno ne sappia nulla, penso ad esempio ad Alexei Navalny, deve far crescere la nostra attenzione, ma anche quella dei direttori dei giornali, che devono essere al fianco dei colleghi in questa lotta, e delle istituzioni».

Milano, sì all’identità alias per i dipendenti del Comune

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La Giunta di Palazzo Marino ha dato via libera alle identità alias per i dipendenti del Comune di Milano, che nel 2024 potranno, quindi, richiedere il riconoscimento dell’identità alias all’interno dell’Amministrazione. Una misura che promuove e tutela il diritto all’identità di genere e che si rivolge a tutto il personale che comprende, oltre ai dipendenti assunti a tempo indeterminato e determinato, anche chi collabora con l’Amministrazione in forma di stage e servizio civile. 

In particolare, dopo la richiesta e l’attivazione, l’identità alias scelta dal dipendente o dalla dipendente vedrà applicata a tutte le interazioni interne all’Amministrazione, ad esempio al badge e al cartellino di riconoscimento, alla posta elettronica o ad eventuali targhe sulla porta dell’ufficio. Obiettivo del provvedimento è quello di migliorare il benessere del personale dell’Ente, garantendo a chi non si riconosce nel genere dichiarato alla nascita la possibilità di vivere in un ambiente sereno, improntato al rispetto della privacy e della dignità individuale, idoneo a favorire i rapporti interpersonali basati sul rispetto delle libertà e dell’inviolabilità della persona riducendo possibili situazioni di difficoltà o malessere. 

«Un passo importante e doveroso che dimostra la nostra attenzione e sensibilità verso tutta la nostra comunità lavorativa e che rende la nostra Amministrazione sempre più inclusiva, accogliente rispettosa verso le scelte e i diritti di tutte e tutti nel riconoscimento della propria identità», ha commentato l’assessora alle Politiche del lavoro con delega alle Risorse umane, Alessia Cappello. «Dopo questo primo passo importante rivolto a lavoratori e lavoratrici del Comune il nostro impegno prosegue e siamo certi che anche altre realtà seguiranno il nostro esempio. Pur in un quadro legislativo complesso, Milano con questo atto e altri che ne seguiranno si conferma la “città capitale dei diritti” per l’affermazione delle tante identità di genere di tutti e tutte», ha affermato la delegata del sindaco alle Pari opportunità Elena Lattuada

«Le linee guida per il riconoscimento dell’identità alias per le lavoratrici e i lavoratori del Comune sono il risultato di un percorso sinergico, costruttivo e rispettoso che ha visto il coinvolgimento del Comitato Unico di Garanzia fin dall’inizio», ha chiarito la presidente del Comitato unico di garanzia, Giovanna Colace, che ha aggiunto: «Abbiamo fortemente voluto che si riconoscesse l’identità alias come strumento che consenta a tutte le persone che lavorano e collaborano a vario titolo per il Comune di tutelare l’integrità individuale quale diritto fondamentale non negoziabile».

Manovra economica 2024: tutte le novità

Il Senato ha approvato la fiducia sul maxi emendamento della manovra economica. Il testo è ora oggetto di discussione nelle Commissioni competenti alla Camera dei Deputati. Secondo le previsioni, l’iter di approvazione della legge si concluderà entro il 29 dicembre. La legge di bilancio 2024 vale circa 24 miliardi. È finanziata con un extra deficit da 15,7 miliardi, dal rincaro delle accese sui tabacchi e da un taglio dei finanziamenti ai ministeri e agli enti locali. Il testo delinea anche lo scenario di una possibile razionalizzazione delle partecipazioni statali, da cui incassare fino a 20 miliardi.

Fisco

La manovra proroga il taglio del cuneo fiscale e contributivo per i redditi fino a 35.000 euro e prevede la detassazione dei premi di produttività con aliquota al 5% e la proroga di plastic e sugar tax all’1 luglio 2024. Sul fronte dei rincari, aumenta la cedolare secca sugli affitti brevi o turistici dal 21 al 26 per cento in caso di più appartamenti locati nello stesso periodo d’imposta così come l’IVA: dal 5% al 10% per latte per bambini, pannolini e assorbenti e dal 5% al 22% per i seggiolini auto.

Aumentano le tasse sulle sigarette. Per i fumatori delle sigarette tradizionali, si stima un aumento tra i 10 e i 12 centesimi a pacchetto. Il rialzo stimato per il tabacco trinciato è di 20 centesimi per le buste da 30 grammi, mentre il tabacco riscaldato sarà sottoposto ad una tassazione del 38,5% nel prossimo biennio, la quale passerà al 42% nel 2026.

La manovra prevede la tassazione delle plusvalenze per chi vende casa entro 10 anni dalla fine dei lavori realizzati con il Superbonus. L’imposta sugli immobili detenuti all’estero passo dallo 0,76% all’1,06%, mentre quella sui prodotti finanziari, sui conti correnti e sui libretti di risparmio detenuti all’estero passa dal 2 al 4 per mille annuo.

Lavoro e famiglie

La manovra riconosce la priorità per l’accesso al Fondo di garanzia per la prima casa alle famiglie numerose: famiglie con tre figli under21 e un Isee sotto i 40mila euro, quelle con quattro figli e Isee sotto i 45mila e quelle con 5 figli e Isee oltre i 50mila euro annui. La garanzia del Fondo è crescente con il numero di figli: 80% della quota capitale con 3 figli, 85% con 4 e del 90% con 5 figli.

Confermati la Carta dedicata a te e il bonus bollette per i primi tre mesi del 2024. Il canone RAI è ridotto a 70 euro annui, mentre viene istituito il bonus animali domestici per over 65 fino a 16.215 euro. La manovra prevede la decontribuzione totale per le donne lavoratrici a tempo indeterminato con almeno due figli e conferma il congedo parentale all’80%. Viene incremento il fondo per il bonus asilo nido con benefici fino a 3.600 euro in presenza di particolari condizioni e si stabilisce la detassazione per lavoratrici e lavoratori notturni e festivi nel settore del turismo.

Con un emendamento delle opposizioni, condiviso dalla maggioranza, vengono destinati 40 milioni per costruire centri antiviolenza e case rifugio, per finanziare il microcredito di libertà e sostenere anche economicamente le donne vittime di violenza e per investire sulla formazione degli operatori.

Pensioni

La manovra prevede nuove modalità di accesso al pensionamento: quota 103 con penalizzazioni e conferma con modifiche di Ape Sociale (da 63 anni a 63 anni e 5 mesi) e Opzione donna (si passa da 60 a 61 anni). Si istituiscono nuovi requisiti per la pensione di vecchiaia con sistema contributivo (67 anni d’età e 20 di contributi e importo almeno pari all’assegno sociale) e il riscatto di periodi non coperti da contribuzione, fino a 5 anni, per soggetti privi di anzianità contributiva al 31 dicembre 1995.

Pompei, ritrovate 13 statuine nella Casa di Leda

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Nuovo ritrovamento nell’area archeologica di Pompei. L’11 dicembre, al di sotto di una coltre di lapillo, sono state rinvenute 13 statuine in terracotta, di circa 15-20 cm, realizzate con matrici bivalve e caratterizzate da una vivace policromia. Le statuine sono state ritrovate all’interno di un vano definito da blocchi di travertino, dove presumibilmente si trovava un mobile scaffale. Oltre a figure antropomorfe, si riconoscono una noce, una mandorla, la testa di un gallo in argilla, una pigna in vetro. Alcune figure sembrano rimandare al mito di Cibele e Attis nonché ad alcuni segni e simboli del rito, in cui erano coinvolti i ministri del culto.

Il mito di Cibele e Attis

Il mito è originario della Frigia, in Asia Minore, dove la dea era venerata come Signora della natura, simbolo dei cicli vitali e naturali che contemplano la nascita, la morte e il continuo rinnovarsi della vita stessa. Come tale, Cibele era considerata la dea sia dei vivi sia dei morti. La storia ha origine dalla caduta del seme di Zeus sulla pietra, durante il tentativo da parte del dio di possedere la dea Madre. Da tale caduta fu generato Agdistis, una creatura androgina cui gli dei decisero di recidere i soli genitali maschili. Dal sangue sgorgato dall’evirazione nacque un mandorlo, del cui frutto si invaghì Nana, figlia del re e fiume Sangario, che restò incinta e generò Attis.

Del giovane pastore, dotato di grande bellezza, si innamorò lo stesso Agdistis. Allora il re di Pessinunte, Mida (o Gallo), per evitare l’incesto, destinò in moglie ad Attis la propria figlia. Ma la dea Cibele impedì le nozze e Attis, gettatosi sotto un pino, si autoevirò procurandosi la morte. Dal sangue nacquero viole, che determinarono in qualche modo la rinascita del pastore. Attis sarà al servizio di Cibele che lo destinò alle sue dipendenze. Dunque, amante, figlio e vittima di Cibele, Attis muore ad ogni inverno per essere partorito nuovamente e rinascere ogni primavera. Il mito è messo in relazione al ciclo vitale delle stagioni e della fertilità della terra. Il suo culto era legato soprattutto all’Equinozio di Primavera, durante il quale erano svolte feste propiziatorie in onore di Cibele e di Attis, i Ludi Megalenses.

I nuovi ritrovamenti nel parco archeologico di Pompei

La presenza degli oggetti rinvenuti lascia intuire come la figura del pastore sia diventata popolare presso il territorio vesuviano, entrando così nei luoghi privati, case e botteghe, non soltanto come forme del culto ma anche come parte del repertorio decorativo. Nel contesto rinvenuto nell’ambito dello scavo della Casa di Leda, Attis è connotato da diversi attributi, il berretto frigio, la cista, il pedum e un gallo, animale che nella nicchia in questione ritorna anche da solo come ex voto rimandando alle figure dei sacerdoti officianti il culto. Quindi Attis è presente nelle sembianze del pastore, veste una tunica con maniche, che copre le spalle e lascia scoperto il ventre. Un’altra scultura potrebbe rappresentare un’ulteriore allusione al personaggio e alla storia di Attis. La piccola scultura potrebbe rimandare al momento della morte e al gesto dell’evirazione.

Compare, inoltre, una figura che si caratterizza per la foggia frigio-anatolica: si tratta di una figura maschile dai lunghi capelli, vestita con una tunica stretta in vita con scollatura a V e sottolineata da gruppi di pieghe, che, per l’abbigliamento, rimanda ad un’altra statuetta rinvenuta a Pompei e interpretata come Attis. Un frammento di figura fittile femminile, raffigurante una testa con polos, potrebbe essere ricondotto a Cibele, a cui vanno collegati gli ex voto che ritraggono madri che imbracciano neonati, come la statuina che raffigura una madre in procinto di porgere al lattante il seno scoperto.

Sitografia
http://pompeiisites.org/wp-content/uploads/E-Journal_9.pdf

Avviato lo smantellamento della centrale nucleare del Garigliano

La centrale nucleare del Garigliano è stata una centrale nucleare di prima generazione che ha prodotto energia elettrica dal 1964 al 1982. Ieri è stata aperta la parte superiore del vessel della centrale, il contenitore d’acciaio nel quale, durante l’esercizio dell’impianto, avveniva la reazione nucleare. Con questa operazione, per la prima volta in Italia Sogin (la società di Stato responsabile del decommissioning degli impianti nucleari italiani e della gestione dei rifiuti radioattivi), ha avviato l’attacco al vessel, l’attività di smantellamento più complessa dal punto di vista ingegneristico e operativo nella dismissione di una centrale nucleare.

L’apertura del vessel della centrale nucleare del Garigliano consentirà la fuoriuscita dell’acqua che riempirà il canale reattore. Ciò permetterà di svolgere le successive operazioni di smantellamento sotto battente d’acqua. L’acqua, infatti, è un elemento naturale che scherma le radiazioni e consente ai tecnici di procedere in sicurezza. Prima di attaccare il vessel, è stato necessario svolgere una serie di attività propedeutiche, fra cui il ripristino di tutti i sistemi ausiliari dell’edificio reattore (impianto elettrico, di ventilazione, di automazione e controllo) e del circuito di allagamento del canale reattore. La prima fase del programma di smantellamento prevede la rimozione delle attrezzature presenti nella parte superiore del vessel entro il primo trimestre 2024. A seguire, Sogin avvierà i lavori di smantellamento del vessel e dei sistemi e componenti dell’edificio reattore, denominati internals. 

Ashley, il chatbot a servizio della campagna elettorale Usa

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L’Intelligenza artificiale è la nuova protagonista della campagna elettorale statunitense. Ashley, un chatbot che si basa su una tecnologia simile a quella utilizzata da ChatGpt, è il software utilizzato in Pennsylvania dalla candidata democratica Shamaine Daniels. Ashley sta contattando migliaia di elettori con il fine di ascoltare e registrare i loro bisogni. Il chatbot non fornisce agli interlocutori delle risposte predefinite, ma è in grado di avere, nello stesso istante, un numero infinito di conversazioni personalizzate, create a partire dalle informazioni fornite dagli elettori nel corso della conversazione stessa.

«Questa realtà si espanderà rapidamente», ha affermato Ilya Mouzykantskii, 30 anni, amministratore delegato di Civox, la società proprietaria di Ashley. «Intendiamo effettuare decine di migliaia di chiamate al giorno entro la fine dell’anno, occupandoci di diversi settori della società, dalla politica all’imprenditoria», ha aggiunto Mouzykantskii.

Questo è il primo esempio di come l’Intelligenza artificiale generativa stia inaugurando una nuova era nel campo delle campagne politiche. Al momento, non esistono norme chiare che regolamentino l’utilizzo dell’Intelligenza artificiale in politica. La nuova normativa europea (AI-Act) si muoverà in modo deciso nell’ambito della politica e della propaganda, introducendo misure stringenti riguardanti l’uso di sistemi di Intelligenza artificiale per influenzare il risultato delle elezioni e il comportamento degli elettori.

Trionfo italiano nello streetlifting: Maria Chiara Bianco conquista il Campionato ISF

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Una giornata memorabile per lo sport italiano, quella del 16 dicembre 2023. Maria Chiara Bianco, atleta originaria di Vibo Valentia, ha dominato il Campionato Mondiale ISF di Streetlifting, tenutosi a Monza. La giovane atleta di 24 anni ha portato a casa una serie di vittorie importanti, segnando un momento storico per l’Italia in questa disciplina. Sotto la guida esperta del suo coach Daniele Murfuni, Bianco ha conquistato il primo posto in tre categorie cruciali: la categoria 52 kg, la classifica assoluta femminile open e quella femminile senior. Inoltre, ha ricevuto il prestigioso premio per la miglior trazione alla sbarra femminile, distinguendosi come una delle atlete più promettenti del panorama internazionale.

L’allenamento e la dedizione di Maria Chiara Bianco, che si allena presso la palestra Olimpia Natural Fitness di Vibo Valentia, hanno pagato. La sua preparazione nel calisthenics e, più recentemente, nello streetlifting sotto la guida di Murfuni, ha portato a risultati eccezionali. Questo successo segue il record italiano in pull-up che l’atleta aveva già stabilito nel campionato italiano di settembre.

Il Campionato Mondiale di Streetlifting ha messo alla prova gli atleti con due esercizi: trazioni alla sbarra e distensioni alle parallele. L’obiettivo era sollevare il maggior peso possibile in singole ripetizioni. Maria Chiara Bianco ha brillantemente superato questa sfida, dimostrando forza, tecnica e determinazione. Il successo di Bianco non è solo una vittoria personale, ma anche un trionfo per lo sport italiano, portando in primo piano il talento e la grinta degli atleti nazionali. Il suo esempio è fonte di ispirazione per molti giovani atleti che aspirano a raggiungere livelli di eccellenza nello streetlifting e nel calisthenics.

Con questo risultato, Maria Chiara Bianco promette ulteriori successi e emozioni per l’Italia in questo sport in rapida crescita.