L’Oklahoma ha approvato la legge sull’aborto più restrittiva degli Stati Uniti. Il provvedimento ha introdotto un divieto totale di aborto fin dalla fecondazione, cioè dal momento in cui avviene la fusione tra spermatozoo e ovulo. L’aborto sarà quindi vietato in ogni caso, ad eccezione delle emergenze mediche o nei casi di stupro, violenza sessuale o incesto. La legge definisce la «fecondazione» come «la fusione di uno spermatozoo con un ovocita». L’aborto diventa quindi un reato perseguibile. I privati cittadini possono fare causa a chi lo pratica.
La legge non rispetta le linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità sull’aborto. La pillola del giorno dopo non sarà vietata. L’Oklahoma è il terzo stato per maltrattamenti infantili. Il 19% dei bambini sotto i cinque anni vive in povertà. È il quarto stato per numero di gravidanze in adolescenza. Il Governatore Kevin Stitt, repubblicano, ha dichiarato: «Ho promesso agli abitanti dell’Oklahoma che, come governatore, avrei firmato ogni atto di legge pro-vita che mi fosse capitato sulla scrivania, e sono orgoglioso di mantenere questa promessa oggi. Dal momento che la vita inizia al momento del concepimento, è da allora che abbiamo la responsabilità, come esseri umani, di fare tutto il possibile per proteggere la vita di quel bambino e di sua madre. Questo è ciò in cui credo ed è ciò che crede la maggior parte degli abitanti dell’Oklahoma».
L’interruzione di gravidanza è oggetto di discussione della Corte Suprema degli Stati Uniti, che potrebbe votare a favore del rovesciamento della sentenza Roe contro Wade, che aveva legalizzato l’aborto nel corso del primo trimestre di gravidanza.