Pubblichiamo un estratto dell’intervista realizzata ad Antonio Trevisi nell’ambito della rassegna Piazza Parlamento in vista delle elezioni politiche del 25 settembre prossimo. Antonio Trevisi è candidato con il Movimento 5 stelle al Senato della Repubblica nei collegi Puglia – P01 e Puglia – U05.
Tra le proposte di legge da Lei presentate presso il Consiglio Regionale della Puglia vi è quella riguardante la Moneta Complementare. In cosa consiste la proposta? Intende proporla a livello nazionale?
Sono molto contento di rispondere a questa domanda. Quella sulla moneta complementare è stata una legge approvata in Puglia con molta fatica, poiché non è stato semplice spiegarla agli altri consiglieri regionali. Ho presentato diverse proposte di legge al Consiglio regionale, durante il mio mandato. Tra le più conosciute vi è quella riguardante il Reddito energetico che consente ai cittadini di ricevere gratuitamente dei pannelli fotovoltaici e che quindi abbatte il caro vita. È una legge, questa, che se fosse stata applicata a livello nazionale, come io avrei voluto, avrebbe sicuramente contrastato il caro bollette per tutti i cittadini e le imprese.
Riccardo Fraccaro ed io abbiamo già introdotto la moneta complementare, con il Superbonus. Si è trattato di una moneta complementare di tipo fiscale. Se qualcuno ha effettuato dei lavori di ristrutturazione e ha un credito fiscale, lo può utilizzare per pagare le tasse o lo può cedere a chi ha delle tasse da pagare. Si crea, di fatto, una moneta parallela. Oggi tante imprese pagano le tasse proprio grazie a questa moneta parallela, legata al Superbonus. Nonostante il Superbonus sia costato allo Stato 29 miliardi e ne abbia prodotti almeno 130, la misura è stata poi contrastata dal Governo Draghi. Non si voleva perdere il potere di coniare moneta, nonostante il Superbonus sia uno strumento che può risolvere diversi problemi economici e che quindi ha un’utilità sociale.
Il Superbonus è stato bloccato in un momento in cui sarebbe stato necessario efficientare le abitazioni. Questo ha danneggiato i cittadini. Chi ci sta guadagnando? Sicuramente le grandi multinazionali delle fossili che oggi stanno facendo utili spaventosi sulla pelle dei cittadini. Per questo siamo usciti dal Governo Draghi, perché ha iniziato a contrastare tutte le proposte utili realizzate dal Governo Conte 2 per avvantaggiare multinazionali e banche.
In Puglia è stata anche approvata una mia legge, non ancora attuata dalla Giunta Emiliano, che prevede la creazione una piattaforma online dove le aziende pugliesi e i cittadini possono scambiare beni e servizi. Questa piattaforma, essendo garantita dalla Regione Puglia, consentirebbe a chi ha necessità di denaro di poter comprare dei beni a fronte di una produzione. Per esempio, un produttore di formaggi può comprare del latte, del foraggio, da altri pugliesi. Questo avrebbe favorito il made in Puglia utilizzando una moneta parallela che, tramite un sistema di agevolazioni, avrebbe consentito alle aziende di abbattere i costi. In Sardegna, per esempio, esiste il Sardex, che è una moneta complementare.
In Regione Puglia Lei ha lavorato molto su provvedimenti riguardanti i temi dell’energia e dell’ambiente. Quali sono le misure urgenti da attuare per mitigare gli effetti della crisi energetica e del cambiamento climatico?
Io ho realizzato il primo impianto fotovoltaico presso l’edificio Codacci Pisanelli dell’Università del Salento nel 2000. In qualità di energy manager, ho realizzato quattordici parcheggi fotovoltaici all’interno del campus universitario abbattendo così di circa 1 milione di euro all’anno i costi dell’energia. A breve, l’università diventerà proprietaria di quegli impianti e avrà degli utili dalla produzione di energia.
Non abbiamo bisogno di comprare gas e uranio dalla Russia: viviamo in una fascia di territorio ricca di sole e vento. Le tecnologie ci sono e sono le più vantaggiose sia dal punto di vista ambientale sia dal punto di vista dei costi. Abbiamo tutte le condizioni per creare sviluppo e posti di lavoro, per abbattere i costi delle bollette e per contrastare i cambiamenti climatici. Perché non lo si fa? C’è sempre l’idea di fondo che si debba vendere l’energia ai cittadini. Non si vuole l’indipendenza energetica delle persone.
Lei intende rendere il Superbonus 110% una misura strutturale. Perché ritiene fondamentale questa misura?
La ragioneria di Stato, non riuscendo a stimare il costo della misura, ci ha costretti a “testare” la misura per un anno e mazzo. Il Superbonus è una misura rivoluzionaria che può funzionare solo se dura diversi anni. Se la misura è attiva per poco tempo, si crea un collo di bottiglia: tutti vogliono ristrutturare la propria abitazione, quindi la domanda è troppo alta rispetto all’offerta. Questa misura fa incassare allo Stato più di quanto costa, perché nel momento in cui io creo un motore di sviluppo nell’edilizia, abbattendo i costi energetici dell’esistente, creo tantissimi posti di lavoro. Le persone escono dal circuito del reddito di cittadinanza, versano contributi e pagano le tasse.
Il Superbonus ha portato a 700 mila nuove assunzioni. L’edilizia era il settore in cui c’era più lavoro sommerso in Italia. Il superbonus richiede naturalmente la fatturazione, quindi in questo modo si elimina il nero. Anche il Reddito energetico è una misura conveniente, perché l’energia non utilizzata viene ceduta allo Stato. Entrambe le misure, quindi, generano dei forti utili. Il Reddito energetico, in questo mese, ha portato a mille nuovi impianti. Sono misure che funzionano, ma vengono boicottate perché non vogliono che si sappia che il Movimento 5 stelle ha legiferato bene. Con il Superbonus i soldi si producono, non è necessario andarli a cercare. Il Pil italiano è cresciuto grazie a questa misura.
Perché il Movimento 5 Stelle è contrario all’apertura di nuove centrali nucleari in Italia?
In servirebbero circa quindici centrali nucleari. Nei paesi sviluppati, occorrono circa otto anni per costruire un reattore nucleare. Ogni reattore nucleare costa 30 miliardi di euro. Investendo 100 miliardi di euro sul fotovoltaico, si copre un terzo del bisogno energetico del Paese. Con il costo di tre centrali nucleari. Occorre poi individuare i siti, quindi i tempi si allungano. Infine, il nucleare “pulito” di quarta generazione è ancora sperimentale.
Lei è favorevole a consentire il voto “fuorisede”?
Il MoVimento 5 stelle vota in rete da dieci anni. Lo Spid, l’identità digitale, ci consentono di poter votare in rete. Qual è il problema? Si sa che il voto dei giovani e di chi utilizza la rete premia il Movimento 5 stelle, per questo si cerca di bloccarlo. Le tecnologie ci sono, il alcuni Paesi è stato sperimentato. Con il cashback abbiamo diffuso l’identità digitale. La digitalizzazione è nata con il MoVimento 5 stelle.
Quali sono le principali proposte del Suo partito nell’ambito della Scuola e dell’Università?
Una delle principali proposte riguarda il riscatto gratuito degli anni di studio universitario. Occorre anche ridurre o eliminare il numero chiuso nelle facoltà legate ad una maggiore domanda lavorativa. Per esempio, tutti gli studi ci dicono che avremo bisogno di molti medici nei prossimi anni. Già adesso abbiamo medici che provengono dall’estero. È necessario aumentare il numero di laureati in Medicina. Il numero chiuso può essere utile per quelle facoltà che non sono legate ad una grande domanda lavorativa.
Nel mondo della scuola, è necessario aumentare lo stipendio degli insegnanti e portarlo allo stesso livello dei Paesi europei. Occorre sburocratizzare, per semplificare la vita dei docenti. È inoltre necessario intervenire nel contrasto al bullismo, alla violenza e alle discriminazioni. Il Movimento 5 stelle è il partito più attento alla lotta alle discriminazioni, non a caso il Partito Gay LGBT+ ci sostiene.
Antonio Trevisi è residente a Monteroni, in provincia di Lecce. Si è laureato in Economia presso l’Università del Salento e successivamente ha conseguito un Master Universitario annuale post-laurea in Gestione del Risparmio ed il dottorato di ricerca in Sistemi Energetici e Ambiente presso la Facoltà di Ingegneria dell’Università del Salento.
Nel 2007 è entrato nel primo Meetup salentino a Lecce. È tra i fondatori del Meetup Monteroni5stelle. Nel 2013, Antonio Trevisi si è candidato alla carica di sindaco nella città in cui risiede. Nel 2015 è stato eletto consigliere regionale nella circoscrizione di Lecce per il Movimento 5 Stelle ed è stato componente della Commissione consiliare ambiente. Ha ricoperto il ruolo di Facilitatore Nazionale M5S Team Ambiente. Al momento, Antonio Trevisi è Componente del Consiglio Nazionale del M5S per la circoscrizione SUD, essendo risultato il più votato nelle ultime elezioni nelle regioni Puglia, Campania, Basilicata, Calabria e Molise.
Antonio Trevisi è esperto in pianificazione energetica ed ambientale, sistemi di efficienza e uso razionale dell’energia. Ha realizzato Piani d’Azione per l’Energia Sostenibile e, in particolare, quello dei comuni dell’Unione Entroterra Idruntino. È stato docente in diversi master Universitari post-laurea ed ha partecipato a numerosi seminari e convegni nazionali e internazionali. È stato coautore di cinque libri e di una ventina di articoli scientifici.