Continua ad inasprirsi la posizione dell’Unione Europea nei confronti della Federazione Russa. «L’Ucraina necessita di armi pesanti e carri armati. Gli Stati membri possono fornirle visto che la Russia ha messo in campo una nuova escalation alla sua invasione rendendola più disperata. Noi dobbiamo rispondere in maniera proporzionata», ha detto ai giornalisti la presidente del Parlamento Europeo, Roberta Metsola, prima del vertice informale di Praga dei leader dell’Unione Europea.
Alle dichiarazioni di Metsola si sono aggiunte quelle dell’Alto Rappresentante Ue per la Politica Estera, Josep Borrel, che ha annunciato che chiederà ai leader dei Paesi europei di supportare la proposta «per una nuova tranche di finanziamenti nell’ambito dell’European Peace Facility, per continuare a supportare militarmente l’Ucraina e anche per una missione di addestramento. Spero che al prossimo Consiglio Affari Esteri avremo la proposta».
Per il presidente ucraino Volodymyr Zelensky «Tutti noi siamo sull’orlo di un disastro nucleare a causa della cattura della centrale nucleare di Zaporizhzhia da parte delle truppe russe. La Russia ha portato la guerra nella nostra terra, nella parte ucraina dell’Europa. E solo grazie al fatto che il popolo ucraino ha fermato l’invasione della Russia, quest’ultima non può ancora portare la stessa guerra in altre parti d’Europa, in particolare nei Paesi baltici, in Polonia e in Moldavia».
Nelle scorse ore, il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha dichiarato che il mondo rischia seriamente l'”Armageddon” nucleare: «Non abbiamo affrontato la prospettiva dell’Armageddon dai tempi di Kennedy e della crisi dei missili di Cuba nel 1962. Putin non scherza quando parla del potenziale uso di armi nucleari tattiche, o di armi chimiche o biologiche, perché il suo esercito è, diciamo, significativamente meno capace. Stiamo cercando di capire qual è la via di fuga di Putin. Dove trova una via d’uscita?», ha dichiarato il Presidente USA.