L’UNHCR ha proposto alle Università italiane un Manifesto dell’Università Inclusiva. L’obiettivo è di favorire l’accesso dei rifugiati all’istruzione universitaria e promuovere l’integrazione sociale e la partecipazione attiva alla vita accademica. Le Università che aderiranno al documento si impegnano ad intraprendere o ad ampliare attività e programmi a favore degli studenti rifugiati. Attraverso l’adesione al Manifesto, inoltre, le Università concorrono alla realizzazione della “terza missione”. Favoriscono quindi la valorizzazione e l’impiego della conoscenza per contribuire allo sviluppo sociale, culturale ed economico della Società. Secondo l’UNHCR, nel 2018 il numero di rifugiati che hanno avuto accesso all’istruzione universitaria è salito dall’1 al 3 per cento. Tuttavia, considerando la percentuale a livello globale del 37%, la difficoltà per i rifugiati di accedere ad opportunità di istruzione superiore continua ad essere drammatica.
I principi generali
Le Università e gli istituti di ricerca firmatari del Manifesto si riconoscono nei seguenti principi generali:
- Uguaglianza e non discriminazione. Si promuove il pieno rispetto della persona umana senza distinzioni di genere, di nazionalità, di provenienza e nel rispetto delle diversità, evitando ogni forma di discriminazione ed esclusione e garantendo eguale accesso ai servizi ed eguali opportunità di carriera per gli studenti, i ricercatori e i docenti rifugiati, con particolare riguardo all’inclusione di donne e ragazze rifugiate;
- Accoglienza. Si favorisce una cultura accademica basata sull’ospitalità e sull’accoglienza, promuovendo l’integrazione di docenti, ricercatori e studenti di diverse provenienze […];
- Conoscenza. Si promuove la conoscenza scientifica dei temi legati alle migrazioni forzate, alla protezione internazionale e all’asilo, al fine di diffondere maggiore consapevolezza sulla situazione dei Paesi di origine, sulle cause delle migrazioni e sui diritti fondamentali dei rifugiati […];
- Integrazione. Si promuove nell’ambiente accademico l’integrazione, intesa come processo bidirezionale dinamico e articolato, che vede attivamente coinvolti sia i docenti, i ricercatori e gli studenti stranieri, i quali devono essere preparati ad integrarsi pur senza rinunciare alla propria identità culturale, sia le comunità locali e le istituzioni scolastiche, che hanno il compito di sviluppare politiche e programmi sensibili ai bisogni di una popolazione differenziata, con particolare riguardo alla condizione specifica dei rifugiati;
- Valorizzazione delle differenze. Si facilitano le occasioni di conoscenza reciproca tra studenti, ricercatori e docenti italiani e rifugiati, nell’ottica di promuovere un clima di scambio, inclusione e senso di appartenenza condiviso […];
- Partecipazione. Si favorisce la partecipazione attiva dei rifugiati alla vita accademica, facilitando la costituzione di associazioni di studenti e ricercatori rifugiati, e coinvolgendo tali rappresentanze in momenti di confronto pubblico ed altri eventi dell’istituto.
I punti programmatici
Le Università e gli istituti di ricerca:
- promuovono l’accesso alle informazioni utili e aggiornate relative allo status di protezione internazionale, […] e alle implicazioni dello status giuridico rispetto all’accesso all’istruzione […];
- forniscono informazioni e assistenza ai rifugiati nella fase di iscrizione. Inoltre forniscono informazioni sulle borse di studio disponibili per titolari di protezione internazionale […];
- predispongono servizi di orientamento e tutoraggio […] per studenti e ricercatori rifugiati;
- favoriscono l’accesso degli studenti rifugiati a tirocini formativi e stage, in Italia e all’estero, al fine di facilitare il loro futuro ingresso nel mondo lavorativo;
- si impegnano ad adottare tutti i provvedimenti utili per l’istituzione di un meccanismo equo, trasparente ed efficace per il riconoscimento dei diplomi, dei certificati e di altri titoli conseguiti all’estero dai titolari dello status di rifugiato o dello status di protezione sussidiaria, anche in assenza di certificazione da parte dello Stato dove è stato conseguito il titolo;
- forniscono informazioni e assistenza ai rifugiati per quanto riguarda le procedure di riconoscimento di titoli e qualifiche conseguiti all’estero. Le istituzioni non possono esigere dai rifugiati alcuna prestazione che comporti il ricorso alle autorità del Paese di origine.
Corridoi umanitari per studenti, docenti e ricercatori rifugiati
Le Università e gli istituti di ricerca:
- mettono a disposizione borse di studio per studenti e ricercatori titolari di protezione internazionale, e altri incentivi rivolti, ad esempio, al supporto al vitto e all’alloggio, al sostegno allo studio e alla mobilità urbana […];
- promuovono attività di tutoring, anche con il coinvolgimento degli studenti e di associazioni attive sul territorio, per sostenere i rifugiati nel proprio percorso accademico e di integrazione locale […];
- possono prevedere annualmente, sulla base di procedure di selezione e registrazione stabilite dai singoli istituti, l’ingresso di quote di studenti rifugiati residenti in Paesi Terzi, al fine di favorire vie di ingresso legale complementari per rifugiati e facilitare la loro integrazione nella società e nell’ambiente accademico;
- promuovono la partecipazione alla vita accademica di studenti e ricercatori rifugiati, anche supportandoli nella costituzione di loro associazioni;
- si impegnano a coinvolgere le associazioni di rifugiati in dibattiti ed eventi pubblici, organizzati dagli atenei, anche sui temi legati alla protezione internazionale.
UNHCR ha pubblicato l’elenco delle Università aderenti al Manifesto.