Luigi Staiano era un imprenditore di Torre Annunziata proprietario di un’impresa edile. Staiano denunciò in questura i camorristi che avevano individuato nella sua impresa una fonte di profitto attraverso il racket. Il 4 luglio 1986, Luigi Staiano fu ammazzato da alcuni colpi di pistola sparati da affiliati alla Camorra mentre si recava a piedi dal fruttivendolo, in via Caravelli a Torre Annunziata. Aveva una moglie, Angela Villani, e una bambina di tre anni. La sua morte, per la Camorra, rappresentò lo strumento per lanciare un messaggio diretto anche a tutti i commercianti e gli imprenditori di Torre Annunziata. Nella città, una strada e il presidio di Libera contro le Mafie sono intitolati a lui.
Libera ha organizzato una manifestazione per ricordare il coraggio dell’imprenditore. L’appuntamento è fissato a domani, 5 luglio, alle ore 19. Nel corso di una celebrazione eucaristica a Torre Annunziata sarà acceso un cero simbolico. «Il 4 luglio 1986 – sottolinea l’associazione antimafia – il giovane imprenditore Luigi Staiano veniva ucciso dalla Camorra. La sua morte segnò la storia della nostra città, perché la camorra percepì con chiarezza che il suo gesto poteva essere letale per la sua stessa esistenza. L’omicidio di Luigi segna ancora oggi la lotta contro il racket a Torre Annunziata: a differenza di altre città del vesuviano qui non si denuncia».
«In questo giorno – aggiunge Libera – esprimiamo la nostra assoluta vicinanza alla famiglia e in particolare a Fabiola, sua figlia, e invitiamo tutta la cittadinanza a partecipare il giorno 5 luglio alla celebrazione della santa messa alle ore 19, dove accenderemo il cero della giustizia per Luigi».