Abbiamo conosciuto lei e la storia della sua famiglia e ne abbiamo apprezzato l’immenso coraggio e l’infinito amore per usa figlia, Denise Pipitone. Ora, Piera Maggio ha scelto di raccontare la sua storia in un libro intitolato Denise – Per te, con tutta la mia forza.
Il sequestro di Denise Pipitone
Denise scomparve l’1 settembre 2004. La piccola, che avrebbe compiuto quattro anni dopo poche settimane, nacque dalla relazione tra Piera Maggio e Pietro Pulizzi. Tuttavia, all’anagrafe Denise risulta essere figlia di Tony Pipitone, all’epoca regolarmente sposato con Piera Maggio. La bambina fu vista l’ultima volta dalla zia Giacoma, sorella di Piera Maggio, sul marciapiede in strada.
Durante le ricerche, i cani molecolari della squadra investigativa percepirono la presenza di Denise nei pressi della abitazione della sorella di Gaspare Ghaleb, all’epoca fidanzato di Jessica Pulizzi, figlia di Anna Corona e di Pietro Pulizzi, padre biologico di Denise. Jessica al tempo aveva 17 anni e fu una delle maggiori sospettate del rapimento assieme alla madre. Il rapimento sarebbe stato causato dalla vendetta e dalla gelosia covate da Pulizzi e dalla di lei madre.
La posizione di Anna Corona fu archiviata nel dicembre 2013. Jessica Pulizzi, accusata di concorso in sequestro di minorenne, fu rinviata a giudizio. Secondo l’accusa, Pulizzi prelevò Denise e la condusse a casa di Piero Pulizzi per avere la conferma che fosse sua figlia. Non trovandolo in casa, consegnò la bambina a persone mai identificate. Al termine del processo la donna fu assolta per insufficienza di prove. Negli anni, furono diversi gli spunti presentati agli investigatori, ma le indagini si sono sempre incentrate sull’ambito familiare allargato. A maggio del 2021 i deputati del Partito democratico Alessia Morani e Carmelo Miceli hanno chiesto l’istituzione di una commissione parlamentare d’inchiesta per analizzare eventuali depistaggi, conflitti di interessi e anomalie nelle indagini.
L’intervista a Piera Maggio
Molte sono le domande senza risposta nella vicenda del sequestro di Denise Pipitone: chi è stato a portarla via, e perché? È ancora viva? Né le indagini, né il processo, né l’attenzione dei media, né gli avvistamenti che si sono inseguiti senza sosta sono serviti a restituire a Piera Maggio sua figlia. Ma lei non ha mai smesso di cercare, e non ha intenzione di arrendersi.
Nel libro Lei non parla soltanto di Denise, ma anche della Sua storia personale. Per quale motivo ha avvertito l’esigenza di scrivere questo libro?
Innanzitutto il pensiero di scrivere questo libro è dovuto al fatto che vorrei che, in qualche modo, questo libro possa arrivare a Denise: questo è il primo obiettivo che mi sono prefissata. In secondo luogo, dopo 17 anni ho ritenuto che fosse necessario dire la verità su alcuni argomenti, anche personali, su cui molti hanno speculato e mentito. Il libro mi ha consentito, quindi, di chiarire alcune questioni della mia vita privata.
Lei ha sempre avuto una grande forza e un grande coraggio nonostante le vergognose speculazioni che, in alcuni casi, sono state fatte sul Suo conto. Ritiene che le istituzioni siano state forti come Lei e che abbiano fatto tutto quanto il loro potere per cercare Denise?
Sicuramente hanno fatto molto. Hanno lavorato tantissimo nell’indagine. È pur vero ed è innegabile che ci siano state alcune lacune e alcuni errori evidenti. Purtroppo, questi non si possono nascondere alla luce del sole e quindi devono essere portati in evidenza. Gli errori nelle indagini, non più recuperabili, sono errori gravi.
Ritiene che l’istituzione di una commissione parlamentare di inchiesta sui minori scomparsi possa essere uno strumento utile per trovare la verità sulla scomparsa di Denise?
Sì. Io ho richiesto l’istituzione di una commissione parlamentare di inchiesta sulla scomparsa di Denise. Quello di Denise, infatti, è il primo caso in Italia di sequestro di un minore. Sul caso sono stati già celebrati tre processi, tra il primo, il secondo e il terzo grado. La commissione parlamentare d’inchiesta potrebbe approfondire tutto il lavoro svolto nelle indagini e dai magistrati. A mio avviso è uno strumento importante per fare luce su alcune vicende non chiarite opportunamente, sia nel caso di Denise sia in tutti quelli riguardanti i bambini scomparsi.
Come immagina, oggi, Denise?
Sarà sicuramente una bella ragazza: già da bambina era bellissima. Spero tanto che comunque stia bene, questo sempre. Fino a prova contraria, noi cercheremo sempre Denise.