L’Istat ha intervistato un ampio campione di alunni delle scuole secondarie di primo e secondo grado nell’anno scolastico 2020-2021 per cogliere i cambiamenti che le misure di contenimento della pandemia hanno portato nella vita degli studenti. La quasi totalità degli alunni ha sperimentato la didattica a distanza (Dad). Il 67,7% di loro preferisce le lezioni in presenza. Il distanziamento sociale ha causato un crollo nella frequentazione degli amici. Essa è diminuita per il 50,5% degli alunni. Al contrario è aumentato il ricorso a chat e social media per comunicare per il 69,5% dei ragazzi.
Il 70,2% degli studenti delle scuole secondarie ha trovato più faticoso seguire le lezioni a distanza. Il 49,0% dei ragazzi ha sentito molto la mancanza dei compagni di scuola e il 50,9% ha avuto problemi di connessione a internet a casa. I ragazzi stranieri hanno dovuto gestire situazioni logistiche più complesse durante la Dad. In particolare, molti di loro hanno condiviso la stanza con fratelli e sorelle: erano soli nella stanza l’87,7% degli italiani e l’81,4% degli stranieri che, nel 13,7% dei casi, si trovavano con fratelli e sorelle.
Se il 67,7% dei ragazzi preferisce la didattica in presenza, solo il 20,4% ritiene uguali le due tipologie di didattica e l’11,9% predilige la Dad. Emerge una lieve differenza di genere: sono le ragazze a sostenere di più la didattica in presenza (69,5%) rispetto ai ragazzi (66,1%). Le differenze si riscontrano anche tra alunni italiani (il 68,3% di essi preferisce le lezioni in presenza) e stranieri (il dato è fermo al 60,3%). Tra gli alunni stranieri è anche opinione più diffusa che la didattica a distanza abbia influenzato negativamente i voti dell’anno scolastico 2020/2021 (34,2% degli stranieri contro 25,7% degli italiani). Una quota non trascurabile di alunni italiani e stranieri segnala anche un peggioramento della situazione economica della famiglia (29,4%).