Giustizia, Rave Party e misure anti Covid-19 sono i tre temi al centro del secondo Consiglio dei Ministri del Governo Meloni. I piani del governo prevedono che le misure economiche contro il caro bollette vengano invece inserite in legge di bilancio.
Giustizia
Il primo provvedimento consiste in un intervento urgente sull’ergastolo ostativo. L’ergastolo ostativo, anche detto “fine pena mai”, consiste non solo in una condanna perpetua al carcere, ma anche in uno speciale regime di isolamento. Il condannato può usufruire dei benefici solo se collabora con la giustizia.
L’8 novembre la Corte Costituzionale avrebbe dato la pronuncia definitiva di incostituzionalità del testo attuale (aveva già concesso un anno di tempo al parlamento per provvedere sulla materia), in quanto non rispetterebbe la finalità rieducativa della pena e lederebbe i diritti umani dei condannati. Il governo ha deciso di modificare la legge in vigore sostituendola con il disegno di legge PD-M5S già approvato nella scorsa legislatura in prima lettura alla Camera. Ne avevamo già parlato in questo articolo.
Inoltre il Consiglio dei Ministri ha deciso di rinviare al 30 dicembre l’entrata in vigore della Riforma Cartabia sul processo penale. Il ministro Carlo Nordio ha ricevuto molte sollecitazioni dalle procure generali e dai molti pubblici ministeri in tal senso, poichè alcune novità nella normativa non tengono conto della mancata digitalizzazione e delle poche risorse umane nel comparto giudiziario, impedendo il dialogo tra pubblici ministeri e procure generali oppure il coordinamento tra i pubblici ministeri delle varie regioni. Meloni ha chiarito che questo rinvio non mette a rischio i fondi del PNRR, in quanto la scadenza per far entrare in vigore queste misure è il 31 dicembre. In tal modo questi due mesi di tempo daranno il tempo in più per adeguare le risorse.
Il ministro Nordio riporta l’esempio delle novità sulla normativa dei reati procedibili d’ufficio. Attualmente la gran parte dei furti sono furti semplici e sono procedibili d’ufficio. Ci sono però anche i furti aggravati, per cui finora si procedeva d’ufficio, era necessaria solo la denuncia. Con la riforma Cartabia, per molti reati l’autorizzazione a procedere è stata vincolata non solo al deposito di denuncia, ma anche alla querela della parte lesa. Quindi i magistrati dovranno controllare fascicolo per fascicolo se all’epoca dei fatti sia stata depositata anche la querela. Una conseguenza impraticabile senza una buona digitalizzazione del comparto giudiziario.
Rave Party
Il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha provveduto allo sgombero di un rave party che si stava tenendo a Modena da un paio di giorni. Ha elaborato, con l’aiuto del ministro Nordio e del sottosegretario Mantovano, un intervento legislativo più stringente sul tema. Inizialmente si era pensato di intervenire con un’aggravante sul reato di “invasione di terreni ed edifici”, ma un reato contro il patrimonio non rispecchiava chiaramente l’evento del rave party. Pertanto è stato creato un nuovo reato apposito: “invasione di terreni ed edifici, finalizzati a raduni di oltre 50 persone, da cui possano derivare pericoli per l’incolumità pubblica, l’ordine pubblico o la sanità pubblica”. Il Ministro ricorda che non era ancora presente in Italia una normativa appropriata sul tema, al contrario degli altri paesi europei.
Chiunque organizza o promuove l'”invasione” è punito con la reclusione da tre a sei anni e con la multa da 1.000 a 10.000 euro. La pena fino a sei anni consente di disporre le intercettazioni per prevenire i rave, che vengono quasi sempre organizzati con un passaparola in chat e social ‘coperti’. Per il solo fatto di partecipare al rave party la pena è diminuita. È sempre ordinata la confisca “delle cose che servirono o furono destinate a commettere il reato…nonché di quelle utilizzate nei medesimi casi per realizzare le finalità dell’occupazione”.
Enzo Letizia, segretario dell’Associazione nazionale funzionari di polizia, ha dichiarato che «s’immette così nell’ordinamento, dopo anni, una sanzione penale efficace e deterrente per prevenire i rave party, che per la loro pericolosità ledono l’incolumità pubblica».
È circolato inoltre un retroscena sul Consiglio dei Ministri: Piantedosi avrebbe valutato seriamente l’ipotesi di intercettazioni telefoniche preventive, così come l’ipotesi di sorveglianza informatica delle chat dei presunti organizzatori, così da poter individuare in anticipo i luoghi prescelti per i rave party. Ipotesi saltata per l’intervento di Antonio Tajani, secondo il quale si sarebbe trattato di una misura troppo invasiva, quindi sarebbe stato utile fare prima ulteriori approfondimenti sulla materia.
Medici non vaccinati e Mascherine
È stata anticipata al primo novembre la scadenza dell’obbligo vaccinale per gli operatori sanitari (per gli over 50 era scaduto il 15 giugno). Il bollettino dei nuovi contagi non sarà più quotidiano, ma settimanale. Verranno inoltre reintegrati circa 4000 operatori sanitari non vaccinati. Il governo ritiene questa scelta utile a fronte delle carenze nell’organico, riscontrabili in tutta Italia.
Le multe inviate agli over 50 non vaccinati verranno eliminate o rimandate. Rimangono però obbligatorie le mascherine in ospedali e altri edifici sanitari. Il Ministro Schillaci chiarisce che non c’è mai stata intenzione di non prorogare questa misura, al contrario di quanto era emerso prima del CdM. La Presidente del Consiglio sottolinea che questo governo non ha intenzione di approcciarsi al tema Covid in maniera ideologica, ma tenendo conto dei dati scientifici, al contrario, a suo dire, delle scelte dei due governi precedenti.