sabato, Novembre 23, 2024

Ennesimo femminicidio dopo la denuncia

Il femminicidio è avvenuto davanti ad un supermercato di Troina, in provincia di Enna. La donna aveva denunciato l'ex marito per due volte.

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Il 20 luglio 2023 Maurizio Impellizzeri (59 anni) ha ucciso l’ex moglie Mariella Marino (50 anni) con tre colpi di pistola. Il femminicidio è avvenuto davanti ad un supermercato di Troina, in provincia di Enna. La coppia era separata da un anno. Dopo la separazione, la donna era andata a vivere dalla madre. La vittima aveva lasciato il marito per le continue violenze subite. La coppia ha tre figli e, secondo alcuni conoscenti della donna, sono stati proprio loro a incoraggiare la madre a separarsi dal marito violento. Marino aveva denunciato in autunno Impellizzeri per atti persecutori. Il 59enne aveva patteggiato una condanna a 8 mesi e non era mai stato arrestato. L’uomo non ha smesso di perseguitarla, tanto che pochi giorni fa lei lo aveva nuovamente denunciato. Nulla è stato fatto per evitare questo femminicidio.

D.i.Re: «La Giustizia italiana continua a sbagliare»

D.i.Re – Donne in Rete contro la violenza ha sottolineato come «dal caso Talpis nel 2017, la Corte Europea per i Diritti dell’Uomo ha condannato l’Italia altre quattro volte per la mancata valutazione del rischio e l’assenza di protezione delle donne dopo la denuncia, eppure la Giustizia italiana continua a perpetrare errori di valutazione che costano la vita alle donne».

Secondo l’associazione, «sulla base di quanto riportato dai media, siamo di fronte a un patteggiamento ad otto mesi con sospensione della pena subordinata alla frequentazione di un percorso maltrattanti, evidentemente senza effettuare idonea valutazione del rischio. Lo abbiamo ripetuto più volte: la sospensione della pena deve essere concessa solo previa adeguata e aggiornata valutazione del rischio. Il percorso di riabilitazione in un centro per uomini maltrattanti non è una protezione per le donne che denunciano».

Veltri: «Un’errata valutazione del rischio»

«Ci troviamo nuovamente a scrivere e parlare di come si sarebbe potuta evitare la morte di una donna per mano dell’uomo che aveva denunciato. Mariella Marino doveva essere protetta da chi, al contrario, ha deciso che il percorso riabilitativo sia di per sé tutelante nei confronti della vittima», ha dichiarato la presidente di D.i.Re, Antonella Veltri. «La violenza maschile contro le donne si ripropone sempre con le medesime modalità e ormai si sa che senza un’accurata valutazione del rischio – prassi nei Centri antiviolenza della Rete D.i.Re – le donne restano in balia dei maltrattanti da cui vogliono allontanarsi. A quando l’attivazione seria e puntuale delle raccomandazioni che da anni arrivano sia dai Centri antiviolenza che da GREVIO e da Corte Europea dei Diritti dell’Uomo?», ha conlcuso Veltri.

Alberto Pizzolante
Alberto Pizzolante
Nato in provincia di Lecce nel 1997, si è laureato in Filosofia presso l'Università Vita-Salute San Raffaele di Milano. Dirige likequotidiano.it.

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