Dmitry Peskov, portavoce del Presidente della Federazione Russa, Vladimir Putin, ha comunicato che domani, alle ore 14 ora italiana, si terrà la «cerimonia di firma degli accordi sull’ingresso di tutti e quattro i nuovi territori ucraini in cui si è tenuto il referendum per l’annessione alla Federazione Russa». La cerimonia si terrà al Cremlino alla presenza di Putin, che terrà un «corposo discorso», e dei deputati della Duma. Il territorio che sarà annesso rappresenta il 15% del territorio dell’Ucraina.
L’annessione non sarà riconosciuta dalla Nato, dall’Unione europea e dagli USA. Il Presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Draghi, ha avuto una conversazione telefonica con il Presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, nella quale ha comunicato che la Repubblica Italiana considera illegali i referendum. Zelensky ha annunciato a Mario Draghi il conferimento della Prima Classe dell’Ordine del Principe “Yaroslav il Saggio”. Si tratta di una delle massime onorificenze ucraine. «Sarò felice di poterla ricevere dalle tue mani a Kiev, quando sarò libero dai miei impegni istituzionali», ha risposto Draghi. Antony Blinken, segretario di Stato USA, ha dichiarato che «gli americani non si opporranno se Kiev vorrà usare le armi occidentali per colpire le regioni che con i referendum diventeranno parte della Federazione russa».
I referendum hanno coinvolto quattro milioni di persone residenti nelle autoproclamate repubbliche di Luhansk e Donetsk e nelle zone occupate di Zaporizhzhia e Kherson. Secondo i risultati comunicati dalla Federazione Russa, l’annessione ha vinto con il 99% dei voti a Donetsk, con il 98%, con il 93% a Zaporizhzhia e con l’87% a Kherson. Secondo la maggior parte della comunità internazionale, le consultazioni sono illegali poiché avvenute in territori militarmente occupati. Inoltre, persone sono state costrette a votare, la segretezza del voto non è stata rispettata e le operazioni non sono state supervisionate da alcun organismo internazionale.