Durante il periodo di restrizioni per il contenimento della pandemia, il 70,2% degli studenti delle scuole secondarie ha trovato più faticoso seguire le lezioni in Dad. Non tutti disponevano degli strumenti più adeguati per seguire le lezioni, sia dal punto di vista dell’hardware sia della connessione di rete. L’80% dei ragazzi italiani ha potuto seguire sin da subito e con continuità la didattica a distanza nel periodo compreso tra marzo e giugno del 2020. Tra gli studenti stranieri, la percentuale di chi ha potuto essere costante nella frequenza delle lezioni online scende, invece, al 71,4%.
In particolare, secondo l’Istat, nell’anno scolastico 2020/2021 i ragazzi stranieri hanno utilizzato in misura minore rispetto ai loro coetanei italiani il PC per seguire la Dad. La quota è del 72,1% contro l’85,3% degli italiani. Di conseguenza, gli studenti stranieri hanno fatto maggiormente ricorso al cellulare per seguire le lezioni (64,3% contro 53,7%). Il 16,8% degli studenti stranieri ha usato sempre e solo lo smartphone contro il 6,8% degli italiani. I dispositivi elettronici, naturalmente, sono stati utilizzati non solo per seguire le lezioni, ma anche fare compiti e prove di verifica.
I rapporti interpersonali
Delle differenze tra italiani e stranieri vi sono anche in merito alla mancanza percepita del contatto con i compagni. Essa ha riguardato l’ 86,7% dei ragazzi italiani e il 79,8% dei coetanei stranieri. Il contatto diretto con i docenti è mancato di meno rispetto a quello con i coetanei, anche se comunque una larga parte degli studenti delle scuole secondarie lo ha avvertito: il 70,0% degli italiani e il 65,4% degli stranieri.
In base alla percezione soggettiva dei ragazzi, il 4,0% degli alunni italiani delle scuole secondarie
classifica come abbasta o molto povera la propria famiglia, contro il’11,3% degli stranieri. Si colloca nella modalità “né ricca né povera” l’86,3% degli italiani e l’84,1% degli stranieri. Si sentono ricchi il 9,7% degli italiani e il 4,5% degli stranieri.
Il mezzogiorno
Svantaggiati rispetto agli strumenti per la didattica a distanza sono stati anche gli studenti del Mezzogiorno rispetto a quelli del Centro-nord. Nel Sud e nelle Isole la quota di coloro che si sono collegati utilizzando tra gli strumenti anche il PC è dell’ 80,1% contro l’84,8% del Centro, l’85,8% del Nord-ovest e l’89,9% del Nord-est. Più svantaggiati di tutti sono gli studenti stranieri che frequentano le scuole nel Mezzogiorno: nel 61,5% dei casi hanno potuto utilizzare anche il PC, una quota decisamente più bassa rispetto a quelli che vivono nel Nord-est (78%), nel Nord-ovest (73%) e al Centro (70,5%).