Legambiente, Greenpeace Italia e WWF Italia hanno presentato al Governo italiano dieci proposte per ridurre il consumo nazionale di gas di 36 miliardi di metri cubi entro il 2026. Secondo le associazioni, “la drammatica guerra in Ucraina e la preoccupazione per l’aumento del caro bollette impongono di accelerare la transizione energetica del nostro Paese. È l’unica soluzione per uscire dalla dipendenza dal gas, a partire da quello della Russia“.
Le proposte
Questi i dieci punti presentati dalle associazioni al Governo:
- Aggiornare entro giugno 2022 il PNIEC, valutando quindi l’obiettivo della produzione del 100% di energia elettrica da fonti rinnovabili entro il 2035;
- Fissare entro aprile 2022 un tetto ai profitti delle aziende che estraggono e trasportano gas fossile o petrolio;
- Autorizzare, entro marzo 2023, nuovi impianti a fonti rinnovabili per 90 GW di nuova potenza installata, pari cioè alla metà dei 180 GW in attesa di autorizzazione, da realizzare entro fine 2026. Sarà necessario, inoltre, accompagnare questo sviluppo con quelli degli accumuli e della rete che deve essere potenziata per poter ricevere e scambiare i flussi energetici;
- Attivare entro giugno 2022 il dibattito pubblico sugli impianti a fonti rinnovabili al di sopra dei 10 MW di potenza installata;
- Sviluppare la produzione di biometano da FORSU, scarti agricoli, fanghi di depurazione e reflui zootecnici. Inoltre, è necessario programmare una riduzione dei capi allevati e senza entrare in competizione con l’uso di terreni per la produzione di cibo;
- Escludere entro aprile 2022 l’autorizzazione paesaggistica per il fotovoltaico integrato sui tetti degli edifici non vincolati dei centri storici;
- Rivedere entro dicembre 2022 i bonus edilizi, cancellando gli incentivi per la sostituzione delle caldaie a gas;
- Anticipare al 2023 l’eliminazione dell’uso delle caldaie a gas nei nuovi edifici;
- Istituire entro giugno 2022 un fondo di garanzia per la costituzione delle comunità energetiche;
- Attivare entro maggio 2022 una strategia per efficienza e innovazione nei cicli produttivi e anche sulla mobilità sostenibile.