mercoledì, Marzo 12, 2025

I dazi di Trump creano incertezza nei mercati

Trump ha annunciato l’entrata in vigore dei dazi del 25% su Canada e Messico e il raddoppio delle tariffe sui prodotti cinesi al 20%.

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Dati preoccupanti quelli provenienti dai mercati e dall’economia mondiali. Nell’Eurozona a gennaio il tasso di disoccupazione è rimasto stabile al minimo storico del 6,2%. Nello stesso mese in Italia il tasso di disoccupazione è sceso al 6,3% dal precedente 6,4%. Il dato non è incoraggiante, vista anche l’entrata in vigore dei dazi del 25% su Canada e Messico e il raddoppio delle tariffe sui prodotti cinesi al 20%, annunciati dal presidente americano Donald Trump.

Dal 2 aprile scatteranno anche dazi reciproci su vari prodotti, inclusi quelli agricoli. Cina e Canada, infatti, hanno annunciato contromisure all’attacco commerciale statunitense. Queste decisioni hanno messo sotto stress i mercati che, tra l’altro, seguono con attenzione l’evoluzione delle prospettive economiche globali e gli sviluppi sulla pace in Ucraina, dopo la decisione degli Stati Uniti di sospendere gli aiuti militari a Kiev. Inoltre, si attende la riunione della Banca centrale europea di giovedì, in cui è previsto un taglio dei tassi di un quarto di punto percentuale. In Europa, i ribassi azionari sono guidati da Auto, Bancari e Tecnologici, mentre si muovono in controtendenza Alimentari, Utility e Beni di consumo.

Nella seduta di ieri, il BTP decennale si è attestato intorno al 3,58%, mentre il Bund sulla medesima scadenza al 2,46%, con lo spread BTP-Bund a 112 punti base. Lo scambio euro/dollaro ha superato quota 1,05. Anche lo yen si è rafforzato contro il dollaro, scendendo sotto quota 149, così come la sterlina che supera quota 1,27.

Il contesto generale di avversione al rischio sui mercati finanziari sta pesando anche sul segmento delle risorse di base. Decisi cali caratterizzano le quotazioni petrolifere dopo che l’OPEC+ ha annunciato l’intenzione di aumentare la produzione di petrolio di 138 mila barili al giorno già a partire da aprile: l’obiettivo finale è quello di ripristinare il livello di 2,2 milioni di barili entro il 2026.

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