A distanza di un anno dalla sua scomparsa ricordiamo Cloe Bianco, l’insegnate che la notte tra il 10 e l’11 giugno 2022 ha scelto di suicidarsi a causa della transfobia di cui da anni era vittima.
Cloe Bianco, donna transgender, lavorava presso l’istituto Mattei di San Donà di Piave. Nel 2015 si è presentata in classe indossando degli abiti femminili. Queste le reazioni di alcuni genitori dei suoi alunni: «Ma davvero la scuola si è ridotta così?», «Forse questo è un fatto “normale” per tanti ma non per noi che viviamo quei valori che ci sono stati donati e che all’educazione dei nostri figli ci teniamo lottando quotidianamente bersagliati ogni giorno da chi quei valori vuole distruggere, teorie gender e quant’altro». Cloe Bianco subì un provvedimento di sospensione di tre giorni dall’insegnamento per aver avuto un comportamento non «responsabile nè corretto».
L’insegnante aveva un blog, PERsone TRANSgenere, il cui scopo era «la tutela della dignità e dei diritti delle persone transgenere in Italia». Uno dei principali obiettivi del progetto era il riconoscimento della modifica dei documenti delle persone transgenere, «rispettando puntualmente i diritti umani».
L’ultimo messaggio di Cloe Bianco
«Subito dopo la pubblicazione di questo comunicato porrò in essere la mia autochiria, ancor più definibile come la mia libera morte. In quest’ultimo giorno ho festeggiato con un pasto sfizioso e ottimi nettari di Bacco, gustando per l’ultima volta vini e cibi che mi piacciono. Questa semplice festa della fine della mia vita è stata accompagnata dall’ascolto di buona musica nella mia piccola casa con le ruote, dove ora rimarrò. Ciò è il modo più aulico per vivere al meglio la mia vita e concluderla con lo stesso stile. Qui finisce tutto. Addio. Se mai qualcuna o qualcuno leggerà questo scritto». Questa le ultime parole scritte da Cloe Bianco sul suo blog, prima di mettere fine alla propria vita.