Il Presidente della Repubblica popolare cinese, Xi Jinping, ha aperto ieri il XX Congresso nazionale del Partito Comunista Cinese. Nella Grande Sala del Popolo, in cui si è tenuto l’evento, erano presenti i 2.296 delegati del Partito che conta 96 milioni di iscritti e che, dal 1949, è l’unico legittimato a governare la Cina. Il Congresso si chiuderà sabato 22 ottobre. Durante questa settimana di lavori, i delegati eleggeranno i 370 membri del Comitato centrale e i 25 membri dell’Ufficio centrale. La norma sette su, otto giù prevede che potranno concorrere a delle cariche le persone con un’età massima di 67 anni.
Xi Jinping ha comunicato all’assemblea che, negli ultimi cinque anni, il Pil cinese è salito da 54.000 miliardi di yuan a 114.000 miliardi (circa 16.000 miliardi di dollari). Il peso del Pil cinese corrisponde al 18,5% dell’economia mondiale. Il governo cinese punterà, nei prossimi cinque anni, ad investire principalmente nel settore tecnologico: «Ci concentreremo sulle esigenze strategiche nazionali – ha dichiarato Xi Jinping – raccogliendo le forze per portare avanti una ricerca scientifica e tecnologica nazionale e all’avanguardia. Vinceremo, con determinazione, la battaglia nelle tecnologie chiave».
Un’unica Cina
Resta centrale la questione Taiwan. «Risolvere la questione di Taiwan è un affare del popolo cinese», ha affermato Xi Jinping, che ha aggiunto: «Insistiamo sulla prospettiva di una riunificazione pacifica con la massima sincerità e i nostri migliori sforzi. Tuttavia, non prometteremo mai di rinunciare all’uso della forza e ci riserveremo di prendere tutte le misure necessarie. La riunificazione completa della nostra madrepatria deve essere realizzata e sarà sicuramente realizzata. Le ruote storiche della riunificazione stanno andando avanti».
Immediata la replica di Taiwan. Per il portavoce dell’Ufficio presidenziale di Taipei, Chang Tun-han, «La sovranità territoriale, la democrazia e la libertà non possono essere compromesse. Il confronto militare non deve essere un’opzione per i due lati dello Stretto. Taiwan è comunque disponibile a definire, insieme alla Cina, un metodo reciprocamente accettabile per mantenere la pace e la stabilità nello Stretto di Taiwan».
Il futuro e gli investimenti militari
Xi Jimping è pronto a guidare la Repubblica popolare cinese nei prossimi cinque anni: «Manteniamo la ferma fiducia, restiamo uniti come una sola persona e andiamo avanti con determinazione». Per il Presidente, è necessario continuare a «costruire un Paese socialista e moderno in tutti gli aspetti e far avanzare il ringiovanimento nazionale su tutti i fronti. La nostra esperienza ci ha insegnato che, a un livello fondamentale, dobbiamo il successo del nostro partito e del socialismo con caratteristiche cinesi al fatto che il marxismo funziona. Funziona soprattutto quando è adattato al contesto cinese e ai bisogni dei tempi. Il marxismo è la fondamentale guida ideologica su cui si fondano la Cina e il Partito Comunista Cinese».
Xi Jinping ha confermato l’intenzione di rendere l’esercito cinese il più potente al mondo: «Accelereremo la costruzione di un esercito di livello mondiale. Intensificheremo l’addestramento militare in condizioni di combattimento in tutti i settori per far sì che le nostre forze armate siano in grado di combattere. Innoveremo la nuova guida strategica militare e svilupperemo strategie e tattiche, stabiliremo un forte sistema di deterrenza strategica».