Lo scorso fine settimana, il ciclone Batsirai si è abbattuto sul Madagascar, provocando più di 70.000 sfollati, distruggendo centinaia di scuole e di centri sanitari e danneggiando le strade. Si tratta della seconda grande tempesta che colpisce il paese in due settimane. Pochi giorni prima, la tempesta tropicale Ana aveva colpito alcune parti del Madagascar, del Mozambico, dello Zimbabwe e del Malawi.
La tempesta Ana ha provocato danni a più di 870.000 persone. Il bilancio delle vittime di Batsirai è attualmente di 111 persone. Metà degli sfollati sono bambini. Molti di essi si trovano in rifugi gestiti dal governo. Il Madagascar stava già affrontando una grande siccità nel sud del paese. Il 77% della popolazione vive con meno di 1 dollaro al giorno.
Il Rappresentante dell’UNICEF in Madagascar, Jean Francois Basse, ha dichiarato che “decine di scuole e centri medici sono stati danneggiati o distrutti da Batsirai, con un impatto diretto sulla vita dei bambini. Nel rispondere a questa emergenza, dobbiamo affrontare i bisogni immediati. È anche necessario pianificare a lungo termine costruendo meglio, anche con edifici più resistenti. Le nostre squadre sul campo stanno lavorando fianco a fianco con i partner del governo per assistere le persone colpite più seriamente da questa crisi. Con i danni che colpiscono un’area così vasta, dobbiamo assicurarci che ci sia equità nella risposta e che nessuno sia lasciato indietro. Non conosciamo ancora bene la portata di questa crisi, ma è chiaro che ricostruire vite e infrastrutture richiederà sforzi intensi“.
Secondo UNICEF, tra i bisogni più urgenti ci sono acqua sicura e servizi igienici adeguati per evitare l’insorgere di malattie trasmesse dall’acqua. Fondamentale anche aumentare le forniture di medicinali, cibo, utensili per cucinare e altri articoli domestici di base per la sopravvivenza.