L’Intelligenza artificiale è la nuova protagonista della campagna elettorale statunitense. Ashley, un chatbot che si basa su una tecnologia simile a quella utilizzata da ChatGpt, è il software utilizzato in Pennsylvania dalla candidata democratica Shamaine Daniels. Ashley sta contattando migliaia di elettori con il fine di ascoltare e registrare i loro bisogni. Il chatbot non fornisce agli interlocutori delle risposte predefinite, ma è in grado di avere, nello stesso istante, un numero infinito di conversazioni personalizzate, create a partire dalle informazioni fornite dagli elettori nel corso della conversazione stessa.
«Questa realtà si espanderà rapidamente», ha affermato Ilya Mouzykantskii, 30 anni, amministratore delegato di Civox, la società proprietaria di Ashley. «Intendiamo effettuare decine di migliaia di chiamate al giorno entro la fine dell’anno, occupandoci di diversi settori della società, dalla politica all’imprenditoria», ha aggiunto Mouzykantskii.
Questo è il primo esempio di come l’Intelligenza artificiale generativa stia inaugurando una nuova era nel campo delle campagne politiche. Al momento, non esistono norme chiare che regolamentino l’utilizzo dell’Intelligenza artificiale in politica. La nuova normativa europea (AI-Act) si muoverà in modo deciso nell’ambito della politica e della propaganda, introducendo misure stringenti riguardanti l’uso di sistemi di Intelligenza artificiale per influenzare il risultato delle elezioni e il comportamento degli elettori.