Decenni di conflitto, una siccità devastante, un’economia al collasso e l’impatto delle sanzioni internazionali stanno causando danni irreparabili ai bambini dell’Afghanistan. Lo ha dichiarato la Direttrice Generale dell’UNICEF, Catherine Russell, al termine di una missione di tre giorni in Afghanistan.
Russell ha raccontato come “nelle strade di Kabul, decine di bambini molto piccoli sfrecciano dentro e fuori dal traffico, inseguendo le macchine e chiedendo soldi. Gli scaffali dei negozi e i mercati di verdura sono ben forniti, eppure quasi nessuno può permettersi di fare acquisti. In un ospedale di Kandahar, bambini emaciati giacciono immobili in due su un letto. Troppo deboli persino per piangere, in un periodo di picco dei casi di malnutrizione acuta grave. Una venticinquenne, madre di cinque figli, mi ha detto che la sua famiglia sopravvive mangiando pane e acqua.
Secondo le nostre proiezioni per il 2022, più di 1 milione di bambini avrà bisogno di cure per la malnutrizione acuta grave. Quasi 13 milioni di bambini avranno bisogno di assistenza umanitaria. Malattie come il morbillo e la diarrea acquosa acuta continueranno a diffondersi. Fino al 97% di tutte le famiglie afghane potrebbe vivere sotto la soglia di povertà nel giro di pochi mesi. I bambini dell’Afghanistan non possono essere tenuti in ostaggio dalla politica. Le decisioni e le azioni intraprese oggi determineranno se questi bambini vivranno o moriranno, se soffriranno o prospereranno, e in definitiva, se il paese sopravviverà o decadrà.
I ragazzi e le ragazze con cui ho parlato hanno dei sogni, ma non possono realizzarli se continuano ad essere esclusi dalla scuola, se devono lavorare per strada, se si devono sposare in cambio di dote, se i loro genitori non hanno lavoro, o se muoiono di fame. Possiamo e dobbiamo fare di meglio per loro. L’UNICEF sta formando insegnanti, istituendo classi su base comunitaria, vaccinando i bambini contro le malattie infantili prevenibili, migliorando l’accesso all’acqua e ai servizi igienici e fornendo cure per la malnutrizione acuta grave. Abbiamo pagato incentivi in denaro per insegnanti e operatori sanitari, e fornito aiuti alle strutture sanitarie pubbliche in tutto il paese.
Le autorità intraprendano azioni concrete
Ma le agenzie come la nostra possono arrivare solo fino a un certo punto. La comunità internazionale e le autorità de facto devono trovare il modo di lavorare insieme, per il bene dei bambini. Esorto le autorità de facto a tradurre le loro promesse sui diritti delle donne e dei bambini in azioni concrete e permettere a tutte le ragazze di andare a scuola e a tutte le donne di tornare a lavorare – senza ulteriori ritardi. Le esorto a fare del loro meglio per rimettere in funzione i servizi, includendo il pagamento degli insegnanti, degli operatori sanitari e di altri dipendenti pubblici. Chiedo loro di garantire la sicurezza degli operatori contro la polio, che compiono un lavoro eroico e affrontano costanti minacce, come abbiamo visto ieri con la tragica uccisione di otto operatori contro la polio a Kunduz.
Esorto la comunità internazionale a trovare il modo di evitare qualsiasi condizione che impedisca l’accesso al supporto salvavita e che impedisca ai lavoratori in prima linea di essere pagati. Li esorto a concederci i fondi di cui abbiamo bisogno per aiutare i più vulnerabili. Siamo grati per il sostegno che abbiamo ricevuto, ma i bisogni sono enormi e abbiamo bisogno di ulteriori fondi. Il tempismo è essenziale. Più aspettiamo, peggio sarà per i bambini dell’Afghanistan“.