Il movimento transfemminista Non Una Di Meno e i collettivi di Casa Madiba e Pride Off hanno raccolto oltre 150 segnalazioni di violenze contro le donne, esercitate dai partecipanti alla 93ª adunata degli Alpini.
Queste le testimonianze di alcune donne violentate, pubblicate sui canali social di Non Una Di Meno Rimini. «Mi hanno detto che da extracomunitaria devo darmi da fare perché devo riscattarmi. Io mulatta devo fare di più dei miei coetanei per apparire migliore perché, secondo loro, noi siamo in basso e dobbiamo cercare dei modi per risalire». Una donna denuncia di aver ricevuto delle «insistenze pesanti» e che un uomo si è rivolta a lei dicendo: «Te la leccherei tutta». La donna è stata costretta a nascondersi in un bar.
Un’altra donna, racconta: «Ieri sera, mentre andavo in bici, mi hanno fermata cercando di farmi entrare in un capannone. Io sono scappata, pedalando più veloce. Poi sono andata ad una festa con delle amiche e anche lì c’erano alpini. Ci hanno parlato e ci hanno offerto da bere. Questo ha fatto credere ad uno di avere il consenso di palpare il culo di una mia amica. Io gli sono subito andata contro insultandolo. Lui, scioccato che una donna avesse da ridire, ha negato tutto. Ha continuato a darci fastidio tutta la sera. Io ho continuato a rispondergli, perché sono stufa di essere trattata così. Solo perché ti parlo, non ti do il consenso di toccare il mio corpo. Credo che ci abbiano anche fatto delle foto mentre ballavamo».
Le violenze sono avvenute anche nei luoghi di lavoro: «Faccio la cameriera e tra ieri e oggi è stato surreale il livello di molestie che ho dovuto sopportare. Gente che allunga le mani, cerca di darti baci sulla guancia dopo averti tolto di forza la mascherina. Continui apprezzamenti che passano dal “sei bella” al chiederti che intimo inossi, se lo indossi. Gente che lascia il numero della propria camera di albergo, cerca di offrirti da bere durante il turno di lavoro e non smette per un attimo di far battute sul femminicidio o sullo stupro. Sempre ubriachi, sempre più aggressivi raggiunta una certa ora. L’adunata degli alpini rende una città sempre più insicura per le minoranze».
Alberto Pizzolante