Egregio Gen. Vannacci,
volevo astenermi dal commentare la sua discesa in campo nel mondo politico.
Ma, dopo l’ennesimo attacco gratuito al sistema scolastico (già debole e fortemente declassato da folli scelte politiche), ho deciso di replicare.
Il suo proclama politico sulle “classi divise” (virgolettato, e già mi viene il ribrezzo) non può avere alcuna base argomentativa.
Ha mai sentito parlare di approccio ICF?
Ha mai sentito parlare di funzionamento?
Ha mai sentito parlare di inclusività?
Ha mai sentito parlare di valori?
Ha mai sentito parlare di creatività?
Ha mai sentito parlare di autorealizzazione?
Forse lei è abituato (e condizionato) dalle scuole militari in cui ha studiato e si è formato.
Forse lei non sa (o ignora) che nelle scuole pubbliche non si seleziona e non si addestra.
Per questo, se proprio deve fare campagna elettorale (sto cercando di astenermi da commenti e pensieri personali) lo faccia su argomenti a lei noti (mondo militare, ad esempio).
Tutto ciò che ho scritto (e di cui forse lei non ha mai sentito parlare) è universalmente conosciuto e sancito da carte fondamentali sui diritti del bambino che si è arrivato ad ottenere con decenni di lotte.
Detto ciò.
Ha perso una buona occasione per parlare di tanti problemi che affliggono l’Italia.
Uno di questi è il fascismo dilagante e l’odio verso altre popolazioni.
Firmato: un docente precario (sotto concorso infinito) che combatte (da sempre) per una scuola di tutti e per tutti senza se e senza ma.
Gianrocco Maggio