Piero Ciotti, classe 1999, è militante nella U.S. Vibonese Calcio, squadra calabrese della Serie D ed è autore di una grande stagione.
È stata un’estate travagliata, quella che ti ha riportato a Vibo Valentina. Cos’è per te la Vibonese? Come reputi la stagione della squadra e la tua, condita da ben 12 reti?
Sicuramente quest’anno è stata molto dura restare a casa aspettando la chiamata giusta. Quando è arrivata la chiamata del DS Ramondino, ero pronto a rimettermi in gioco per dimostrare a tutti quelli che mi hanno snobbato che si sono sbagliati! La Vibonese per me è famiglia, sono molto legato alla squadra e lo resterò per sempre. La mia stagione per adesso è molto positiva, sia a livello di squadra che personale: quello che conta è la squadra e, se la squadra fa bene, tutti di conseguenza fanno bene.
Sei candidato come possibile vincitore del pallone d’oro dilettanti, cosa vorrebbe dire per te vincerlo? Una rivincita per chi non credeva in te?
Sicuramente fa piacere, non è una priorità, ma ovviamente sarebbe molto bello vincerlo.
Quest’anno avete trovato una squadra troppo forte sul vostro cammino verso la promozione, il Trapani. Secondo te, cosa vi è mancato per essere al loro livello?
La nostra sfortuna è aver trovato il Trapani che ha fatto un campionato a parte dimostrando di essere la squadra più forte di tutte. Sicuramente loro erano una squadra molto più esperta della nostra, con calciatori che già avevano vinto varie volte la serie D. Questa è una cosa che a noi è potuta mancare, però c’è da dire che loro hanno speso il quadruplo di noi e si è visto anche perché hanno stracciato il campionato.
Cosa ti auguri per il tuo futuro? Il prossimo anno ti vedremo di nuovo con la maglia della Vibonese o pensi di fare il salto di categoria tanto meritato?
Il mio obbiettivo quest’anno era riscendere per cercare di risalire il prima possibile di nuovo in serie C. Vediamo come vanno i play off e le intenzioni della società, poi vedremo il da farsi.
Raccontaci un aneddoto della tua carriera in Serie D
Quelli che ricordo con più piacere sono due e sono molto contrastanti: uno è la vittoria del campionato con la Vibonese, che è stato molto molto bello perché volevo andare a tutti i costi a giocare in serie C; il secondo è la vittoria dei playout con l’Andria: non volevo perdere la serie C perché solo io sapevo quanto avevo lavorato per ottenerla.
Qual è il compagno da cui hai imparato di più finora?
Ho avuto la fortuna di giocare con tanti giocatori forti forti ma chi mi ha dato tanto, non solo di campo ma che sento come un fratello maggiore è Enrico Altobello. Anche Fabio Tito è sempre stato presente. Quest’anno ho legato molto con Gaeta ed Esposito e sono sicuro che anche con loro ci sarà una amicizia che andrà oltre il calcio.
Qual è il tuo sogno nel cassetto?
Giocare in serie B. Sono giovane e lavoro giorno dopo giorno per arrivare a questo obiettivo.
Te lo auguriamo tutti e speriamo di vederti un giorno cavalcare quei campi. Al momento sei concentrato per il big match Vibonese-Siracusa. Cosa ti aspetti da questo scontro? Il pubblico con il suo calore vi darà una grande mano?
Sicuramente non sarà una gara da Serie D. Siamo pronti e carichi per domenica e non vediamo l’ora di scendere in campo, sicuramente i nostri tifosi ci daranno una grande mano e spero che ci sarà un Luigi Razza sold-out, perché noi abbiamo sempre bisogno di loro.
Ti ringrazio per questa intervista, buona fortuna per il prosieguo del campionato e della tua carriera.
Grazie a te.