Una parola molto in voga in quest’ultimo periodo, ma non tutti ne conoscono la natura, le origini e soprattutto i tantissimi ambiti di applicazione. L’armocromia è una vera e propria scienza che analizza il complesso cromatico naturale di una persona e ne individua la palette, ossia l’insieme di colori, che vi si accosta in maniera più armonica. Questa disciplina, negli ultimi anni, ha modificato la visione di stylist e make-up artist su come abbinare forme e tonalità, ma le sue origini sono molto più antiche.
Nasce alla fine degli anni trenta a seguito di un’invenzione scientifica ossia il Technicolor. Con il passaggio dal cinema in bianco e nero a quello a colori le costumiste di Hollywood si resero conto di avere un nuovo strumento per rendere più comunicativa l’immagine di attrici e attori: IL COLORE. Così pensarono di far risaltare i colori naturali dei loro personaggi attraverso la scelta di abiti e make-up armonici, ossia con la stessa temperatura e intensità, secondo le regole del colore mutuate dalle arti figurative classiche.
Fra tutte ricordiamo il nome di Edith Head, a mio avviso la più grande costumista statunitense. Edith Head è la donna con più Oscar vinti e con più candidature all’Oscar nella storia del cinema con le sue 35 candidature ottenute.
Erano gli anni ’30 quando esplose l’interesse per l’utilizzo strumentale del colore nell’abbigliamento per rendere l’immagine più comunicativa e le star di Hollywood sono così entusiaste del lavoro fatto sul set dalle costumiste, che si fanno assistere da loro anche nella vita privata. Nasce così una nuova professione, IL CONSULENTE D’IMMAGINE. Negli stessi anni Elisabeth Arden lanciava nei suoi negozi otto diverse Colour Harmony Boxes che abbinavano tonalità di ombretti, rossetti e fard sulla base delle varie carnagioni.
Lo scopo e l’utilità dell’armocromia è individuare la gamma di colori più armonica per ognuno, a partire dal mix di tre elementi naturali: pelle, occhi e capelli (personalmente nelle mie consulenze tengo conto anche di sopracciglia e labbra). Una consulenza d’immagine armocromatica inizia quindi dall’analisi di quattro variabili individuali: il sottotono (che può essere caldo o freddo), il valore cromatico (che può essere chiaro o scuro), il contrasto e l’intensità, per determinare l’appartenenza ad una delle cosiddette stagioni armocromatiche. Si prendono le mosse sempre dallo studio del sottotono. Sapere se siamo caldi o freddi infatti è fondamentale per una prima distinzione dei colori che ci valorizzano.
In armocromia lavoriamo per ripetizione, pertanto chi ha un sottotono caldo verrà maggiormente valorizzato da colori caldi, chi ha un sottotono freddo verrà valorizzato da colori freddi. Dopodichè, si individua la stagione cromatica di appartenenza. Le stagioni sono quattro e si rifanno alle stagioni dell’anno, perché i colori che le caratterizzano ricordano in qualche modo i colori in cui la natura si manifesta nei diversi periodi dell’anno. Per ogni stagione ci sono poi dei sottogruppi basati sulle caratteristiche peculiari del complesso cromatico di chi viene esaminato. Per la mia personale tecnica, l’individuazione del sottogruppo di appartenenza è importante almeno quanto l’individuazione del sottotono.
L’armocromia è il primo step della consulenza di immagine. Identificare la propria palette di “colori amici” è fondamentale sia nella scelta di abiti e accessori sia per la giusta colorazione di capelli e nuance più valorizzanti in fatto di make-up. E’ una consulenza fondamentale a cui tutti dovrebbero sottoporsi. Basta farla una volta nella vita, poichè il nostro sottotono non cambia col passare degli anni, perciò è di fondamentale importanza rivolgersi a professionisti qualificati, che abbiano a disposizione strumenti tecnici ed esperienza, al fine di garantire il minore margine di errore possibile. La consulenza di armocromia migliorerà il vostro aspetto rendendolo indimenticabile. Buona vita!
Cosmanna Dilauro, Consulente d’immagine, Personal Shopper e Style coach
