Ferriday, Louisiana, 29 settembre 1935.
L’estate ha ceduto il passo all’autunno da una settimana. La piccola cittadina situata sulle rive del Missisipi al confine centro orientale della Louisiana non sa ancora che darà alla luce uno dei più influenti musicisti della storia.
L’avranno sentito tutti quel giorno, ci posso scommettere. Avrà fatto sicuramente un baccano allucinante appena nato, era la sua natura. E in quel piccolo contado di poco più di 2500 anime l’avranno sentito anche nei più nascosti anfratti delle vie e delle case. Jerry Lee Louis naque quel giorno e nessuno, probabilmnte, osava immaginare che quel giorno sarebbe nata una leggenda.
Jerry Lee cresceva, accudito dal padre Elmo e dalla madre Mamie. Era una famiglia povera e non è difficile immaginare che Jerry Lee Lewis abbia dovuto cominciare ben presto a darsi da fare per dare una mano in famiglia nel tempo lasciato libero dalla scuola. In casa si ascoltava la radio (eravamo nel pieno della Golden Age of Radio), probabilmente su generi tipo il country, il blues o il jazz. Il giovane rimase folgorato da tali sonorità, molte delle quali appartenenti alla musica nera. Non c’era storia, avrebbe fatto il musicista. Ma come fare se le disponibilità economiche della famiglia non permettono di comperare uno strumento né, tantomeno, prendere delle lezioni? Semplice, si va in chiesa. Non certo a pregare per un miracolo, ma per suonare. Il vantaggio delle chiese è che quasi sempre c’è un organo o un pianoforte e così, insieme ai suoi cugini Mickey Gilley e Jimmy Lee Swaggart si intrufolò nella chiesa del paese e cominciò a suonare il piano da autodidatta. La sera, invece, si recava presso la Haney’s Big House un boogie-woogie night club dove venne influenzato da generi come il rhythm & blues, country e, ovviamente boogie-woogie.
Jerry Lee Lewis cresce e suona, suona e cresce. Nel 1947 venne al mondo la sorella Linda Gail, che diventerà anche lei una cantante e pianista e nel febbraio 1952 sposò Dorothy Burton. Il matrimonio durò solo venti mesi e ad ottobre 1953 era già divorziato. Ventitré giorni prima dell’ufficializzazione del divorzio, però, si era già risposato con Jane Mitchum. La sua turbolenta vita privata aveva inizio, quasi in contemporanea col successo musicale.
Abbandonò ben presto i retaggi degli studi presso la Southwestern Assemblies of God University, un’università cristiana in Texas a cui lo iscrisse la madre. Con un fondo di bigottismo religioso tipico a quel tempo dei piccoli paesi di campagna, Mamie pensava che, se proprio doveva cantare, Jerry Lee lo avrebbe fatto solo rivolto a Dio.
Ma ciò non avvenne. Il giovane musicista si avvicinò alle sonorità nascenti del rock n roll, già considerata la musica del diavolo. E, nel 1954 incise il suo primo disco.
Da qui in poi cominciò la scalta verso il successo.
Piccoli cenni
La Louisiana e il confinante Missisipi sono famosi nel mondo per essere la culla della musica nera. Tra i due stati c’era un forte interscambio musicale con artisti originari della Louisiana che si esibivano nei locali del Missisipi e, al contrario, artisti che dall’altra riva del fiume venivano ad esibirsi nelle cittadine come Ferriday, città natale del nostro Jerry Lee. Questo favorì lo svilupparsi di una forte cultura afroamericana che sarà la base da cui partirà la rivoluzione del rock n roll.
In particolare, molto famosa all’epoca era la Haney’s Big House, fondata dall’imprenditore afroamericano Will Haney a Ferriday. Questo locale era un boogie-woogie night club che ospitò numerosi artisti. Tra i nomi che si esibirono ricordiamo B. B. King, Little Milton, Ray Charls, Johnny Taylor e molti altri.
Jerry Lee frequentò questo club in gioventù, negli anni 50 e assorbì le sonorità che poi lo porteranno alla fama. In questo brulicante incontro di artisti non devessere stato difficile trarre il meglio dell’ R&B.
Il locale resistette intatto dagli anni quaranta fino al 1966, quando venne completamente raso al suolo da un incendio. Le cause non sono certe, ma la comunità afroamericana è concorde ad attribuirle al Ku Klux Klan. Passeranno anni prima che Will Haney decida di ricostruirla.
Bibliografia e sitografia
- Con me all’inferno. La vita di Jerry Lee Lewis di Nick Tosches (Alet 2010)
- https://blackthen.com/haneys-big-house-famous-boogie-woogie-night-club-destroyed-by-hatred/
- http://www.msbluestrail.org/blues-trail-markers/ferriday-la
Francesco Mazzini