mercoledì, Dicembre 4, 2024

Signora Presidente

Meloni è la prima signora Presidente del Consiglio. La scelta di rinominare i ministeri è il manifesto delle politiche del nuovo governo.

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Giorgia Meloni è ufficialmente la nuova Presidente del Consiglio della Repubblica italiana. È la prima donna a ricoprire tale incarico. Questa mattina, presso il Palazzo del Quirinale, la Presidente e i suoi Ministri hanno prestato giuramento nelle mani del Capo dello Stato. «Giuro di essere fedele alla Repubblica, di osservare lealmente la Costituzione e le leggi e di esercitare le mie funzioni nell’interesse esclusivo della Nazione»: queste le parole pronunciate dai membri del nuovo governo. Un esecutivo anziano – l’età media è di 60 anni – e composto da 19 uomini e 7 donne. Terminato il giuramento, tenutosi nel salone delle feste, vi è stato un breve scambio di saluti con il presidente della Repubblica nella sala degli specchi. La Presidente Meloni ha poi passato in rassegna il picchetto d’onore nel cortile del Quirinale ed ha lasciato il palazzo.

Nel 2016, per iniziativa dell’allora presidente della Camera Laura Boldrini, a Palazzo Montecitorio fu inaugurata la “Sala delle donne”. Il luogo ospita le foto-ritratto delle donne elette all’Assemblea Costituente e delle prime donne elette nelle amministrazioni locali, nel governo e nelle istituzioni. Non essendoci mai stata, fino ad oggi, una donna alla Presidenza del Consiglio, nella Sala delle donne fu installata una cornice d’oro con all’interno due specchi ad altezza umana. Sulla cornice è affissa una targhetta con su incisa la frase “Potresti essere tu”. È finalmente giunto il momento di sostituire la bizzarra installazione con la foto della prima donna Presidente del Consiglio dei Ministri. Difficilmente questa sarà la prima tappa di un percorso di progresso sociale, viste le posizioni conservatici e vicine al fondamentalismo cattolico di alcuni membri del Governo. Ma è inutile dilungarsi in analisi sul nulla, non essendo noi abili nella divinazione.

La Presidente ha scelto di rinominare diversi ministeri: si è passati dal ministero dello Sviluppo economico a quello delle Imprese e del Made in Italy, dal dicastero della Transizione ecologica a quello dell’Ambiente e della sicurezza energetica. Il ministero dell’Istruzione si occuperà anche di Merito, il ministero delle Pari opportunità di Famiglia e di Natalità: “Date figli alla Patria” potrebbe essere un adeguato slogan per il ministero guidato da Roccella. Particolare la scelta di affiancare al ministero dell’Agricoltura quello della Sovranità alimentare. Si potrebbe, forse, abbandonare l’utilizzo del sudamericano pomodoro in favore della scilla latina. L’effetto collaterale dell’eccessivo cibarsi del lampascione è la flatulenza. Un aspetto, questo, da non sottovalutare, poiché potrebbe influire sulla generazione di italici pargoli.

Alberto Pizzolante
Alberto Pizzolante
Nato in provincia di Lecce nel 1997, si è laureato in Filosofia presso l'Università Vita-Salute San Raffaele di Milano. Dirige likequotidiano.it.

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