Almeno dieci civili ucraini sono stati uccisi e sessanta sono rimasti feriti nel corso dei bombardamenti lanciati oggi dalla Federazione Russa in 14 regioni dell’Ucraina. Undici infrastrutture strategiche sono state danneggiate. Diverse zone, tra cui alcune nella città di Kiev, sono senza elettricità. Le forze russe hanno lanciato 83 missili e hanno usato 17 droni iraniani.
I bombardamenti hanno colpito anche l’edificio che ospita il consolato della Germania. Una portavoce della Ministra degli Esteri tedesca, Annalena Baerbock, ha specificato che l’edificio non era in funzione dallo scoppio della guerra. La ministra Baerbock ha dichiarato: «I residenti di Kiev temono la morte nel traffico mattutino. È vile e ingiustificabile che Putin lanci razzi contro città e civili. Stiamo facendo di tutto per rafforzare rapidamente le difese aeree dell’Ucraina».
Il Presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, ha commentato i fatti di oggi con le seguenti parole: «Oggi il mondo intero ha visto ancora una volta il vero volto di uno Stato terrorista che uccide il nostro popolo. Non solo sul campo di battaglia, ma anche in città pacifiche. Un Paese che copre la sua vera essenza e il suo obiettivo sanguinario e criminale con discorsi di pace. E a tutte le offerte di pace reale risponde con attacchi missilistici. Tutto ciò dimostra che la liberazione di tutta la nostra terra è l’unico fondamento della pace e della sicurezza per tutti gli ucraini. In alcuni luoghi si sono verificate interruzioni nell’erogazione di corrente elettrica. È importante ridurre il consumo di elettricità. Questo alleggerirà il carico sulla nostra rete elettrica e ridurrà la necessità di interruzioni di emergenza. Stiamo resistendo. Stiamo lavorando. Uniamoci. Solo così potremo superare tutte le sfide».
La Bielorussia entra in guerra al fianco della Russia
Il Presidente della Bielorussia, Alexander Lukashenko, sostiene che la Nato e alcuni Paesi europei stiano valutando la possibilità di lanciare un’aggressione militare contro la Bielorussia. Per questo, ha messo il proprio esercito a disposizione di Vladimir Putin. «La leadership politico-militare dell’Alleanza Atlantica e un certo numero di paesi europei sta valutando apertamente le opzioni per una possibile aggressione contro il nostro paese, fino a un attacco nucleare. Risponderemo adeguatamente a qualsiasi nemico. Ci siamo preparati per questo per decenni. Se necessario, risponderemo». Queste le parole con le quali il Presidente della Bielorussia ha giustificato l’ingresso in guerra del proprio Stato.
L’Unione Europea ha respinto le accuse. «Abbiamo preso nota delle false accuse del regime di Lukashenko, sono accuse infondate, ridicole. Sono inaccettabili. L’Ucraina qui è la vittima. L’Ue esorta il regime della Bielorussia dall’astenersi da qualsiasi coinvolgimento», ha dichiarato il portavoce dell’Alto rappresentante UE per gli Affari Esteri, Josep Borrell.