Il Presidente ucraino Zelensky ha chiesto all’Unione Europea di aumentare il livello dello scontro diplomatico con la Federazione Russa.
Parlando alla platea dei leader della Comunità politica europea, Volodymyr Zelensky ha sottolineato due punti chiave: «Il primo è punire l’aggressore. Rafforzare le sanzioni contro la Russia. Interrompere qualsiasi cooperazione con la Russia e le sue aziende. Escludere il paese da tutte le organizzazioni internazionali o almeno sospendere la sua appartenenza, la sua capacità di distorcere le attività delle istituzioni internazionali, in particolare dell’Onu. Naturalmente, per punire l’aggressore, abbiamo bisogno di un tribunale speciale per il crimine di aggressione russa contro l’Ucraina e di un meccanismo di compensazione internazionale che costringa la Russia a risarcire i danni causati. Il secondo punto è l’assistenza all’Ucraina. Aiutandoci, ciascuno dei vostri Stati aiuta se stesso. Guardate il campo di battaglia in Ucraina. È una guerra così intensa che la stragrande maggioranza degli Stati non sarebbe in grado di condurre. Ecco perché questa guerra deve essere vinta ora, in Ucraina».
Il Parlamento dell’Unione Europea condanna i referendum russi
Il Parlamento UE ha chiesto a tutti i Paesi e alle organizzazioni internazionali di condannare i referendum organizzati dalla Federazione Russa nelle regioni ucraine contese. In una risoluzione adottata oggi, i deputati affermano che i risultati dei referendum farsa, condotti sotto la minaccia delle armi per annettere gli oblast di Donetsk, Kherson, Luhansk e Zaporizhzhia, sono privi di valore. Il Parlamento Europeo invita quindi i Paesi membri ad adottare ulteriori severe sanzioni. La risoluzione non legislativa è stata adottata con 504 voti a favore, 26 contrari e 36 astensioni.
Secondo quanto si legge nel testo della risoluzione, i Paesi UE “esitanti” dovrebbero fornire la loro parte di assistenza militare necessaria, per contribuire ad abbreviare la guerra. Le recenti minacce russe di usare armi nucleari sono irresponsabili e pericolose, avvertono i deputati, che invitano i Paesi UE e i partner internazionali a preparare una risposta rapida e decisiva nel caso in cui la Russia dovesse condurre un attacco nucleare contro l’Ucraina. Qualsiasi tentativo da parte della Russia di presentare gli attacchi ai territori occupati come un attacco alla Russia stessa, e quindi come motivo per un attacco nucleare, è illegale e privo di fondamento e non dissuaderà l’Unione Europea dal fornire ulteriore assistenza all’autodifesa dell’Ucraina.
Un tribunale per perseguire Putin
Per quanto riguarda le esplosioni sui gasdotti Nord Stream, secondo i deputati europei aumentano le probabilità che si tratti del risultato di un atto coordinato e deliberato da parte di un attore statale. La risoluzione invita gli Stati membri a considerare prioritaria la protezione delle infrastrutture critiche europee e a sostenere ulteriormente la resilienza dei partner dell’Europa orientale e dei Balcani occidentali. Infine, i deputati chiedono l’istituzione di un tribunale internazionale ad hoc per il crimine di aggressione contro l’Ucraina, per perseguire Putin, tutti i funzionari civili e militari russi e i responsabili della pianificazione, del lancio e della conduzione della guerra in Ucraina.