Al termine delle comunicazioni del Presidente del Consiglio, Mario Draghi, sulla crisi di Governo in atto, i leader del centrodestra di governo si sono riuniti a Villa Grande, residenza romana di Silvio Berlusconi. All’incontro partecipano il segretario della Lega, Matteo Salvini, il presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi, e i vertici di Noi con l’Italia e Udc.
«Come ha correttamente sottolineato il presidente Mario Draghi nel corso del suo intervento, la decisione del Movimento 5 stelle ha rotto il patto di fiducia che era alla base del governo di unità nazionale, che pure ha affrontato – con successo e ha avviato con il nostro leale contributo – gravi emergenze e avviato un lavoro prezioso sul Pnrr. Il centrodestra di governo è disponibile a un “nuovo patto” di governo e continuerà a dare il suo contributo per risolvere i problemi dell’Italia soltanto con un nuovo governo, guidato ancora da Mario Draghi, senza il M5S e profondamente rinnovato». Questo il testo di una nota emanata dal centrodestra di governo.
La risoluzione della lega
La Lega ha depositato una proposta di risoluzione presso il Senato della Repubblica. Il primo firmatario è il senatore Roberto Calderoli. Ne riportiamo il contenuto, che sintetizza la proposta del partito per la risoluzione della crisi di Governo.
«Il Senato,
atteso che nella seduta del Senato del 14 luglio una forza politica della maggioranza non ha partecipato alla votazione sulla questione di fiducia posta dal Governo sul decreto-legge c.d. “Aiuti”;
preso atto che il Presidente del Consiglio dei Ministri ha rassegnato le dimissioni, che non sono state accolte dal Presidente della Repubblica;
considerato che il Presidente del Consiglio è stato invitato a rendere comunicazioni al Parlamento;
rilevata la necessità che tra i rappresentanti delle forze politiche facenti parte della compagine governativa siano compresi esclusivamente quelli espressione dei partiti che hanno votato a favore della fiducia nella citata seduta del Senato del 14 luglio;
ritenuta essenziale e non rinviabile una netta discontinuità nelle politiche e nella composizione dell’esecutivo;
considerate le premesse parte integrante e vincolante della risoluzione,
accorda il sostegno all’azione di un governo profondamente rinnovato sia per le scelte politiche sia nella composizione».
In Senato è in corso la discussione generale. Seguiranno la replica di Mario Draghi e, quindi, le dichiarazioni di voto dei partiti.