Questa mattina, Eni ha comunicato di aver «ricevuto comunicazione di una limitata riduzione dei flussi dal proprio fornitore russo relativamente all’approvvigionamento gas verso l’Italia. Eni continuerà a monitorare l’evoluzione della situazione e comunicherà eventuali aggiornamenti». Secondo fonti ANSA, Gazprom ha comunicato una limitata riduzione delle forniture di gas per la giornata di oggi, pari a circa il 15%. Le ragioni della diminuzione non sono state al momento notificate.
I contratti futures sul mese di luglio sono saliti del 24% a 120,33 euro al MWh, ritornando ai livelli dello scorso 30 marzo. In crescita del 31,15% a 257,78 penny al Mbtu le quotazioni del metano. Gazprom ha comunicato di aver ridotto nuovamente la capacità del gasdotto Nord Stream a 67 milioni di metri cubi al giorno. Il nuovo taglio è del 33%.
«Non c’è alcuna indicazione al momento di rischi sulle forniture energetiche. Gli stoccaggi di gas sono oltre il 50%, oggi a circa il 52-53%, che è anche sopra al punto al quale eravamo l’anno scorso in questo momento. I preparativi per l’inverno sono in corso. Questo monitoraggio molto attento è in corso e c’è uno sforzo molto più ampio su cui stiamo lavorando per diversificare e cambiare la nostre forniture e fonti di energia». Lo ha dichiarato Tim McPhie, portavoce della Commissione europea.
«Non possiamo pensare di fare l’embargo sul petrolio e sul carbone senza che la Russia poi prenda delle contromisure. Il riempimento degli stoccaggi stava già procedendo in maniera rallentata. Sono bassi rispetto al rischio di interruzione per questo inverno, andiamo incontro a una situazione di rischio di forniture fra qualche mese e non abbiamo ancora le scorte piene. È grave e pericolosissimo». Lo ha dichiarato all’AGI il presidente di Nomisma Energia, Davide Tabarelli.