Il presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, Carlo Bartoli, ha commentato le perquisizioni della polizia effettuate presso la redazione di Report e nelle case di alcuni giornalisti del programma di Rai 3. Le perquisizioni sono avvenute in seguito alla puntata sulle stragi di mafia di Capaci e via D’Amelio.
«Il segreto delle fonti è un cardine inviolabile della professione giornalistica, in particolare per quello di inchiesta. Le perquisizioni sono sempre atti invasivi, anche quando non espressamente “ostili” nei confronti dei perquisiti, a maggior ragione se non indagati. Il conduttore di Report ha sempre dichiarato la massima disponibilità a collaborare con la Magistratura per fare luce sulle troppe ombre relative alle uccisioni di Falcone e Borsellino, ovviamente nel rispetto dell’autonomia del lavoro giornalistico. Occorre fare attenzione, quindi, a non confondere i piani del necessario corso delle indagini con la tutela dell’operato dei giornalisti che, ancora una volta, hanno sollevato dubbi e mostrato aspetti non chiari delle due stragi più controverse della storia italiana».
Secondo l’Esecutivo Usigrai, «Disporre perquisizioni a carico di un giornalista per il suo lavoro di inchiesta è sintomo grave di arretramento della libertà di espressione in questo paese. Riguardo L’iniziativa della Procura di Caltanissetta nei confronti di Report e di Paolo Mondani per la sua inchiesta che apre nuovi scenari sugli autori della strage di Capaci, la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, ha in più occasioni chiarito che perquisizioni e sequestri nei confronti dei giornalisti, anche nel caso di pubblicazione di notizie su inchieste giudiziarie in corso, rappresentano una violazione della libertà di espressione.
Ci auguriamo che anche le autorità competenti comprendano la gravità di quanto sta accadendo in queste ore e non procedano ad atti che avrebbero conseguenze anche sul futuro del lavoro giornalistico. L’Usigrai tutelerà in ogni sede la libertà di espressione garantita dall’articolo 21 della costituzione e il diritto dei cittadini ad essere informati nonché la protezione delle fonti giornalistiche ed è vicina ai colleghi della Redazione di Report».