In queste ore, le forze russe di occupazione si stanno riposizionando nel territorio orientale dell’Ucraina. L’esercito della Federazione Russa sta ripiegando da Kharkiv ed è ostacolato dalla forze ucraine sul fiume Severskij Donets, a est di Severodonetsk, nell’area di Lugansk. Lo stato maggiore di Kiev ha comunicato che «il nemico continua a condurre un’aggressione armata su vasta scala contro l’Ucraina. L’obiettivo principale è stabilire il pieno controllo sul territorio delle regioni di Donetsk, Luhansk e Kherson e garantire la stabilità del corridoio terrestre con la Crimea ucraina temporaneamente occupata. La più grande attività degli occupanti si osserva nelle direzioni Slobozhansky e Donetsk. Gli sforzi principali si sono concentrati sull’assicurare il ritiro delle sue truppe dalla città di Kharkiv, mantenendo le posizioni occupate e le rotte di rifornimento».
Secondo l’Institute for the Study of War (Isw) americano, la vittoria dell’Ucraina a Kharkiv è vicina. «Le forze ucraine hanno impedito alle truppe russe di accerchiare, e addirittura conquistare Kharkiv, e le hanno poi espulse da tutta la città, come hanno fatto con le truppe che tentavano d’impadronirsi di Kiev. Negli ultimi giorni, tranne poche eccezioni, i Russi non hanno tentato di resistere al contrattacco degli ucraini».
«La maggior parte delle azioni di combattimento attive saranno terminate entro la fine di quest’anno», ha dichiarato il capo dell’intelligence militare ucraina, Kyrylo Budanov. Budanov prevede che la guerra contro la Russia raggiungerà un punto di svolta entro la metà di agosto.
«L’Europa – ha proseguito Budanov – vede la Russia come una grande minaccia e ha paura della sua aggressività. Ma combattiamo la Russia da otto anni e possiamo dire che questa potenza russa altamente pubblicizzata è solo un mito».
Le perdite russe
Lo stato maggiore delle forze armate ucraine ha reso noto che dall’inizio dell’invasione russa, il 24 febbraio scorso, l’esercito ucraino ha «ucciso circa 27.200 soldati russi. Il nemico ha perso anche 1.218 carri armati e 2.934 veicoli corazzati da combattimento». Sono anche stati distrutti «551 sistemi di artiglieria, 195 sistemi lanciarazzi multipli, 88 sistemi di difesa antiaerea, 200 aerei, 163 elicotteri, 2.059 autoveicoli e autocisterne, 13 navi/barche, 411 velivoli senza pilota, 42 unità speciali e 95 missili da crociera».