Pubblichiamo integralmente il messaggio inviato dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della Giornata internazionale per l’azione contro le mine e gli ordigni bellici inesplosi. La giornata è stata indetta dalle Nazioni Unite. Mattarella ha inviato il messaggio alla Presidente della Campagna Italiana contro le mine Onlus, Santina Bianchini. Il Presidente ha anche lanciato un appello per fermare le guerre e le distruzioni.
Il messaggio
Ogni guerra è disumana. Nelle guerre si possono assumere decisioni tanto crudeli da travalicare ogni limite di orrore. Disseminare il terreno di mine anti-uomo e usare ordigni speciali, che hanno come scopo terrorizzare la popolazione e provocare stragi di cittadini inermi, è una di queste. Costituisce un crimine contro l’umanità che si aggiunge alle responsabilità del conflitto. La Giornata internazionale per l’azione contro le mine e gli ordigni bellici inesplosi, indetta dalle Nazioni unite, è un’occasione preziosa per sensibilizzare i cittadini e le comunità contro la fabbricazione e l’uso di questi strumenti di morte particolarmente odiosi e subdoli. Strumenti adoperati, tuttavia, nonostante siano banditi da convenzioni e trattati.
I conflitti di questi decenni ci hanno restituito immagini di persone innocenti morte a causa delle mine. Di tanti anziani, bambini, adulti, rimasti mutilati, destinati a una vita carica di sofferenza e difficoltà. La Campagna italiana contro le mine, e le espressioni della società civile, nel nostro Paese e nel mondo intero, che aiutano a tenere alta la vigilanza su questo tema, che sostengono le azioni di bonifica e che si fanno educatori e promotori di pace, sono tutte iniziative benemerite.
È questo un tempo che ci fa comprendere ancora meglio il valore della convivenza pacifica. Ci fa comprendere il valore del rispetto delle convenzioni internazionali tese a ridurre l’impatto delle guerre sulle popolazioni, della cooperazione tra i popoli. Fermare le guerre e le distruzioni è possibile, affermando in ogni dove le ragioni della civiltà umana alle quali non intendiamo derogare.
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