L’Assemblea delle Nazioni Unite per l’Ambiente, riunita a Nairobi, ha adottato una risoluzione che darà avvio, entro la fine dell’anno, ai negoziati per un trattato globale sulla plastica. Il trattato sarà legalmente vincolante e riguarderà l’intero ciclo di vita della plastica. Gli stati membri, all’unanimità, hanno riconosciuto che l’intero ciclo di vita del materiale, dall’estrazione dei combustibili fossili fino allo smaltimento, crea impatti significativi per le persone e per il pianeta. La risoluzione prevede l’elaborazione di regole e obblighi globali per tutto il ciclo di vita della plastica.
Puntare sugli imballaggi riutilizzabili
Il WWF “ha accolto con favore questa decisione. Esortiamo i governi di tutto il mondo a cogliere questo potente slancio per l’eliminazione dell’inquinamento da plastica. Ci impegniamo, inoltre, a sostenere nei prossimi due anni il lavoro del Comitato Intergovernativo di Negoziazione nel finalizzare gli importanti dettagli di questo storico Trattato. I leader mondiali devono ora mostrare ancora più determinazione nello sviluppo e nell’attuazione di un Trattato. Esso deve affrontare la nostra attuale crisi da inquinamento da plastica e consentire un’efficace transizione verso un’economia circolare del materiale. Ciò richiede standard e obiettivi globali chiari e forti”.
L’associazione ambientalista ha chiesto al Governo italiano “di attivarsi sul tema rafforzando, come è stato chiesto dalla Commissione Europea, le misure che disincentivano il monouso e sostengono il ricorso a imballaggi riutilizzabili. L’Italia è stato tra i primi paesi in Europa nel contrastare l’inquinamento da plastica. Tuttavia, negli ultimi due anni ci sono stati preoccupanti segnali in controtendenza. Questi sono stati rilevati anche dalle contestazioni della Commissione Europea sulle deroghe contenute nella normativa di recepimento della Direttiva Sup sulla plastica monouso“.
Oltre 2 milioni e 200 mila persone nel mondo hanno firmato la Petizione del WWF che chiede l’adozione di un Trattato globale legalmente vincolante. Oltre 120 aziende globali e più di 1.000 organizzazioni della società civile ne hanno sostenuto le richieste.
Per Greenpeace questo “è un primo passo importante e coraggioso che aiuterà a mantenere elevata la pressione sulle aziende dei combustibili fossili e sulle multinazionali che impiegano enormi quantità di imballaggi usa e getta. Esse devono ridurre subito il loro impatto ambientale. Devono trasformare radicalmente i loro modelli di business in favore di soluzioni basate sullo sfuso e sulla ricarica“.